giovedì

Review Party "Hunger Games - La ballata dell'usignolo e del serpente" di Suzanne Collins


La ballata dell'usignolo e del serpente...

Traduttore: Simona Brogli
Editore: Mondadori
Collana: Fantastica
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 28 maggio 2020
Pagine: 480 p.

Salve, cari lettori! Oggi vi parlerò di una nuova uscita targata Mondadori della quale stanno parlando un po' tutti, qui sul web. Come ben saprete ormai, la trilogia degli Hunger Games è conosciutissima e letta da tutto il mondo, ha riscosso un successo impressionante e ci hanno girato anche i film tratti dai rispettivi libri. Oggi, però, tutto quello che sappiamo sul mondo di Panem e dei distretti ci viene presentato da un punto di vista completamente diverso da quello che ci saremmo aspettati. Con la tanto attesa uscita del prequel, che è uscito contemporaneamente in tante lingue, la nostra visione sugli Hunger Games e, in particolare, sul presidente Snow, sta per mutare per sempre. 

"La ballata dell'usignolo e del serpente" di Suzanne Collins è stata una continua sorpresa per me, dall'inizio alla fine. Come potrete intuire leggendo le mie recensioni sugli altri libri della saga, non mi stava affatto simpatico Coriolanus Snow. Ma a chi starebbe simpatico un cattivo così spietato? Il primo pensiero che ho avuto all'annuncio del prequel incentrato sulla figura del presidente Snow, ho pensato sin da subito ad un possibile ribaltamento della sua figura, indagando nel suo passato. Infatti, per me, è stata una lettura che mi ha fatto capire, ancora una volta, che le cose non sono mai come sembrano.

Questo libro dimostra che bisogna sempre saper andare oltre le apparenze, perché la patina che ci avvolge, molto spesso, risulta essere ingannevole e non dice nulla del nostro vissuto, di ciò che siamo e che siamo stati in passato, di quello che ci portiamo dietro, delle esperienze che hanno contribuito a fare di noi la persona che siamo ora. Questo vale anche per il presidente Snow che, sin da subito, ha dovuto fare i conti con la realtà cruda della città di Panem. Infatti, non solo la realtà dei distretti possiede un vissuto complicato e tragico, ma a quanto pare anche Capitol City non navigava in acque tranquille. La decadenza della famiglia benestante degli Snow è al centro dell'intera vicenda, Coriolanus se ne fa carico come può, anche se è consapevole del fatto che dovrà sempre dare il meglio di sè, in ogni momento, per evitare di soccombere. Questa forte responsabilità che pesa sulle sue spalle motiva molte azioni dello Snow che abbiamo conosciuto nella trilogia. Se prima eravamo indotti a pensare che Snow fosse un dittatore folle e senza pietà, da oggi in poi ci accorgeremo che anche lui ha dovuto fare i conti con i suoi contemporanei, pronti a farlo crollare in qualsiasi momento. 

In particolare, mi ha colpito la descrizione articolata della nonna di Snow, dei suoi modi di fare, dell'antico splendore ormai decaduto che rimane impresso nei modi di essere che faticano ad allontanarsi da ciò che è stato. Gli eccessi del passato rimangono vivi davanti agli occhi di chi non può più possederli, davanti agli occhi di Snow e della sua famiglia che ostentano ricchezza ma che, in realtà, si limitano a sopravvivere soltanto. Oltre alla personalità di Snow, al suo passato e ai misteri che avvolgono la tragica Capitol, una figura chiave di "Hunger Games, il canto della rivolta" ritorna in questo prequel. Si tratta dell'affascinante Tigris, la donna che aiutò e nascose Katniss dopo il suo arrivo a Capitol City. Nella ballata dell'usignolo e del serpente scopriremo che Tigris è la cugina di Coriolanus e capiremo molto su di lei, anche se si era intuito che fosse un personaggio determinante nell'evoluzione e nella storia di Capitol. Infinita tenerezza, invece, assalirebbe qualsiasi lettore di fronte alla scoperta che anche l'impassibile e il freddo dominatore Coriolanus ha un cuore pulsante, come tutti noi. Questo ce lo dimostrerà nel corso della settantaquattresima edizione con il tributo che gli verrà affidato. Eh sì, nel corso di questa mietitura particolare, ad ogni tributo che entrerà negli Hunger Games verrà affidato una sorta di mentore che fa parte di Capitol.

A causa della decadenza attribuita alla famiglia di Snow, gli vengono affidati i tributi del distretto dodici, di norma molto più deboli rispetto ai tributi degli altri distretti. Inizialmente, Coriolanus vedrà e conferirà importanza al lato negativo di questa assegnazione, ma col tempo capirà che, forse, quell'esperienza sarebbe stata determinante per lui; infatti gli eventi si riveleranno molto più complicati di quello che si crede inizialmente e davanti alla sfida tra potenze, tra mentori migliori e tributi, ne verrà combattuta una molto più importante: quella dei sentimenti.

Per tutte queste motivazioni, definire il prequel degli Hunger Games con poche parole, oppure con molte, sarebbe riduttivo in entrambi i casi. Sappiate che nessuna recensione, per quanto ben scritta e articolata possa essere, non renderà mai giustizia alla scrittura fluida della Collins che, come sempre, riesce a ritagliarsi un posto di rilievo nel cuore di molti lettori tramite la sua finezza d'ingegno, la sua scrittura magnetica e i personaggi che catturano l'attenzione del lettore e animano, ognuno a proprio modo, il discorso narrativo. Per questi motivi, la mia valutazione è di 5 stelle su 5 e vi consiglio caldamente di leggere questa saga se non l'avete ancora fatto, incluso il prequel, perché vi faranno capire molte dinamiche del reale. Questa serie young adult vi sorprenderà e vi terrà incollati alle pagine, se cercate un libro scorrevole e piacevole da leggere ma che lasci qualcosa di significativo in voi, siete nel posto giusto. Buona lettura.

Sinossi: 

Il mondo di Panem sessantaquattro anni prima degli eventi che hanno visto protagonista Katniss Everdeen. Tutto ha inizio la mattina della mietitura dei Decimi Hunger Games...

L'ambizione lo nutre. La competizione lo guida. Ma il potere ha un prezzo.

È la mattina della mietitura che inaugura la decima edizione degli Hunger Games. A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow si sta preparando con cura: è stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. La casata degli Snow, un tempo potente, sta attraversando la sua ora più buia. Il destino del buon nome degli Snow è nelle mani di Coriolanus: l'unica, esile, possibilità di riportarlo all'antico splendore risiede nella capacità del ragazzo di essere più affascinante, più persuasivo e più astuto dei suoi avversari e di condurre così il suo tributo alla vittoria. Sulla carta, però, tutto è contro di lui: non solo gli è stato assegnato il distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata la femmina della coppia di tributi. I destini dei due giovani, a questo punto, sono intrecciati in modo indissolubile. D'ora in avanti, ogni scelta di Coriolanus influenzerà inevitabilmente i possibili successi o insuccessi della ragazza. Dentro l'arena avrà luogo un duello all'ultimo sangue, ma fuori dall'arena Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo e sarà costretto a scegliere tra la necessità di seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi.