sabato

Review Party "L'assassino che è in me" di Jim Thompson

L'assassino che è in me...

Valutazione 5 stelle su 5

Traduttore: Anna Martini
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 30 gennaio 2020
Pagine: 302 p.

Rieccomi qui, cari lettori! Oggi voglio parlarvi di un secondo romanzo di Jim Thompson, un autore del quale vi avevo già parlato in precedenza grazie ad una lettura che ho avuto modo di affrontare, ovvero "Inferno sulla terra". Riprendendo il discorso proprio da lì, ricordo che avevo apprezzato il libro ma non mi aveva stupito poi così tanto come credevo poiché ha ripreso meccanismi snocciolati in qualsiasi forma e modo possibili ed immaginabili anche e soprattutto nella letteratura italiana. Questo secondo libro di Jim Thompson del quale vi parlerò, ovvero "L'assassino che è in me" mi ha spalancato le porte verso un mondo completamente differente rispetto a quello nel quale sono stata immersa nel precedente libro. Questo secondo volume, sempre edito HarperCollins, affronta pur sempre la tematica psicologica che abbiamo trovato anche nel primo romanzo, soltanto che da un'ottica originale e diversa rispetto a quella del classico forestiere della vita. Al posto di questa figura emblematica abbiamo, infatti, quella di un deviato, di un assassino che, in preda alla più totale follia, decide di compiere una serie di omicidi, lasciando dietro di sè una lunga scia di sangue e di odio. 

A differenza del primo romanzo, possiamo notare una corposa maturazione dell'elaborazione interna al romanzo. Qui abbiamo la follia che, anziché essere una via di non risoluzione dei problemi psicotici, diventa il fattore che alimenta costantemente questa scia di omicidi che il protagonista si lascia alle spalle. Come avvolto da un raptus incontrollato, che lo domina, è lo stesso protagonista a guidarci attraverso i fatti che ha compiuto. È come se la carta in cui scrivesse si rivelasse una sorta di mezzo per poter esternare ciò che la sua follia interiore gli fa compiere. Un prezioso confidente, questo romanzo, delle pagine alle quali affidarsi, confidando loro tutti i meccanismi inconsci, dovuti alla follia, che lo portano a compiere efferati delitti. La cosa che più mi ha entusiasmato del racconto, è il fatto che la follia sia in grado di ribaltare chiunque, in qualsiasi momento. In effetti, è proprio un vice sceriffo, un buono, a trasformarsi in qualcosa che non avrebbe mai immaginato. 

Questo era quello che mi aspettavo da Jim Thompson, qualcosa di innovativo, pur mantenendo come aspetto base delle caratteristiche classiche e stereotipate; operando in questo modo è ovvio che bisogna andare oltre, portare la novità nella tradizione, altrimenti si finisce per diventare ripetitivi e banali. Cosa che, fortunatamente, in questo secondo romanzo dell'autore, non ho riscontrato e, a parer mio, non avviene proprio. Per questo motivo ho voluto premiare la novità, il meccanismo narrativo esplosivo che ha portato una ventata di aria fresca in atteggiamenti triti e ritriti. La mia valutazione è di 5 stelle su 5 e ne consiglio la lettura a tutti gli appassionati di psicologia sociale, è interessante vedere come l'autore si destreggia operando dal punto di vista del protagonista. Interiorità che diventa socialità, quella socialità che è lo specchio dei travagli interiori e dei turbamenti psichici.

Trama:

Per sondare gli abissi della psiche di un assassino serve un valente strizzacervelli? Macché, basta cercarne le radici in una sonnolenta cittadina del Texas, dove il vicesceriffo locale, l'insondabile Lou Ford, sente che sta riprendendo vigore nel suo intimo la malattia, una follia incontrollabile che sfocia in reazioni inconsulte. Incaricato di cacciare dai confini urbani una sciantosa che adesca clienti, tra cui il figlio del ricco petroliere del luogo, finisce per seminare una lunga scia di violenza dietro di sé, tappando una falla da una parte e aprendone una nuova da un'altra. Malefatte che è lo stesso protagonista a raccontare al lettore, in una sorta di confessione fiume, in tempo reale, come se non fosse Jim Thompson bensì Lou Ford stesso a prenderlo per mano e a trascinarlo nell'insensato vortice della sua violenza cieca.

