giovedì

Review Party "Hunger Games - La ballata dell'usignolo e del serpente" di Suzanne Collins


La ballata dell'usignolo e del serpente...

Traduttore: Simona Brogli
Editore: Mondadori
Collana: Fantastica
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 28 maggio 2020
Pagine: 480 p.

Salve, cari lettori! Oggi vi parlerò di una nuova uscita targata Mondadori della quale stanno parlando un po' tutti, qui sul web. Come ben saprete ormai, la trilogia degli Hunger Games è conosciutissima e letta da tutto il mondo, ha riscosso un successo impressionante e ci hanno girato anche i film tratti dai rispettivi libri. Oggi, però, tutto quello che sappiamo sul mondo di Panem e dei distretti ci viene presentato da un punto di vista completamente diverso da quello che ci saremmo aspettati. Con la tanto attesa uscita del prequel, che è uscito contemporaneamente in tante lingue, la nostra visione sugli Hunger Games e, in particolare, sul presidente Snow, sta per mutare per sempre. 

"La ballata dell'usignolo e del serpente" di Suzanne Collins è stata una continua sorpresa per me, dall'inizio alla fine. Come potrete intuire leggendo le mie recensioni sugli altri libri della saga, non mi stava affatto simpatico Coriolanus Snow. Ma a chi starebbe simpatico un cattivo così spietato? Il primo pensiero che ho avuto all'annuncio del prequel incentrato sulla figura del presidente Snow, ho pensato sin da subito ad un possibile ribaltamento della sua figura, indagando nel suo passato. Infatti, per me, è stata una lettura che mi ha fatto capire, ancora una volta, che le cose non sono mai come sembrano.

Questo libro dimostra che bisogna sempre saper andare oltre le apparenze, perché la patina che ci avvolge, molto spesso, risulta essere ingannevole e non dice nulla del nostro vissuto, di ciò che siamo e che siamo stati in passato, di quello che ci portiamo dietro, delle esperienze che hanno contribuito a fare di noi la persona che siamo ora. Questo vale anche per il presidente Snow che, sin da subito, ha dovuto fare i conti con la realtà cruda della città di Panem. Infatti, non solo la realtà dei distretti possiede un vissuto complicato e tragico, ma a quanto pare anche Capitol City non navigava in acque tranquille. La decadenza della famiglia benestante degli Snow è al centro dell'intera vicenda, Coriolanus se ne fa carico come può, anche se è consapevole del fatto che dovrà sempre dare il meglio di sè, in ogni momento, per evitare di soccombere. Questa forte responsabilità che pesa sulle sue spalle motiva molte azioni dello Snow che abbiamo conosciuto nella trilogia. Se prima eravamo indotti a pensare che Snow fosse un dittatore folle e senza pietà, da oggi in poi ci accorgeremo che anche lui ha dovuto fare i conti con i suoi contemporanei, pronti a farlo crollare in qualsiasi momento. 

In particolare, mi ha colpito la descrizione articolata della nonna di Snow, dei suoi modi di fare, dell'antico splendore ormai decaduto che rimane impresso nei modi di essere che faticano ad allontanarsi da ciò che è stato. Gli eccessi del passato rimangono vivi davanti agli occhi di chi non può più possederli, davanti agli occhi di Snow e della sua famiglia che ostentano ricchezza ma che, in realtà, si limitano a sopravvivere soltanto. Oltre alla personalità di Snow, al suo passato e ai misteri che avvolgono la tragica Capitol, una figura chiave di "Hunger Games, il canto della rivolta" ritorna in questo prequel. Si tratta dell'affascinante Tigris, la donna che aiutò e nascose Katniss dopo il suo arrivo a Capitol City. Nella ballata dell'usignolo e del serpente scopriremo che Tigris è la cugina di Coriolanus e capiremo molto su di lei, anche se si era intuito che fosse un personaggio determinante nell'evoluzione e nella storia di Capitol. Infinita tenerezza, invece, assalirebbe qualsiasi lettore di fronte alla scoperta che anche l'impassibile e il freddo dominatore Coriolanus ha un cuore pulsante, come tutti noi. Questo ce lo dimostrerà nel corso della settantaquattresima edizione con il tributo che gli verrà affidato. Eh sì, nel corso di questa mietitura particolare, ad ogni tributo che entrerà negli Hunger Games verrà affidato una sorta di mentore che fa parte di Capitol.

A causa della decadenza attribuita alla famiglia di Snow, gli vengono affidati i tributi del distretto dodici, di norma molto più deboli rispetto ai tributi degli altri distretti. Inizialmente, Coriolanus vedrà e conferirà importanza al lato negativo di questa assegnazione, ma col tempo capirà che, forse, quell'esperienza sarebbe stata determinante per lui; infatti gli eventi si riveleranno molto più complicati di quello che si crede inizialmente e davanti alla sfida tra potenze, tra mentori migliori e tributi, ne verrà combattuta una molto più importante: quella dei sentimenti.

Per tutte queste motivazioni, definire il prequel degli Hunger Games con poche parole, oppure con molte, sarebbe riduttivo in entrambi i casi. Sappiate che nessuna recensione, per quanto ben scritta e articolata possa essere, non renderà mai giustizia alla scrittura fluida della Collins che, come sempre, riesce a ritagliarsi un posto di rilievo nel cuore di molti lettori tramite la sua finezza d'ingegno, la sua scrittura magnetica e i personaggi che catturano l'attenzione del lettore e animano, ognuno a proprio modo, il discorso narrativo. Per questi motivi, la mia valutazione è di 5 stelle su 5 e vi consiglio caldamente di leggere questa saga se non l'avete ancora fatto, incluso il prequel, perché vi faranno capire molte dinamiche del reale. Questa serie young adult vi sorprenderà e vi terrà incollati alle pagine, se cercate un libro scorrevole e piacevole da leggere ma che lasci qualcosa di significativo in voi, siete nel posto giusto. Buona lettura.

Sinossi: 

Il mondo di Panem sessantaquattro anni prima degli eventi che hanno visto protagonista Katniss Everdeen. Tutto ha inizio la mattina della mietitura dei Decimi Hunger Games...

L'ambizione lo nutre. La competizione lo guida. Ma il potere ha un prezzo.

È la mattina della mietitura che inaugura la decima edizione degli Hunger Games. A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow si sta preparando con cura: è stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. La casata degli Snow, un tempo potente, sta attraversando la sua ora più buia. Il destino del buon nome degli Snow è nelle mani di Coriolanus: l'unica, esile, possibilità di riportarlo all'antico splendore risiede nella capacità del ragazzo di essere più affascinante, più persuasivo e più astuto dei suoi avversari e di condurre così il suo tributo alla vittoria. Sulla carta, però, tutto è contro di lui: non solo gli è stato assegnato il distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata la femmina della coppia di tributi. I destini dei due giovani, a questo punto, sono intrecciati in modo indissolubile. D'ora in avanti, ogni scelta di Coriolanus influenzerà inevitabilmente i possibili successi o insuccessi della ragazza. Dentro l'arena avrà luogo un duello all'ultimo sangue, ma fuori dall'arena Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo e sarà costretto a scegliere tra la necessità di seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi.


lunedì

Review Party "Il canto della rivolta" di Suzanne Collins

Il canto della rivolta...

Valutazione 5 stelle su 5

Traduttore: Simona Brogli
Editore: Mondadori
Collana: Oscar fantastica
Anno edizione: 2019
Formato: Tascabile
In commercio dal: 9 ottobre 2019
Pagine: 432 p.
Età di lettura: Young Adult

Buongiorno lettori. Oggi vi parlerò del romanzo che chiude la prima parte di questa trilogia. Prima dell'uscita del nuovo libro, infatti, "Il canto della rivolta" di Suzannne Collins chiudeva in maniera magnifica la trilogia degli Hunger Games. Devo dire che, purtroppo, la sinossi che si trova su internet riguardo a quest'ultimo libro della saga non gli rende abbastanza giustizia. A mio parere, si tratta del romanzo decisivo, il romanzo che presenta la vera e propria svolta della situazione, ora capirete il perché. Come sempre vi lascio a fine recensione il banner con le date previste per l'uscita della recensione sugli altri blog. Finalmente, dopo tanto tempo che desideravo farlo, ho avuto l'opportunità di parlarvi come avrei voluto dell'intera trilogia. La cosa che mi rende più felice è potervi parlare anche dello spin-off che uscirà a breve, in quanto questi libri, come saprete, sono stati amati da moltissimi lettori in tutto il mondo e l'uscita del nuovo libro della Collins mette tutti in subbuglio. 

Ma dove eravamo rimasti? Nella scorsa recensione vi avevo parlato di una sorta di momento di riflessione, di stasi, che immobilizza un po' gli eventi. I risultati di questa stasi momentanea presente nel secondo libro, si potranno cogliere a pieno nel canto della rivolta. Le atrocità che ancora una volta si consumano all'interno degli Hunger Games vengono rese, in questa settantacinquesima edizione, ancora più aspre. Katniss e i suoi amici, profondamente turbati dalle loro precedenti esperienze, cercano di aiutare in maniera concreta la resistenza al sistema. In questa presa di consapevolezza da parte della protagonista c'è anche la reazione opposta del suo compagno di avventure, Peeta Mellark. Inizialmente, il suo personaggio mi è sembrato inadatto a fronteggiare una realtà dura come quella degli Hunger Games, proprio perché rispetto a Katniss, che è dotata di una splendida forza interiore che le consente di rinascere dopo ogni caduta, non riesce a reagire, ad elaborare e superare le brutalità che ha subito. Le debolezze di Peeta verranno messe a nudo in maniera totale in quest'ultima parte del libro, così come il coraggio di Katniss verrà amplificato ulteriormente. La sua testardaggine e intraprendenza le faranno capire presto che, ancora una volta, non è libera, ma vittima di un sistema che spera di sostituirsi a quello nuovo, capeggiando la resistenza.

Ad  ogni modo, oltre alla dimensione puramente caratteriale di ciascun personaggio, in questa fase emerge anche il lato emotivo, quello legato agli affetti che, se in una prima parte della storia avevano trovato soltanto uno spazio in secondo piano, in quest'ultima parte finiscono per condizionare in maniera notevole l'andamento degli eventi. I personaggi secondari sono più presenti, più vivi, e questo fa emergere in Katniss un forte senso di rivalsa, combattendo per la sua libertà cerca, contemporaneamente, di preservare anche la sua famiglia. Molte volte, però, anche Katniss sbaglierà e questo farà emergere maggiormente il suo lato umano che, spesso, viene oscurato dall'eroina che c'è in lei. Per questo, sin dall'inizio, mi sono permessa di dire che la trama non rispecchia per nulla la moltitudine di eventi e stravolgimenti che diventano attuali in quest'ultima parte. 

Purtroppo è molto riduttivo asserire solo che ci saranno grandi cambiamenti, oltre a quelli emergono anche diverse realtà che ho provato a descrivervi nel migliore dei modi. La cosa certa è che l'autrice racconta magnificamente anche i vari scontri, i combattimenti che vengono resi anche nei dettagli, nella descrizione dei movimenti e dell'uso delle armi. Prima accennavo alla questione relativa al lato umano della protagonista, esso emerge anche in una circostanza ben diversa: nel momento in cui Katniss Everdeen, simbolo della resistenza, è costretta ad assistere dal vivo allo sterminio di persone innocenti. Questo è uno dei momenti più toccanti perché, oltre a generare un moto di dispiacere misto a dolore in Katniss, fanno intuire anche che lei ne esce devastata da questa battaglia perché, pur essendone l'emblema, non può in alcun modo impedire che le persone innocenti muoiano e questo è una sorta di controsenso. Perché? Perché Katniss è la paladina degli ultimi, ma non riesce a tutelarli, per poter andare avanti con la sua battaglia deve per forza vedere sacrificate molte vite e questo le pesa molto in alcuni momenti, soprattutto quando si trova da sola a pensare.

Una situazione del genere non è mai facile da gestire, anche se la protagonista appare determinata nel suo intento, finisce sempre, in qualche modo, nell'andare contro ciò che vorrebbe. Il momento che mi è piaciuto di più è stato quello in cui la nostra paladina, anche se non avrebbe dovuto farlo, decide di espugnare il cuore di Capitol City, prendendosene tutte le responsabilità. Ciò deriva dal fatto che, dopo aver visto molte persone morire, decide di diventare una componente attiva a tutti gli effetti nella battaglia, non vuole esserne soltanto l'emblema, ma cerca di farsi carico di oneri e poi di onori, di tutto ciò che comporta essere un'eroina, non vuole trionfare rimanendo al sicuro, non sacrificando nulla di suo. E Peeta? Finora, come avrete potuto intuire, la figura di Peeta l'ho menzionata solo una volta, all'inizio. In questa seconda parte sarà uno dei grandi assenti e, proprio per via di questo, comprenderete l'acuirsi dell'iperprotettività di Katniss nei suoi confronti; questa sua "assenza" le darà modo di capire chi vuole realmente al suo fianco. 

Anche in questo ultimo romanzo, gli eventi sembrano essere un misto tra il genere d'avventura, di thriller e l'aspetto romantico, oltre ai vari elementi fantasy tipici di un young adult. Non esiste un'età adatta per leggerlo, né un momento ben preciso: chiunque si approccerà a questa saga in qualsiasi momento riuscirà ad apprezzarla e a farla sua, ad interiorizzarla. Oltre ad essere una bella storia, scritta bene, interessante, intrigante e ricca di misteri, non smette mai di stupire e mette d'accordo un'ampia cerchia di lettori proprio per il suo essere così versatile, la sua capacità di dare al lettore quello che cerca, in qualsiasi momento, qualsiasi cosa sia. I valori che emergono da questo racconto sono parecchi e la storia rimane impressa nella mente del lettore proprio per gli insegnamenti e i messaggi che vuole far arrivare. Oltre a ciò, per tanti motivi, da quest'esperienza di lettura si esce sempre con qualcosa in più, anche se la si rilegge per l'ennesima volta. Per questo motivo, la mia valutazione è di 5 stelle su 5, sono contenta di aver avuto l'opportunità di parlarvene come avrei voluto fare da tanto e finalmente quel momento è arrivato. Buona lettura!

Trama:


Contro ogni previsione, Katniss Everdeen è sopravvissuta all'Arena degli Hunger Games. Due volte. Ora vive in una bella casa, nel Distretto 12, con sua madre e la sorella Prim. E sta per sposarsi.
Sarà una cerimonia bellissima, e Katniss indosserà un abito meraviglioso. Sembra un sogno... Invece è un incubo. Katniss è in pericolo. E con lei tutti coloro a cui vuole bene. Tutti coloro che le sono vicini. Tutti gli abitanti del Distretto. Perché la sua ultima vittoria ha offeso le alte sfere, a Capitol City. E il presidente Snow ha giurato vendetta. Comincia la guerra. Quella vera. Al cui confronto l'Arena sembrerà una passeggiata.



sabato

Review Party "La ragazza di fuoco" di Suzanne Collins

La ragazza di fuoco...

Valutazione 5 stelle su 5

Editore: Mondadori
Collana: Oscar fantastica
Anno edizione: 2019
Formato: Tascabile
In commercio dal: 9 ottobre 2019
Pagine: 384 p.
Età di lettura: Young Adult

Eccomi di nuovo qui, cari lettori. Questo è il secondo giorno di seguito nel quale ho l'opportunità di parlarvi della saga The Hunger Games. Oggi, nello specifico, approfondirò con voi i dettagli che compongono il secondo romanzo della serie, La ragazza di fuoco. Come sempre, alla fine della recensione, troverete il calendario con le altre tappe previste sui blog delle mie colleghe. Come vi avevo già anticipato anche se in maniera molto velata per non fare spoiler, Katniss sfiderà apertamente gli strateghi che controllano gli Hunger Games fino alla fine. 

E vincerà proprio lei, ma non perché riuscirà ad uccidere chiunque, bensì perché per la prima volta nella storia degli Hunger Games è lei ad aver deciso COME si deve vincere. Infatti, tramite uno stratagemma ben architettato, Katniss riesce a riportare a casa con sé anche Peeta, facendo dichiarare entrambi vincitori dell'edizione. Il ritorno alla normalità non è così spensierato come potrebbe apparire a molti: infatti, gli Hunger Games hanno profondamente segnato sia Katniss che Peeta soprattutto dal punto di vista psicologico. Entrambi incorrono in incubi continui, non si danno pace per ciò che è accaduto e continuano a rievocare nella mente le figure dei loro compagni uccisi dal sistema. Emblematica sarà la figura di Prue, alleata e amica di Katniss. A seguito del fatto che Katniss, durante gli Hunger Games si sia dimostrata una compagna leale, molti saranno le rivolte che agiteranno i vari distretti, costretti a subire le brutalità di un sistema che vogliono a tutti i costi sopprimere. 

