Inscrivere e cancellare...
Valutazione 5 stelle su 5
Traduttore: L. Argentieri
Editore: Laterza
Collana: Collezione storica
Anno edizione: 2006
In commercio dal: 7 settembre 2006
Pagine: XV-252 p.
Buonasera, lettori! Di recente, sulle stories, vi avevo proposto di condividere le mie letture con voi, letture non solo di libri di autori emergenti ma anche di qualsiasi altro libro che mi rimanga impresso. Oggi vi parlo di "Inscrivere e cancellare, cultura scritta e letteratura" di Roger Chartier, edito @editorilaterza , un saggio sull'importanza e sul ruolo che la scrittura ha acquisito nel tempo. Per molti secoli, il pensiero che qualsiasi pensiero rimanesse nell'etere e che potesse essere dimenticato ha tormentato l'uomo, sempre alla ricerca di certezze, di solidità. Al fine di dominare questa forte paura, le società moderne hanno ricalcato i passi degli uomini di un tempo rendendoli eterni tramite la scrittura. Indubbiamente si tratta di un passo gigantesco che la storia dell'umanità ha compiuto. Pensate: sappiamo tutto ciò grazie a quello che è rimasto scritto, per secoli e secoli ogni tipo di informazione veniva riportata in registri, archivi e biblioteche. Ogni luogo aveva il compito di tramandare qualcosa di diverso, tutto sembrava essere reso certo dopo essere stato impresso sulla carta. Succede, però, che nel corso del tempo, i manoscritti vengano rivisitati da copisti che avevano come scopo ultimo quello di preservare ulteriormente gli scritti. Nonostante le loro buone intenzioni, gli scritti subiranno ugualmente una trasformazione perché, in quanto esseri umani, anche i copisti possono distrarsi e, così, sbagliare. Un libro rimane immateriale ma, al tempo stesso, diventa un qualcosa di mutabile che, anche se in minor misura, continua a mettere in pericolo la sopravvivenza dei testimoni scritti. Anche con la stampa, il fenomeno non smetterà di verificarsi. Per questo motivo, questo saggio intende ripercorrere il cammino dei testi a partire da quando ci fu l'intenzione di metterli per iscritto, dando vita ad un vero e proprio viaggio all'interno di opere di autori del passato: da Cyrano a Burgueil, da Cervantes a Diderot. Insomma, un vero e proprio capolavoro di critica letteraria curato in ogni minimo dettaglio. La mia valutazione è di 5 stelle su 5 e ne consiglio la lettura in quanto è un libro che apre gli occhi su argomenti apparentemente scontati❤
Sinossi:
La paura della cancellazione ha tormentato le società europee dall'inizio dell'era moderna. Per dominare la loro inquietudine, esse hanno fissato per mezzo della scrittura le tracce del passato. Ma anche il testo scritto non è un'entità data una volta per tutte e cristallizzata: il processo di incarnazione in libro è un percorso collettivo e implica numerosi attori scrittori, copisti, librai editori, stampatori, compositori, correttori - che ad ogni passaggio manipolano e trasformano il testo iniziale. Immaterialità senza tempo del testo e labile materialità del libro sono legate da un rapporto profondo di reciproca influenza, eppure la cultura occidentale, per secoli, le ha considerate come aspetti separati. Un percorso colto e suggestivo, dai manoscritti medievali fino a Diderot e Condorcet, esplora i densi luoghi letterari in cui oggetti e pratiche della cultura scritta sono filtrati nel tessuto testuale, trasformandosi in materiale dell'invenzione creativa.
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