Review Party "Inferno sulla terra" di Jim Thompson

Inferno sulla terra...

Valutazione 4 stelle su 5

Traduttore: Eleonora Lacorte
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 30 gennaio 2020
Pagine: 302 p.

Salve a tutti, cari lettori! Voglio assolutamente parlarvi di questo libro che, secondo il mio modesto parere, dev'essere letto da chiunque ami il mondo della scrittura e della lettura. "Inferno sulla terra" di Jim Thompson è un romanzo edito HarperCollins. Ho anticipato che si tratta di un libro che dev'essere letto sia da chi ama il mondo della lettura che quello della scrittura poiché il protagonista è un essere umano come tanti altri, che vive un'esistenza normale, tormentata da tantissimi punti di vista. Potremmo benissimo considerarlo un forestiere della vita, alla maniera di Italo Svevo. Pur trattandosi di un romanzo ambientato in America, che affronta come tema principale quello della realizzazione del famoso sogno americano, molti sono i collegamenti che potrebbero affondare le radici nella nostra letteratura, quella italiana. Un elemento ricorrente nel racconto è la tematica familiare, presentata qui tramite la figura della moglie che è sempre sul piede di guerra. Una famiglia "trappola" come la definirebbe il nostro amato Pirandello. Di entità non di certo trascurabile è la questione psicologica, che prende il sopravvento su tutto il resto.  

Credevo di trovare qualche elemento innovativo rispetto ai romanzi classici che sono portatori di queste idee e che, credo, ognuno di noi ha già letto in passato. Per questo motivo, ho deciso di valutare questo libro con 4 stelline su 5. Pur essendomi piaciuto moltissimo (perché gli argomenti trattati sono sempre appetibili e fanno riflettere tanto) ho trovato questi stessi identici argomenti, al contempo, un po' ripetitivi, anche se incanalati in un'ottica completamente diversa. Spero che il seguito riesca a stupirmi, a far nascere in me quelle sensazioni che purtroppo, il primo volume, per quanto possa essere accattivante, non è riuscito a regalarmi. 

L'ambientazione è descritta nei dettagli, il personaggio principale domina la scena come se fosse un mezzo narratore esterno, giudica se stesso mentre si racconta, creando un turbinio psicotico intricato, vivo e soprattutto molto interessante da analizzare dal punto di vista psicologico. Non sempre è facile raccontarsi, credo che all'interno di queste pagine ci sia, al di sopra di ogni cosa, una parte intima e predominante dello scrittore, ovvero di Jim Thompson. Arrivati a questo punto, credo che sia facile decifrare cosa possa rappresentare un inferno sulla terra. È come vivere una realtà interiore molto ampia, così assurdamente ampia che arriva a scavalcare in maniera completa la realtà esteriore, quella sociale, quella di facciata, mettendola in una posizione di crisi. Oltre ad una crisi puramente psicologica, ne vediamo accostata un'altra, determinata dalla complicazione delle relazioni sociali dovuta alla prevaricazione della psiche. Sono riuscita a cogliere questi aspetti profondi della narrazione, perché penso che debba essere una lettura da assaporare lentamente, perché ogni parte di racconto ci rivela un aspetto psicologico e relazionale importante e unico.

Trama:
L'inferno può essere la paura dell'ignoto, ma, se ad attanagliarci quotidianamente è un turbine psicotico scatenato dall'incapacità patologica di sbarcare il lunario, dai sogni frustrati di una professione (quella dello scrittore) che non dà da vivere e che lascia il posto a un lavoro più remunerativo ma noioso, da colleghi insopportabili, da una madre ossessiva e da una moglie adorante e sempre sul filo del rasoio, affrontare una nuova giornata all'insegna del grigiore rischia di essere una condanna. Jimmie Dillon, uno scrittore fallito e in gravi difficoltà economiche, sulla graticola in famiglia e insoddisfatto sul luogo di lavoro, proverà a superare traversie proibitive e un terribile blocco creativo in un'America poco propensa alla solidarietà e sempre più ossessionata dalla ricerca del tornaconto personale. Autobiografico quanto può esserlo un esordio, "Inferno sulla terra", scritto nel 1942, lascia intendere, attraverso le vicissitudini di Jimmie Dillon, di che pasta sia fatto Jim Thompson. Romanzo di profonda introspezione psicologica, "Inferno sulla terra" è una lucida analisi della banalità della disperazione e una spietata critica del sogno americano, la cui entità chimerica viene magistralmente messa alla berlina: Jimmie Dillon è l'uomo comune che ogni americano potrebbe essere e che non vorrebbe mai diventare.

martedì

Review Party "Riverdale, l'albero dei delitti" di Micol Ostow

Riverdale...

Traduttore: Aurelia Di Meo
Editore: Mondadori
Collana: Chrysalide
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 25 febbraio 2020
Pagine: 220 p.
Età di lettura: Young Adult

Salve a tutti, lettori! Oggi vi parlo di una nuova uscita che mi ha entusiasmata moltissimo. Si tratta di "Riverdale, l'albero dei delitti" di Micol Ostow edito Mondadori. Vi avevo già recensito il libro precedente della saga, potrete trovare la recensione qui sul blog. Per chi non lo sapesse, si tratta di un young adult e, secondo un mio personale pensiero, è veramente una storia che è alla portata di tutti. 

La narrazione si presenta fluida e gli eventi che vengono raccontati all'interno del libro suscitano nel lettore un profondo interesse. Anche se si tratta di eventi inconsueti, la caratteristica che li rende interessanti è proprio l'avventura che deriva da essi. A seguito di eventi straordinari, infatti, i personaggi vivono in prima persona delle vere e proprie avventure che coinvolgono e lasciano sempre col fiato sospeso. Penso non esista una serie che mi sia piaciuta allo stesso modo di Riverdale. 

Per questo motivo, la consiglio a tutte le tipologie di lettori, a chiunque ami questo genere. Inizialmente, anch'io ero scettica se intraprendere la lettura del romanzo. Conoscendo la serie tv, ed essendo bella da vedere, avevo paura di guastare la mia prima impressione e le mie aspettative elevate nei confronti del libro. In realtà, alla fin fine, ho capito che intraprendere la lettura del romanzo è stato solo un bene, perché ho creato una mia visione personale della storia che si differenzia completamente dal film. 

Questo è un altro motivo che dovrebbe indurvi ad intraprendere questa avventura librosa, ne ho parlato in quanto comprendo come sia difficile operare una scelta, in questi casi. Ma, essendo stato per me il libro una piacevole esperienza, lo consiglio con piacere a voi lettori del blog. Per quel che concerne lo stile l'ho trovato abbastanza flessibile, nel senso che come forma si adatta benissimo a qualsiasi tipo di lettore, è molto versatile. La scrittura è descrittiva, anche se più che descrivere luoghi, si approfondisce la descrizione degli eventi e delle persone. La narrazione dei fatti è precisa e il ritmo di lettura diventa subito incalzante, proprio perché il libro non si dilunga nel raccontare dettagli che non sono utili al discorso narrativo, bensì è molto diretto nel raccontare i fatti. 

La mia valutazione, per questa serie di motivi, è di 5 stelle su 5. Consigliato a chi ama il genere e a chi vuole approcciarvisi, anche se consiglio sempre la lettura dei primi volumi per capire meglio l'andamento della storia, com'è stata concepita e fin dove vuole spingersi l'autrice.


Trama:

La nostra storia non si riduceva soltanto a pagine da dimenticare, perché Riverdale sapeva anche come divertirsi. E alcuni di noi – quelli che conoscevano talmente bene l'oscurità da essersi abituati a vivere in quell'incubo a occhi aperti – volevano riscoprire quel lato. A tutti i costi. L'eccitazione in città è altissima: nel giro di pochi giorni, dopo tantissimi anni, stanno per essere celebrati nuovamente i Riverdale Revels, un'antica tradizione cittadina nata all'epoca della fondazione per festeggiare l'abbondanza del raccolto. Una novità interessante e, con un po' di fortuna, lontana da eventi tragici. Ma quando, nel ronzio sommesso delle chiacchiere curiose ed emozionate delle persone riunite a Pickens Park per l'inaugurazione del festival, viene aperta la capsula del tempo sepolta settantacinque anni prima sotto l'acero più imponente della città, la sorpresa è tutt'altro che piacevole. Al suo interno, infatti, vengono rinvenuti i resti di un cadavere. Questo fatto raccapricciante, per Betty, Jughead, Archie e Veronica, non è solo l'annuncio dell'ennesimo oscuro segreto della città, ma l'espressione di una malvagità antica che merita di essere indagata a fondo. Quando poi, durante il concorso di bellezza Royal Maple, iniziano ad accadere degli strani incidenti a tutti i partecipanti, inclusi gli amici della gang, il mistero si arricchisce di nuovi sviluppi. Qualcuno sta chiaramente cercando di porre fine una volta per tutte ai Revels, ma chi? E, ancora più importante, perché lo sta facendo? Ma soprattutto, saranno in grado Archie e i suoi amici di mettere fine al sabotaggio prima che qualcuno riesca a fermare la loro ricerca della verità?

giovedì

Review Party "Endymion, i canti di Hyperion" di Dan Simmons

Endymion...

Valutazione 4,5 stelle su 5

Editore: Mondadori
Collana: Oscar fantastica
Anno edizione: 2020
Formato: Tascabile
In commercio dal: 21 gennaio 2020
Pagine: 915 p.

Ed eccoci nuovamente qua, cari lettori, per parlare del secondo step riguardante la saga dei canti di Hyperion. Come ben sapete, la scorsa volta avevo adorato la storia costruita in questo romanzo, ero curiosissima di leggere il seguito per fornirvi un'accurata recensione in merito.

 Le mie aspettative non sono rimaste insoddisfatte, posso affermare di essere rimasta colpita da questa seconda parte del romanzo. Vi ricordo che, in questa edizione, la tetralogia è stata suddivisa in due parti, dunque troverete nel primo volume i primi due romanzi, in questo secondo volume il terzo e il quarto romanzo. 

Ad essere sincera, non mi aspettavo che gli eventi prendessero pieghe così inaspettate. Inizialmente, nei primi due romanzi, il mondo al quale si faceva riferimento era sempre quello fantastico, con vari accenni alle tecnologie e alle innovazioni che avrebbero potuto essere presenti in un possibile futuro. In questa seconda parte, invece, entra in ballo l'argomento storico che modifica completamente qualsiasi prospettiva che avevamo ritenuto possibile che potesse realizzarsi.

Ho apprezzato molto questa svolta, è bello quando i romanzi arrivano a sorprenderti e ti conducono in posti e momenti che ritenevi impensabili. Si tratta pur sempre di avventura, una trama abbastanza diretta ed entusiasmante ci apre le porte, introducendoci in un mondo dinamico, dove il lettore può scegliere quale sfumatura del libro gli piace di più.

Consigliatissimo anche questo secondo volume, dunque, ovviamente in caso decidiate di leggerlo vi consiglio di partire dall'inizio dell'intera saga, altrimenti non si comprendono bene i vari ruoli che i personaggi occupano nella narrazione. La mia valutazione è di 4,5 stelle su 5 e spero possa piacere e coinvolgere anche voi.

Trama: 

In un unico volume, il terzo e il quarto romanzo dei Canti di Hyperion, il ciclo che ha reinventato la fantascienza epica.
XXXI Secolo. Da trecento anni la rete del teleporter che permetteva i viaggi istantanei attraverso la galassia è stata distrutta, e con essa è finita l'Egemonia dell'Uomo. La Chiesa dei cristiani rinati ha scoperto il sistema per controllare la resurrezione e ottenere l'immortalità e domina, con metodi da Inquisizione medievale, l'intero universo. Chi non si converte è destinato a morire. In questo complesso scenario si trova a vivere Raul Endymion, rinchiuso in una prigione-asteroide in uno stato sospeso, contemporaneamente vivo e morto, per avere ucciso accidentalmente un uomo. A salvarlo dall'esecuzione arriva però Martin Sileno, uno dei sette pellegrini di Hyperion, che gli propone di aiutarlo a salvare la nipote adottiva, Aenea, dalle legioni papali. Aenea, dotata di poteri messianici, è la figlia della pellegrina Brawne Lamia e del cibrido John Keats e la Pax è disposta a tutto pur di fermarla. Insieme a lei Endymion si troverà a compiere un viaggio attraverso miriadi di pianeti, scoprendo infine il ruolo cruciale suo e di Aenea nella lotta globale tra lo Shrike, la Chiesa, le intelligenze artificiali del TecnoNucleo decise a cancellare per sempre la storia dell'umanità.

Recensione "Hyperion, i canti di Hyperion" di Dan Simmons

Hyperion, I canti di Hyperion...

4 stelle su 5

Editore: Mondadori
Collana: Oscar fantastica
Anno edizione: 2020
Formato: Tascabile
In commercio dal: 21 gennaio 2020
Pagine: 915 p.

Salve, cari lettori! Oggi sono qui per parlarvi di un libro che mi é piaciuto molto per via delle novità che ha introdotto in un genere narrativo, quale é il romanzo. "Hyperion" è un romanzo scritto da Dan Simmons. È ambientato in un possibile futuro, dove la vita è molto diversa rispetto a come noi la viviamo e intendiamo oggi. Il nostro pianeta è stato distrutto, l'uomo ha fallito la sua missione, da conquistatore dell'universo è riuscito a malapena a ritagliarsi un misero spazio al suo interno. Assieme al nostro pianeta d'origine, viene distrutta, infatti, ogni sorta di certezza, ogni tipo di prospettiva di vita, tutto balena nell'ignoto e il futuro che ognuno di noi ha sognato e sperato non ha più alcun senso. 

È un romanzo distopico all'inverso, a mio parere. Anzichè far comprendere come alcune dinamiche del passato esistano ancora nella società odierna, questo libro tende a rivelarci i risvolti possibili di un ipotetico futuro che, seppur utopisticamente parlando, non tarderà ad arrivare se l'umanità continuerà a regredire. Lettura molto interessante perché inserisce come novità proprio il tema che viene trattato. Finora mi è capitato di leggere libri che parlassero di un ipotetico futuro, addirittura testi che si presentavano come indiscussi portatori di una verità assoluta futura. 

A differenza di queste letture, Hyperion non si pone alcun obiettivo in questo senso; il suo lato migliore è quello che riesce ad attrarre e a far interessare un'ampia cerchia di giovani alle tematiche trattate pur non essendo un qualcosa di veritiero ma solo di puramente utopistico. La particolarità di Hyperion sta nel fatto che il discorso narrativo è intramezzato da racconti di personaggi. Da questo atteggiamento ne consegue che si è costretti a fare un salto nel vuoto in maniera continua, è come se la visione del lettore si azzerasse di continuo e venisse inomdata di immagini nuove e interessanti ognuna nella propria particolarità. 

Verso la fine del racconto il quadro comincia a delinearsi in maniera nitida e i vari pezzi del discorso si incastrano come per magia. Nonostante la visione nuova che ci viene prrsentata continuamente, il discorso appare fluido e scorrevole, infatti non mi sono annoiata per nulla, e questo è un fattore molto positivo per quando si deve affrontare una lettura particolare come questa. 

La descrizione è volta a dare una visione più completa al lettore di una sorta di realtà aumentata, non si perde in descrizioni inutili che portano il lettore ad annoiarsi, bensì questa sorta di "divagazioni" sono utili al fine di entusiasmare, di cogliere e captare meglio l'ambiente attorno al quale si svolge l'intera vicenda. La mia valutazione è di 4 stelle su 5, lettura consigliatissima e apprezzata dai giovani amanti del giallo o del thriller, poichè questo libro finisce per diventare facilmentr una commistione tra vari generi.

