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Review Party "Heimaey" di Ian Manook edito Fazi editore


                  Heimaey...

Valutazione 5 stelle su 5

Traduttore: Maurizio Ferrara
Editore: Fazi
Collana: Darkside
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 10 ottobre 2019
Pagine: 454 p.

Buongiorno, lettori! Oggi parleremo di una mia recente lettura, nonchè di una delle ultime uscite per la casa editrice Fazi editore. "Heimaey" di Ian Manook è un romanzo che fa parte della collana Darkside, posso dire di averlo completamente adorato da ogni punto di vista possibile e immaginabile. In fondo alla recensione troverete la trama del libro con un banner che indicherà la data delle recensioni previste sugli altri blog. 


Sin dall'inizio, leggendo la critica sul romanzo, ho subito avuto delle aspettative altissime sia sugli intrecci della trama che sulle modalità narrative adottate dallo scrittore nel corso del racconto. La scrittura attrae e affascina in maniera del tutto repentina il lettore che non può far altro che procedere per scoprire i vari meccanismi che si celano dietro i misteri presentati inizialmente.


Un elemento fondamentale che in questo libro non bisogna trascurare affatto di analizzare è lo scenario sul quale si stagliano le varie vicende, l'Islanda. Purtroppo, penso che per un lettore medio questa terra sia abbastanza sconosciuta, non tutti possono immaginarla e non tutti hanno un'idea precisa su come essa potrebbe essere costituita. In questo senso, la descrizione viene incontro al lettore aiutandolo a definire i contorni del luogo in cui si svolge l'intera vicenda. 


I protagonisti sono del tutto inusuali, cattivi, spropositati, gli antagonisti più insoliti che potremmo arrivare ad immaginare. Ed è proprio questo il bello: il far emergere l'aspetto puramente negativo di quelli che dovrebbero stare dalla parte del bene, in realtà. Tutto ciò conferisce una sorta di rilevanza a tutto il racconto, già da questo si può comprendere come l'autore voglia sconfinare in qualcosa di più profondo, che non sia un banale thriller ai quali il lettore è abituato.

La realtà appare molto diversificata, ogni dettaglio contribuisce a conferire unicità al racconto, è come se lo arricchisse di elementi che, se sommati, definiranno in maniera netta e precisa il disegno logico che sta dietro questa costruzione narrativa. Da quel che so dell'Islanda posso affermare che è una terra che vive della propria cultura, fortunatamente non è uno dei luoghi pienamente globalizzati. È come se il freddo, le basse temperature di quel luogo, possano essere evocate tramite la freddezza e il distacco emotivo dei personaggi che, ogni qualvolta si accingono a progettare qualcosa, lo fanno con una sorta di meccanicità convulsa, senza farsi troppi problemi.

Sono spietati, i destini dei due protagonisti finiranno per intrecciarsi proprio lì, in quella sorta di terra di mezzo che tutto dà ma che, al contempo, tutto toglie. Le pieghe del racconto sono animate da passato e presente che si fondono, che vanno verso un'unica direzione occulta che disorienta i personaggi e, a volte, anche il lettore stesso. L'aspetto magico della vicenda è tutto basato e giocato su una sorta di mistero, di suspence continua che in alcuni punti sembra affievolirsi per poi prendere il sopravvento quando meno lo si aspetta.

Lo consiglio ai lettori che amano il thriller, i misteri e l'orrore, a chi vuole farsi carico del profondo gelo che presto si trasformerà in tutt'altro, a chi è curioso di scoprire come faccia un personaggio contraddittorio come un poliziotto a possedere due facce della stessa medaglia. Ma se entrambi i protagonisti possono ritrovarsi in questa descrizione, chi saranno veramente? La parte buona o la parte cattiva? Quale delle due personalità riuscirà ad emergere?

La mia valutazione è di 5 stelle su 5 perché credo sia un thriller innovativo, fresco e spiazzante. Non l'ho trovato per nulla banale, magari i lettori appassionati di un genere, spesso, vi trovano delle limitazioni essendo abituati a leggere sempre quella tipologia di libri. Volendo cercare qualcosa di diverso, a mio parere, dovreste affidarvi completamente alle pagine di questo romanzo, sono pienamente sicura del fatto che non ne rimarrete per niente delusi. Buona lettura.

Trama:

Un thriller dal ritmo serrato, con personaggi indimenticabili e un’ambientazione unica: Ian Manook è tornato e non deluderà i suoi molti fan.
«Un viaggio di iniziazione nelle terre islandesi. Dietro una scrittura straordinaria, ritroviamo con piacere il talento di Ian Manook nel mettere in scena la natura, la cultura e i riti ancestrali di un paese» – Le Parisien
«Un road trip islandese. Una storia di vendetta che si tinge di magia sullo sfondo di paesaggi spettacolari» – Le Devoir
«I libri di Manook sono sempre un invito a viaggiare e per chi non conosce l'Islanda "Heimaey" è una formidabile esca» – Il Venerdì
Kornelíus, un poliziotto islandese possente come un troll, che canta musica folkloristica in un coro di donne, trova un cadavere in una solfatara, spellato dal ventre in giù. Mentre cerca una spiegazione per quel delitto associato a uno strano rituale, è anche alle prese con la mafia lituana, a cui deve dei soldi; per estinguere il suo debito, s’impegna a ritrovare due chili di cocaina rubati da un mozzo durante una transazione in mare. Negli stessi giorni, giunge in Islanda il giornalista Jacques Soulniz: quarant’anni dopo aver visitato l’isola con un gruppo di amici, vi fa ritorno con la figlia Rebecca, la sua ribelle Beckie, con la quale cerca di riallacciare un rapporto compromesso. 

Sin dalle prime tappe, però, il loro soggiorno prende una piega inaspettata: l’uomo è inseguito dalle ombre del suo passato e sembra avere un conto in sospeso con quelle terre misteriose, che hanno in serbo per lui un’implacabile vendetta. Le strade di Kornelíus e Soulniz si incroceranno in un gioco crudele orchestrato dal destino. Dopo le steppe mongole della trilogia di Yeruldelgger, Ian Manook ci accompagna in Islanda, fra ghiacciai, vulcani, antiche leggende, scogliere impervie a picco sul mare: un paese di una bellezza abbagliante, modellato dalla collera millenaria dell’oceano. Un’Islanda arcana e luminosa, in cui dietro ai paesaggi immacolati si celano traffici illeciti di ogni sorta.