Dal canto suo, la nostra protagonista, inizialmente all'oscuro di ciò che sta accadendo attorno a lei, si dedica completamente alla sua vita privata, cercando di affrontare i problemi della quotidianità. Ben presto, questa pace apparente viene ad essere sconvolta completamente dal suo destino, legato a doppio filo alla distruzione del sistema. Molte sono le pressioni provenienti da Capitol City che, anche se non lo ammette chiaramente, si trova in difficoltà e teme che le piccole rivolte, se accomunate da un ideale forte, possano diventare un problema ingestibile. 

Katniss verrà spinta a comportarsi in un certo modo per placare gli animi di chi ha deciso di contrastare il sistema, ma la mossa avrà un risultato scarsissimo in quanto nemmeno la stessa Katniss è convinta che una rivolta contro Capitol non sia necessaria. Il secondo libro della serie, per questa situazione un po' sospesa e di transito, si configura come il libro che porta il lettore a riflettere maggiormente: sin dall'inizio, dalla presentazione di questo mondo suddiviso in distretti, l'attenzione del lettore si focalizza sull'intero contesto, ma in questo secondo volume l'attenzione è rivolta soprattutto ad analizzare i comportamenti della protagonista, il modo in cui agisce, cosa pensa, se i suoi pensieri sono in connessione con le sue azioni. In una prima parte, costretta ad essere pilotata, la nostra protagonista si troverà in difficoltà e, per questo motivo, ho definito questa prima parte come una sorta di ammucchiamento di momenti di stasi, dove si temporeggia, si tenta di fare qualcosa che possa danneggiare il meno possibile gli altri, anche se, talvolta, con scarsi risultati. 

Quella che ci viene presentata nella prima parte del romanzo è una Katniss che pensa, che tiene la sua mente in costante attività per paura di finire vittima del suo stesso oblio, del caos interiore che ancora non riesce a dominare pienamente e che prende il sopravvento anche sulla realtà. Molte reazioni sono confuse, contrastanti, è come se Katniss stesse combattendo con sé stessa nella speranza di capire presto cosa sia giusto fare per il bene di tutti. Anche se agli occhi di molti ciò può apparire come un atteggiamento egocentrico da parte della protagonista rispetto ai veri drammi che si consumano davanti ai suoi occhi, in realtà non è così perché, alla fine, come avremo modo di vedere, questi momenti di riflessione porteranno a qualcosa di nuovo e di buono. Finalmente, la protagonista saprà da che parte stare, non cercherà più di mentire a se stessa per il millantato bene degli altri che verrà decantato solo in apparenza, mentre le vendette più atroci si consumeranno sulla pelle del popolo nella più totale inconsapevolezza da parte di Katniss. 

Nella seconda parte del libro, invece, troveremo un racconto più dinamico che ci farà aprire gli occhi su quello che accade realmente intorno; tramite l'attenta analisi di chi vive quei momenti, il lettore cerca di anticipare cosa succederà. Ad esempio, io non sono riuscita ad ipotizzare esattamente cosa sarebbe accaduto, ma alla fine ho faticato anche ad accettare il dramma che mi veniva presentato davanti. Per tutti i personaggi principali inizia un nuovo incubo, è quasi come se non fossero mai finiti gli Hunger Games, gli scenari che ci vengono presentati sono l'uno più drammatico dell'altro e sembra che i vari eventi stiano per subire un lento ed inesorabile declino. 

Nonostante ciò, oltre a trovare questo secondo libro molto profondo e ricco di spunti, capirete come tutto può essere stravolto con immediatezza e quelli che sembravano essere, fino ad un momento prima, soltanto degli incubi appartenenti ad un passato ormai lontano, finiscono per diventare un dramma attuale che fatica ad essere accettato. Alla fine, il destino di Peeta e Katniss prenderà il sopravvento sul resto e, come sempre, loro gli andranno incontro, pur opponendo qualche resistenza iniziale. 

Dalle mie parole avrete capito che ho adorato anche questo secondo romanzo che non ha nulla di meno rispetto al primo, anzi: la prospettiva attraverso la quale ci vengono presentati gli eventi rimane la stessa, seppur vengano apportate diverse modifiche, ad esempio l'inserimento di una parte più introspettiva, il capovolgimento e lo stravolgimento totale della situazione, senza contare i dettagli afferenti al triangolo sentimentale che vede coinvolta la protagonista. Gale, Katniss, Peeta. Tre punte dello stesso triangolo amoroso che, anche se non sarà al centro dell'intera vicenda, vedrà in questa seconda parte degli sviluppi apparentemente decisivi. Tra timidezze, atteggiamenti cauti e rivelazioni, prosegue inesorabile e inarrestabile il cammino che, a breve, condurrà noi lettori all'approdo finale che, prontamente, sta per essere sconvolto dal nuovo spin-off della serie. La mia valutazione è di 5 stelle su 5, a breve avrò modo di parlarvi anche del terzo e penultimo romanzo della serie che, ormai, possiamo considerare in continua espansione: a presto, con "Il canto della rivolta" 

Trama:

Non puoi rifiutarti di partecipare agli Hunger Games. Una volta scelto, il tuo destino è scritto. Dovrai lottare fino all'ultimo, persino uccidere per farcela.
Katniss ha vinto. Ma è davvero salva? Dopo la settantaquattresima edizione degli Hunger Games, l'implacabile reality show che si svolge a Panem ogni anno, lei e Peeta sono, miracolosamente, ancora vivi. Katniss dovrebbe sentirsi sollevata, perfino felice. Dopotutto, è riuscita a tornare dalla sua famiglia e dall'amico di sempre, Gale. Invece nulla va come Katniss vorrebbe. Gale è freddo e la tiene a distanza. Peeta le volta le spalle. E in giro si mormora di una rivolta contro Capitol City, che Katniss e Peeta potrebbero avere contribuito a fomentare. La ragazza di fuoco è sconvolta: ha acceso una sommossa. Ora ha paura di non riuscire a spegnerla. E forse non vuole neppure farlo. Mentre si avvicina il momento in cui lei e Peeta dovranno passare da un distretto all'altro per il crudele Tour della Vittoria, la posta in gioco si fa sempre più alta. Se non riusciranno a dimostrare di essere perdutamente innamorati l'uno dell'altra, Katniss e Peeta rischiano di pagare con la vita...




venerdì

Review Party "The Hunger Games" di Suzanne Collins

The Hunger Games...

Valutazione 5 stelle su 5

Editore: Mondadori
Collana: Oscar fantastica
Anno edizione: 2016
Formato: Tascabile
In commercio dal: 9 ottobre 2019
Pagine: 418 p.
Età di lettura: Young Adult

Buongiorno, cari lettori! Era da tempo che desideravo scrivere per voi quest'articolo, ma non ne ho avuto mai modo, fino ad oggi. In occasione dell'uscita del nuovo libro della saga di Hunger Games, io e le mie colleghe blogger abbiamo pensato di organizzare un Review Party di tutti i libri che compongono la trilogia. Come sempre troverete, a fine recensione, il calendario con tutte le tappe previste sugli altri blog. Il primo libro della saga, "The Hunger Games" è un romanzo scritto da Suzanne Collins edito Mondadori che ci consente, come prima cosa, di entrare in interazione con i protagonisti e con la vicenda stessa tramite una percezione del reale molto diversa dalla nostra. Chi ha già visto il film o letto il libro, si ricorderà che il mondo abitato da Katniss, la protagonista, è piuttosto surreale; esso è suddiviso in distretti che sono strettamente legati a Capitol City, città che ogni distretto, con i mezzi e le risorse che ha a disposizione, deve rifornire costantemente. 

Katniss fa parte del distretto dodici, il distretto dei minatori. Come avrete potuto immaginare, i distretti sono assoggettati alle volontà di Capitol City, quasi come se fossero dei piccoli villaggi, di persone costrette a lavorare e ad essere sfruttate per garantire il benessere di Capitol City. Nel corso della storia, molte sono state le rivolte contro Capitol e, per impedire che da piccole ribellioni ne scaturissero delle altre ancora più difficili da assoggettare e controllare, Capitol City, ogni anno, indice gli Hunger Games.

Cosa sono gli Hunger Games? Sono dei tornei di sopravvivenza, dove il vincitore può essere soltanto uno, mentre gli altri muoiono tutti. Per ricordare ogni anno il suo potere, Capitol City fa in modo che due giovani provenienti da ogni distretto partecipino al torneo e poichè soltanto uno è destinato a sopravvivere, i due partecipanti dello stesso distretto non possono fare squadra, sono tutti contro tutti. Trovo che questi presupposti siano oltremodo entusiasmanti, si nota già dalla descrizione del meccanismo attorno al quale ruota l'intera vicenda che è una storia ben pensata, che non smette di tenere il lettore incollato alle pagine. Accompagnata da una descrizione dettagliata e da una scrittura fluida, la vicenda narrata stupisce costantemente, in ogni sua parte.

L'evento che ho preferito di più in assoluto è stata la progressiva identificazione di Katniss come simbolo di rivolta e di contrasto al sistema. Ebbene sì, Katniss diventerà l'emblema attorno al quale ruoterà il futuro di tutta Capitol e dei suoi distretti. Una ragazza semplice, dotata di arco e frecce, riuscirà a fare breccia nel cuore di coloro che tramano contro il sistema, coloro che sperano in un mondo migliore, dove non si è costretti a lavorare per il benessere di pochi, dove i più giovani non devono essere sacrificati ogni anno per il divertimento di Capitol City. Perché, in fin dei conti, è questo che accade: i cittadini di Capitol stanno a guardare, si divertono mentre dei ragazzi perdono la vita. Il tutto, viene presentato come se fosse un innocente e moderno format televisivo, pensato per intrattenere. Ma a differenza dei giochi trasmessi in tv, gli Hunger Games sono congegni mortali che, ogni anno, provocano morti innocenti, costringono tutti a combattere una guerra tra poveri e tolgono gli affetti più cari alle varie famiglie.

La nostra cara Katniss verrà messa a dura prova dal sistema, cercherà di andare contro tutto e tutti pur di proteggere il suo compagno di distretto, Peeta Mellark. Entrambi cercheranno di allearsi con i vari "tributi" degli altri distretti e a guidarli, avranno un mentore un po' scalmanato, ma esperto e, a tratti, geniale. 

I momenti di suspence non mancheranno, infatti questo libro non è solo un Young Adult, ma contiene molti elementi che fanno riferimento al genere dell'avventura e, per certi versi, al thriller. Adorerete perdervi tra queste pagine, molti di voi conosceranno già la storia perché è stata affrontata da milioni e milioni di lettori in tutto il mondo. Consiglio la visione del film soltanto a fine lettura, in modo che possiate prima crearvi un'idea vostra sugli eventi, presentati rigorosamente dal punto di vista di Katniss e narrati, dunque, in prima persona. È uno di quei libri che devono essere letti almeno una volta nella vita, oltre a rappresentare un genere abbastanza variegato è un testo che offre parecchi spunti di riflessione anche sulla società odierna, spinge il lettore ad attualizzare molti atteggiamenti ed eventi che danno forma all'intera vicenda. Consigliatissimo, la mia valutazione è di 5 stelle su 5 e non sarebbe potuto essere altrimenti.

Trama:

Negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.
Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.


martedì

Review Party "La nona casa" di Leigh Bardugo

La nona casa...

Valutazione 4,5 stelle su 5

Traduttore: Roberta Verde
Editore: Mondadori
Collana: Fantastica
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 05 maggio 2020
Pagine: 420 p.

Salve a tutti, lettori! Di recente vi ho parlato de "La nona casa" di Leigh Bardugo, una nuova uscita targata Mondadori. O meglio, ho approfondito con voi una delle tematiche che rendono unico questo romanzo, ovvero l'ambientazione dell'università di Yale. In questa sede, invece, vorrei soffermarmi su un altro punto di vista, quello globale, che concerne l'intera narrazione. Recensire un fantasy scritto da Leigh Bardugo è sempre un piacere, soprattutto perché scrive in un modo così ricco di particolari, ma al contempo scorrevole, che rende veramente difficile una valutazione unica per tutti gli aspetti. Come sempre, c'è qualcosa che attira di più e altri dettagli sui quali l'autrice avrebbe potuto fare meglio, ve ne parlerò in maniera approfondita proprio tramite questo articolo. 

L'aspetto che mi è piaciuto di più in assoluto riguarda proprio la decisione di inserire una protagonista sfortunata, alla quale ogni cosa che fa sembra solo peggiorare la sua esistenza, anziché migliorarla. In un fantasy standard, solitamente, i contatti col mondo del reale sono molto radi e contano poco, ma la Bardugo si fa carico sin dall'inizio dei problemi di un normale essere umano, senza stentare nel farli emergere, bensì facendo in modo che essi rappresentino una sorta di vessillo, di etichetta di riconoscimento nei confronti della protagonista. Il suo approdo ad una realtà paranormale non avviene in maniera del tutto casuale, infatti. Ed è questo continuo contatto che viene stabilito tra il macabro e il reale che affascina, perché l'aspetto fantastico emerge solo tramite il connubio tra realtà e oscurità. 