Trama:
L'umanità non vive più relegata sulla Terra: è il XXVIII secolo e gli esseri umani si sono espansi nell'intera galassia, distribuendosi in una nuova federazione che unisce tutti i mondi abitati, l'Egemonia dell'Uomo. Tutto ciò è frutto di un'esaltante azione esploratrice resa possibile dalla tecnologia dei teleporter che, sfruttando i portali e le singolarità, consente di muoversi in maniera istantanea; ma è anche l'esito estremo di una diaspora necessaria: l'uomo infatti ha conquistato pianeti remoti, ma ha perso la sua casa, la Terra, distrutta durante un fallimentare esperimento noto come il Grande Errore. In questo scenario, sul pianeta Hyperion, stanno per aprirsi le Tombe del Tempo, misteriosi manufatti provenienti dal futuro nei quali il tempo scorre all'inverso e presso cui abita lo Shrike, mostruosa creatura non soggetta alle leggi fisiche. Verso quel luogo tremendo si stanno dirigendo sette pellegrini, sette personaggi in cerca di risposte. Lungo la strada, come succedeva nei tempi antichi, essi narrano delle storie, le loro storie. E forse proprio in quei racconti si cela la chiave della salvezza per l'universo.


mercoledì

Review Party "Fiore di sangue" di Cristal Smith

Fiore di sangue...

Valutazione 5 stelle su 5

Editore: Mondadori
Collana: Fantastica
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 14 gennaio 2020
Pagine: 276 p., ill.
Età di lettura: Young Adult

Salve a tutti, lettori! Ogni tanto torno anch'io su questi schermi per parlarvi di qualcosa di nuovo. Infatti, tra le ultime uscite delle case editrici, una di queste ha catturato completamente la mia attenzione: si tratta di "Fiore di sangue" di Cristal Smith. Questo romanzo dalle tinte noir ma, al contempo, un fantasy eccezionale, è una delle letture più avventurose che possiate immaginare. I risvolti della storia sono completamente inaspettati, io stessa sono rimasta sorpresa dalle pieghe che la narrazione ha preso, mi ero immaginata un qualcosa di completamente diverso. La capacità di creare sorpresa è proprio un effetto tipico di questo romanzo. Dopo averlo letto, ho fatto fatica a tornare alle altre letture, volevo assolutamente sapere come andrà a finire. Ebbene sì, questo primo "capitolo" della storia ci lascia appesi ad un filo, ed è una cosa che noi lettori detestiamo. Ho saputo che, a breve, uscirà il sequel in America, quindi non ci vorrebbe molto per ottenere una traduzione, speriamo che la casa editrice Mondadori accolga queste nostre richieste!

Immaginate un regno dove ogni cosa sembra andare per il verso giusto ma, proprio come accade con la storia di Merlino e di re Artù, molte sono le proibizioni presenti nel regno affinché possa esserci la pace eterna. Il divieto comune a questa storia e a quella del re di Camelot e di Merlino è quello di non poter fare utilizzo di poteri magici. Fin qui nulla di strano, se non fosse che proprio la regina che governa e amministra il regno intero, in realtà, è costretta a nascondersi, o meglio, a nascondere i suoi poteri che, invece, le danno un profondo senso di libertà. Chi non desidererebbe essere una principessa, al giorno d'oggi? Magari alla guida di un piccolo regno remoto nel cuore delle montagne, o di una piccola realtà medioevale. La nostra Aurelia, però, è insoddisfatta degli obblighi e dei doveri che è "costretta" ad assolvere. 


La vita da principessa non è sempre facile come la si descrive e, per questo motivo, Aurelia di Renalt fugge via dai suoi obblighi, per un periodo prova ad essere una persona normale, a comportarsi come tale e, contemporaneamente, trova il modo di esprimere le sue potenzialità, fino a quel momento represse, al fine di conoscere meglio se stessa. Scoprirà tantissimi dettagli in merito alla sua vita, cose che fino a poco tempo prima, essendo relegata tra le mura di un palazzo, non poteva conoscere in alcun modo. La libertà tanto agognata sembra aver dato ad Aurelia proprio ciò che le serviva: un modo nuovo, diverso, di vivere la vita. La libertà è un valore che non ha prezzo e, purtroppo, una principessa è tutto tranne che libera. Mi è piaciuta tanto l'ostentazione di coraggio che Aurelia ha manifestato; è una principessa fuori dalle righe, anormale, fa cose che dalle principesse delle favole non potremmo mai aspettarci. In questo romanzo, ciò che mi ha tenuta di più sulle spine, è stato proprio il coraggio di volersi salvare da una condizione che, ormai, era diventata estranea alla stessa protagonista; la volontà di combattere per un valore unico e sublime come quello della libertà non ha eguali in nessun altro racconto. Avventura, mistero e favola si uniscono per formare un discorso nuovo.


Un altro aspetto che mi ha fatto pensare a quanto questa storia fosse interessante è proprio il dubbio di fronte al quale la protagonista viene messa: essendo ormai una donna libera, nonostante è a conoscenza del fatto che il suo regno non versa nelle condizioni migliori data la sua assenza, è messa di fronte a un bivio, dove le viene chiesto di scegliere tra la libertà che ha conquistato con tanta fatica e la morale, la sua coscienza: salvare il proprio popolo dai vari pericoli che si celano, ancora per poco, dietro mentite spoglie. Ecco perché, sin dal principio, ho menzionato il coraggio: non tutti avrebbero agito, essendo stati al suo posto, come la principessa Aurelia. Per questi motivi vi consiglio di leggere la storia, perché è un fantasy, un libro di avventura, un romanzo che, prima ancora di essere tutto questo, è un dispensatore di consigli e di emozioni forti e sincere. 

Se si esamina attentamente il messaggio che il libro ci vuole mandare, si comprende quanto sia importante leggerlo e farci su una riflessione accurata e oculata. Sarebbe bello potersi confrontare con qualcuno, a fine lettura, per poter discutere di questo insieme di concetti e messaggi che passano per questo romanzo. La mia valutazione è di 5 stelle su 5, la narrazione procede fluida, il discorso non si interrompe mai, non subisce affatto delle brusche frenate. L'ho divorato in pochissimo tempo e spero che il suo stile omogeneo e sorprendente allo stesso tempo, riesca a convincere anche voi, soprattutto quei lettori che hanno sempre visto il fantasy come qualcosa di stravagante, tramite il quale evadere e basta. Ebbene, questo libro è la dimostrazione concreta di come anche un romanzo fantasy riesca a farsi portatore di valori importanti e di come sia bello poter assaporare generi diversi, senza crearsi preconcetti o stereotipi inutili. Buona lettura.  

Trama:


Fiore di sangue è un romanzo dalle tinte deliziosamente cupe, un fantasy nel quale si intrecciano sensualmente magia, amore e intrighi.
I lupi ululano, Aurelia. E potrebbe arrivare il momento in cui non sarà più possibile trattenerli. Chi erano i lupi? Il Tribunale? I cittadini che pensavano che fossi una strega? Quelli che mi odiavano solo perché non volevano l'unificazione dei due regni? Ero circondata da nemici, vivi e morti. E io non volevo morire... Avevo ancora troppo da fare.
Quella di Aurelia di Renalt non è per niente una vita da principessa delle favole. Dotata di poteri straordinari, è costretta a nasconderli perché nel suo regno la legge vieta il ricorso alla magia e il Tribunale, un'istituzione speciale assetata di sangue, punisce spietatamente chiunque venga accusato di stregoneria o sorpreso a praticarla. Il suo destino, inoltre, è di sposarsi con un ragazzo che non ha mai incontrato di persona, principe ereditario del Regno di Achlev, per assicurare una pace duratura tra quest'ultimo e il suo regno. Quando però il suo segreto viene svelato, Aurelia è costretta a scappare dal palazzo. Sola e alla deriva, giunge in un nuovo regno, dove insperatamente ha la possibilità di ricominciare da zero. Fingendosi una comune suddita, infatti, per la prima volta da quando è nata può affrontare la sua vita in totale libertà. Qui finalmente scopre la felicità che un'esistenza lontana dagli intrighi politici e dai compromessi può regalare. Qui può mettere a frutto l'oscura magia che le scorre nelle vene e che la lega a una misteriosa e potentissima pianta chiamata sanguefoglia. Ma i fantasmi del passato non la lasciano in pace a lungo. Infatti, nel momento in cui verrà a conoscenza di un piano nefasto del Tribunale che minaccia l'esistenza stessa del suo regno, dovrà scegliere tra la sua nuova vita e quella che pensava di essersi lasciata alle spalle. Con la certezza che se non riuscirà ad agire prima che il Tribunale faccia la sua ultima mossa potrebbe perdere ben più della corona.