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Blog Tour "La stanza senza fine" di Giovanni De Feo

La stanza senza fine...

Editore: Mondadori


Collana: I Grandi
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 15 ottobre 2019
Pagine: 384 p., Rilegato
  • EAN: 9788804716921
Età di lettura: Da 11 anni
Salve a tutti, lettori! Oggi parleremo di una nuova uscita per Mondadori Ragazzi che mi é rimasta impressa per la bellezza della narrazione ma, soprattutto, per i profondi significati che racchiude. "La stanza senza fine" di Giovanni De Feo é un libro che fa restare il lettore col fiato sospeso, Nicodemo, il protagonista, é un personaggio che nasconde tante sfaccettature, una più bella e interessante dell'altra. In questa tappa prevista per il blog tour, sarò io a parlarvi di Nicodemo, delle sue abitudini, dei luoghi a lui familiari e delle persone che ama. Sarà un viaggio nella vita del protagonista per cercsre di comprendere a fondo le dinamiche che si celano dietro il meccanismo narrativo. Vi lascio la trama e, di seguito, troverete l'articolo d'approfondimento. Buona lettura.

Trama:

Il mondo in cui approderà sarà un mondo di fotografie governate da regole sottili, dove oblio ed eternità si affrontano in una lotta senza tempo e dove solo lui può ristabilire la pace.
«C'era una piegatura nello spazio, come una fessura. Pian piano Nico ci infilò dentro i polpastrelli. La sentiva. Era fredda, elettrica, pizzicava. E se fletteva un po' le dita, forse poteva... La cantina tremò tutta e Nico spaginò.»
È arrivato il giorno della partenza. Nicodemo saluta la casa di una vita, l'amato quartiere e gli amici di sempre. Non appena la macchina si mette in moto, ecco che però intravede oltre il cancello qualcuno che stringe tra le mani il fazzoletto bianco da cui non si separa mai, Flagello. Svelto, Nico si lancia alla rincorsa di quella figura così stranamente simile a lui, avvolta in una nuvola di insetti dalle ali iridescenti. Dopo pochi, palpitanti istanti, si ritrova in una stanzetta murata dietro a una parete della sua casa di cui non conosceva l'esistenza. È una camera oscura, ed è ricoperta in ogni suo centimetro da fotografie. Al centro, una cornice con una voragine al posto dello specchio, da cui si alza un suono come di uno schiocco; un invito. Nico si slancia all'interno di quel cunicolo buio.


L'universo di Nicodemo

Come vi avevo già accennato, in questa storia, il protagonista compie un viaggio molto particolare. Non si tratta del solito viaggio nel passato che il lettore si potrebbe aspettare, é un qualcosa di completamente nuovo. Ma iniziamo a scoprire chi fosse, in realtà, Nicodemo e perché inizia questo viaggio insolito. Nicodemo è un ragazzo normale, ha sempre vissuto nel suo quartiere a contatto con i suoi coetanei. La quotidianità si svolgeva normalmente per lui; é quel tipo di persona che, essendo ormai abituata a vivere in un determinato modo, con gli affetti vicini, immerso nel suo ambiente, fatica a lasciarselo alle spalle. Come biasimarlo, ciascuno di noi è Nicodemo nella vita, abbiamo bisogno di stare accanto alle persone che amiamo, nei luoghi che ci hanno visti crescere, in una realtà che c'é sempre appartenuta.

Sarebbe bello poter vivere sempre così ma, a volte, bisogna lasciarsi alle spalle il passato per iniziare una nuova vita in un altro posto, anche se si fa fatica ad accettarlo. Il profondo attaccamento che Nicodemo nutre nei confronti del suo quartiere e delle persone che lo abitano, lo porta a fermare il tempo; la camera oscura nella quale si ritrova rappresenta una sorta di stasi di ricongiungimento con i ricordi più intimi. I ricordi assumeranno una tangibilità, verranno evocati tramite le fotografie che segnerano un delicato confine tra passato e presente. Il profondo attaccamento ai suoi amici, alle persone che gli vogliono bene, porta Nicodemo a viaggiare in una sorta di mondo parallelo, dove il futuro e l'immediata partenza cessano di esistere e di avere importanza.

La figura così simile a lui che gli impedisce di andarsene via e che lo conduce tra i cuniculi bui della stanza oscura ho pensato che potrebbe essere una sorta di Nicodemo del passato che non vuole essere abbandonato e che, soprattutto, invoca l'aiuto del protagonista per fargli mettere ordine in ciò che è stato, prima di fargli costruire qualcosa di nuovo. Questo romanzo è molto profondo, intimo, la storia che viene narrata é fortemente simbolica e fa riflettere su quanto sia complesso abbandonare un pezzo di sè. Il vero Nicodemo è sempre cresciuto in quell'ambiente familiare, quel quartiere dove si annidano i momenti più belli dell'intera infanzia. La casa é un luogo che, come accennavo prima, l'ha visto crescere e, soprattutto, ha intrappolato per sempre una parte dell'animo del protagonista tra quelle mura.

Gli amici sono le persone con le quali ha condiviso tutto: infanzia, giochi, pericoli e spensieratezza. É difficile dover lasciare andare le persone che eri abituato a vedere in ogni momento; quelli che c'erano sempre e comunque e che, giorno dopo giorno, crescevano con te e ti vedevano crescere. Forse, credo sia la parte più difficile da relegare al passato, per Nicodemo; proprio perchè non si può abbandonare qualcosa che ha segnato profondamente la nostra crescita e che ci ha fatto capire quanto sia bello vivere. Credo che ogni cosa potrebbe rievocare alla mente le gioie del passato: un oggetto, un gioco, un improvviso pensiero scaturito da determinate circostanze, la nostalgia. Nicodemo è talmente legato al suo quartiere che finisce per diventare parte integrante di esso, abbandonandolo fisicamente, ma lasciandoci un pezzo importante di cuore che rimarrà lì in eterno.

Per questa serie di motivi, penso sia un libro che dovrebbero leggere anche e soprattutto gli adulti. Si capiscono molte cose dal punto di vista di un ragazzo e, spesso, come avviene al giorno d'oggi, a questa serie di emozioni non viene data importanza. Ogni cosa è data per scontata ma i genitori, in maniera particolare, dovrebbero comprendere che, sradicare il proprio figlio da un ambiente nel quale é sempre vissuto, non è così immediato come si può credere poiché chiunque, abitando un luogo, finisce per diventarne parte integrante e non esiste distanza fisica che possa cambiare le cose. 

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