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Recensione "Nessuna notte è infinita" di Francesca Pansa edito Rizzoli

Nessuna notte è infinita...

Valutazione 5 stelle su 5

Editore: Rizzoli
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 5 novembre 2019
Pagine: 157 p.

"Nessuna notte è infinita" è più di un romanzo. Racconta il nostro passato, ogni dettaglio che ha formato la nostra generazione rendendola com'è adesso. Affonda le radici in un'epoca di profondi cambiamenti, tante storie diverse si intrecciano tra di loro per formare un racconto unico, che possiede il potere di farci guardare al passato con gli occhi di chi non smette mai di stupirsi. Tra queste pagine ho percepito quale sia la natura del sentimento che ci lega, con forza, alla nostra terra d'origine. Per quanto, al giorno d'oggi, siamo costretti da altre priorità a lasciarla, siamo consapevoli del fatto che resterà sempre dentro di noi e nessun posto potrà mai risultarci migliore, per quanto bello possa essere. 

Il romanzo, scritto da Francesca Pansa, è ambientato nella mia Calabria, precisamente a Castrovillari. Leggerlo equivale a compiere un tuffo nel passato in piena regola, riuscendo a scorgere le profonde differenze che ci separano dal secolo che ha preceduto il nostro quando, anche se tutto sembrava essere abbastanza caotico e in continua trasformazione, la famiglia e gli altri legami affettivi erano sempre al primo posto. Dispiace vedere che, rispetto al Novecento, la natura dei rapporti tra le persone sia profondamente mutata. 

La descrizione accurata degli ambienti e delle varie situazioni che popolano il romanzo ci fa capire come questo divario tenda costantemente ad allargarsi, provocando ferite sempre più profonde e insanabili. Ripercorrere il cammino di Soave attraverso la visione personale di sua figlia Francesca, ci consente di ampliare gli orizzonti in maniera esponenziale, facendoci penetrare negli accadimenti reali di quel periodo. Come afferma anche la trama del racconto, il libro è un tributo magnifico alla forza delle donne, il perno attorno al quale ogni evento ruota nel romanzo. 

Come è noto dagli studi che sono stati condotti, il ruolo della donna nella società del ventesimo secolo era molto marginale. Soltanto di recente si è giunti ad una concezione moderna di rivalutazione della figura femminile che, in passato, era relegata solamente al ruolo di "governante" della casa. Sappiamo benissimo che, se oggi il posto delle donne nel mondo è stato completamente rivalutato, è solo grazie al coraggio che esse hanno avuto di ribellarsi agli stereotipi che una società ottusa e maschilista andava attribuendo loro. Questo non bisogna mai dimenticarlo e il romanzo in questione ci aiuta a non farlo, a camminare con la testa alta portando nel cuore ogni donna che si è battuta e si batterà per il riconoscimento della propria indipendenza.

Come avrete potuto intuire, questo libro è molto più che un semplice romanzo, tenderei a definirlo un piccolo grande saggio piuttosto, un elogio ai tempi che furono e un meraviglioso tributo alla donna. Tra queste pagine ho percepito un richiamo costante alla classicità, ai romanzi di Pavese, di Calvino, ma soprattutto un richiamo alla biografia di tante donne che, in qualsiasi ambito, hanno fatto valere la propria opinione.

L'italianità è un fattore che non abbandona mai il racconto: aver vissuto le ondate migratorie verso i Paesi esteri, il cosiddetto "armarsi e partire" che testimonia la sempre più crescente forza di volontà che si è fatta strada nell'animo di chiunque partisse alla ricerca di una vita migliore, alla realizzazione del cosiddetto sogno americano. Rimane sempre un piacere poter leggere spezzoni che hanno fatto la nostra storia, soprattutto quando sono messi nero su bianco da una penna abile, a tratti anche tagliente e sorprendentemente vera. Un tipo di narrativa che non delude mai, se siete alla ricerca di un romanzo che si possa ricondurre al passato della nostra esistenza, questo è il libro giusto. Il titolo fa molto riflettere, 

"Nessuna notte è infinita" a me è arrivato come una sorta di augurio, di certezza che piano piano si farà largo nella realtà: prima o poi il buio della notte smetterà di avvolgere coloro i quali hanno vissuto combattendo, anche loro verranno sorpresi dalla bellezza della luce del sole che restituirà speranza, dignità e umanità, mettendo fine alle atrocità del passato. Per tutti questi motivi, la mia valutazione è di 5 stelle su 5, la casa editrice Rizzoli non smette mai di stupirmi, quando pubblica anche romanzi brevi ma intensi, vince tutto, come avviene in questo caso. Ve ne consiglio la lettura se amate follemente l'Italia, l'accoglienza del popolo che la abita; ve lo consiglio se avete voglia di leggere una storia di riscatto sociale e culturale, di ambizioni e sogni infranti. Per concludere, sappiate solo che troverete sicuramente una piccola parte della storia della vostra famiglia in questo turbinio di eventi narrati nel romanzo. E questo, fidatevi, non potrà farvi altro che piacere poiché capirete come le storie di tutte le persone si intreccino e abbiano molti tratti in comune.

Trama:


Il ritratto di una madre coraggiosa. Una storia esemplare che racconta quella di ogni famiglia e del nostro Paese.

«Figlia di principe, intorno a te irradi amore. Meravigliose sono le tue carezze, quando parli è dolcezza di miele.»
Un viaggio nella memoria familiare, un percorso a ritroso nel tempo, intriso di suggestioni letterarie. Il cuore di questa storia è Soave, di cui Francesca, la figlia, segue le tracce: Nessuna notte è infinita è il racconto di una famiglia, la sua, che si snoda lungo tutto il Novecento, in un Paese segnato da profondi cambiamenti, sullo sfondo delle vite quotidiane dei protagonisti di questo intimo omaggio alle proprie radici. Il cammino della famiglia inizia a Castrovillari, Calabria, e ha come destinazione Roma, alla scoperta di quel che c’è stato prima, in un tempo dai contorni sfumati, ormai perduto eppure sempre vivo nei ricordi: un pomeriggio assolato in un paese del Meridione, un austero collegio di suore, una maestra montessoriana che va in giro in calesse per far lezione ai bambini nei campi, le “pericolose” letture politiche di un giovane professore, un fotografo in erba che parte per l’America con una valigia piena di sogni. Un romanzo d’amore e di lotta, intenso come le esistenze che racconta, accompagnato dalle malinconiche note di un pianoforte che suona in sottofondo. Una storia che è prima di tutto un tributo alle donne antiche e moderne, donne che hanno tanto lottato, pianto, sofferto, amato. Soprattutto amato.