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Blog Tour "Andate tutti affanculo" dei The Zen Circus

Andate tutti affanculo...

Editore: Mondadori
Collana: Novel
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 10 settembre 2019
Pagine: 324 p.

Non ve lo aspettavate, vero? Eppure sono qui a parlarvi di questa nuova uscita che mi ha letteralmente spiazzata. Come sempre, il gruppo musicale dei The Zen Circus ha qualcosa da insegnare a noi giovani di questa generazione. Hanno dimostrato di essere dei bravi cantanti, posso confermare che sono anche dei bravi scrittori. Avendo vissuto in circostanze diverse dalle nostre e un'epoca che poco ha a che fare con quella attuale, gli autori ci catapultano in un mondo reale, il mondo che loro hanno vissuto e ci mettono davanti alla difficoltà quotidiana dell'affrontare una lenta ma costante trasformazione dove non si sa mai quale destino li attenda. Tramite il loro romanzo anti-biografico ci illustreranno la delicata situazione dei loro anni che, anche se non sembra, molto vicina alla concezione del mondo da parte di noi giovani. L'incertezza e il dover navigare nel buio, a tentoni, rimanendo ancorati a vecchi principi sono elementi che possiamo ritrovare ancora oggi nel nostro personale vissuto. La voglia di sovvertire ogni evento, la costante ricerca di libertà e l'assenza di vincoli ad uno schema precostituito saranno gli ingredienti di questo meraviglioso romanzo. In occasione dell'organizzazione del Blog Tour per il lancio del libro, vi lascio il mio articolo che si occuperà di indagare a fondo nei luoghi dove ogni cosa è avvenuta. Vi lascio la trama per farvi sapere qualche dettaglio in più sul libro e, in fondo al post, potrete trovare l'immagine con l'elenco delle prossime tappe curate dai blog delle mie colleghe. Non mi resta che augurarvi una buona permanenza e una buona lettura.

Trama:

Questo è un romanzo anti-biografico.
«Ce la faremo o la vita ci prenderà di nuovo a schiaffi rispedendoci da dove siamo partiti?»
Appino, Ufo e Karim – voce e chitarra, basso e batteria degli Zen Circus – prestano i nomi e la vita a una storia che potrebbe essere una delle loro canzoni. Realtà e finzione si rincorrono in questo rocambolesco romanzo che racconta la nascita di una famiglia disfunzionale, quella di un gruppo di ragazzi che attraverso la musica cercano di definire se stessi, e la generazione di vecchi senza esperienza dalla quale vogliono fuggire.
Dal primo concerto durante un’occupazione scolastica al primo tour, fatto di viaggi in camper e notti sotto le stelle a smaltire le sbronze; dalle canzoni scribacchiate durante le seghe da scuola al primo album vero e proprio; dai primi innamoramenti ai primi scottanti abbandoni; dalle prime amicizie fraterne alle bugie capaci di farle vacillare.
Sullo sfondo di questa storia di prime volte ci sono un’Italia a cavallo fra due millenni – gli anni Novanta del berlusconismo e delle controculture, gli anni Zero del G8 di Genova e dell’11 settembre – e una provincia che, con i suoi lavori mal pagati, le sue famiglie scoppiate e le sue “ragazze eroina”, crea dipendenza, frustrazione e rabbia. Ma anche un amore cieco e disperato per la libertà.

I luoghi


Partendo proprio dagli eventi che sono stati raccontati (il G8 di Genova, il disastro dell'undici Settembre...) proverò a delineare una sorta di mappa dei luoghi coinvolti in questi avvenimenti. Come prima cosa ci terrei a sottolineare che determinante è la presenza di un luogo comune, un luogo che non dovrebbe mai mancare a nessuno in quanto sta alla base di ogni singolo progetto: la famiglia. In questo romanzo, la componente "famiglia" non è quella tradizionale alla quale facciamo tutti quanti riferimento, bensì è una famiglia costruita sull'affetto e sulla fiducia, su legami non di sangue ma di fratellanza spirituale. 

Un gruppo di ragazzi formato da Karim, Ufo e Appino proverà ad abbattere ogni tipo di stereotipo inculcato nelle menti dei giovani da parte della generazione passata. Il luogo più bello di cui si parla è, senza dubbio, l'Italia. Una nazione che è scesa a patti col cambiamento in maniera molto lenta. Una nazione conservatrice per alcuni aspetti e propositrice di innovazioni per altri. Un'Italia in continuo e perenne mutamento che non riesce a conferire un vero e proprio indice di stabilità al popolo che la abita. 

Le continue controversie politiche, una società che non funziona come dovrebbe, sono le caratteristiche proprie di questo luogo. Indipendentemente dalla città in cui ci si trova, si assiste a una sorta di decadenza sociale dove ogni prospettiva di cambiamento ma, soprattutto, di stabilità sembra diventare una vera e propria utopia. 

La descrizione di questi luoghi è legata con un doppio filo alla società che li abita. Dal punto di vista della bellezza, di sicuro l'Italia si presenta come il Paese più adatto in cui vivere. Purtroppo è il decadimento della società che inquina la bellezza paesaggistica. Si finisce per focalizzare l'attenzione, più che ai luoghi, a come vivono le persone. 

Forse è proprio a causa di tutta la sofferenza che sta alla base del vivere sociale che l'ideale di libertà tende a diventare un principio guida, un'ispirazione votata alla più completa anarchia mentale che consenta di evadere da situazioni, persone e realtà che tengono imprigionato l'individuo frenando la sua creatività e la libertà di espressione. 

I luoghi, dunque, sono costituiti da un insieme di caratteristiche che conferiscono loro unicità e motivano le scelte dei protagonisti condizionando fortemente il loro pensiero. Il loro ruolo è centrale in questo caso, non sono soltanto degli sfondi per delineare una realtà ma piuttosto potremmo definirli come un marchio altamente distintivo nel corso della narrazione.