Il mistero che spinge il lettore a continuare nel prosieguo della narrazione è il punto di approdo, poiché anche se in un primo momento è poco rilevante, in seguito sarà determinante scoprire chi ha voluto dare un'opportunità ad Alex, perché proprio a lei, una persona comune, con tanti problemi comuni. All'università di Yale, ambiente prestigioso sotto diversi punti di vista, Alex avrà modo di indagare tramite l'incarico che le è stato affidato. Il fascino esercitato da quest'accademia, sede di cultura e di intrighi, di passioni e di intrecci vari che si combinano tra di loro, è un modo per attaccare ulteriormente il lettore al discorso narrativo che si presenta, come sempre, chiaro, scorrevole e ben architettato. 

Al di là del modo in cui il fantasy riesce ad appropriarsi sempre di più del romanzo diventando parte sostanziosa di esso, è interessante vedere come Alex è introdotta al surreale. Un altro elemento di novità, quindi, per questo romanzo. In genere, nella maggior parte dei fantasy che ho letto finora, il personaggio principale è già a conoscenza del mondo atipico che lo circonda, oppure, addirittura, ne fa parte. In questo caso no e il distacco che sembra esserci tra una prima parte, più introduttiva, più di presentazione, con il resto del racconto, mi è piaciuta troppo perché consente al lettore di scoprire, assieme al protagonista e tramite esso, le vicende fittizie che si celano dietro una realtà apparentemente normale. 

Tramite gli occhi di Alex che fanno da filtro alla storia, riusciamo a spalancare le porte ad un universo inaspettato quanto contorto. Operando in questo modo, l'autrice consente al lettore di mettersi nei panni del protagonista, alla scoperta di un mondo ignoto e affascinante allo stesso tempo. L'unica cosa sulla quale avrei preteso un po' più di chiarezza è la descrizione che, seppur dettagliata, a mio parere doveva essere ancora più chiara e decisa in alcuni punti. Tolto questo, direi che in una valutazione complessiva potrei attribuire a questo romanzo 4,5 stelle su 5. Consigliato agli amanti del genere, a chi vuole cercare un primo approccio con esso (dato che c'è questa sorta di introduzione al fantasy di solito assente negli altri romanzi e, per questo, perfetta per entrare in determinati meccanismi) e soprattutto a chi ha voglia di evadere. Spero che questa recensione possa indirizzarvi e darvi uno scossone per farvi scegliere una lettura mai banale e, soprattutto, sempre nuova e sorprendente nei suoi diversi modi di mutare aspetto. 

Trama:

Una storia che ha un sapore un po’ più adulto e a tratti più intenso. Nuove tematiche, nuovi personaggi, nuove scoperte.
«Impossibile smettere di leggerlo» - Stephen King
Galaxy "Alex" Stern è la matricola più atipica di tutta Yale. Cresciuta nei sobborghi di Los Angeles con una madre hippie, abbandona molto presto la scuola e, giovanissima, entra in un mondo fatto di fidanzati loschi e spacciatori, lavoretti senza futuro e di molto, molto peggio. A soli vent'anni, è l'unica superstite di un orribile e irrisolto omicidio multiplo. Ma è a questo punto che accade l'impensabile. Ancora costretta in un letto d'ospedale, le viene offerta una seconda possibilità: una borsa di studio a copertura totale per frequentare una delle università più prestigiose del mondo. Dov'è l'inganno? E perché proprio lei? Ancora alla ricerca di risposte, Alex arriva a New Haven con un compito ben preciso affidatole dai suoi misteriosi benefattori: monitorare le attività occulte delle società segrete che gravitano intorno a Yale. Le famose otto "tombe" senza finestre sono i luoghi dove si ritrovano ricchi e potenti, dai politici di alto rango ai grandi di Wall Street. E le loro attività occulte sono più sinistre e fuori dal comune di quanto qualunque mente, anche la più paranoica, possa immaginare. Fanno danni utilizzando la magia proibita. Resuscitano i morti. E, a volte, prendono di mira i vivi.