mercoledì

Recensione de "L'illibato" di Gianluigi Gasparri

"L'Illibato"...

Valutazione 5 stelle su 5

Buonasera lettori❤
Ritorno con una lettura che è stata una delle più piacevoli in assoluto, mi ha fatto conoscere un mondo totalmente nuovo e inesplorato per me. Spesso, la Sardegna è un luogo che viene menzionato per ragioni geografiche, storiche o politiche. Nella maggior parte di questi casi, si dimentica di esaltare la bellezza e la ricchezza culturale di questi posti che avrebbero tanto da raccontare. Per supplire a queste deplorevoli mancanze, ecco la lettura che fa per voi, "L'illibato, vita e avventure di un Robinson Crusoe dei sentimenti" di @gianluigigasparri . La nostra storia ha come protagonista Leon, un aitante giovane dal bell'aspetto. Potreste farvi ingannare dal titolo poichè, pensando al Robinson Crusoe di Defoe, potreste credere che sia un uomo con tanti problemi a livello psicologico. Così non è, anche se viene paragonato a lui per una sorta di controsenso. Leon vive da solo in una capanna fatta di canne in Sardegna e fa lo spazzino. Ad un tratto, conosce una ragazza milanese della quale si innamora e, nonostante i diversi contrasti che i due vivono, trascorrono dei bei momenti assieme. Quando lei rientrerà a Milano, Leon proverà a seguirla ma, inevitabilmente, tornerà nella sua meravigliosa terra, anche se...
Il finale è sempre un mistero!...
Nella foto ho abbinato al libro la scritta USA in quanto questo racconto ha suscitato in me dei ricordi di quando ancora frequentavo le superiori ed ero totalmente immersa nella letteratura inglese, partendo da Defoe e finendo a Swift. Un libro che consiglio a chi vuole esplorare mondi nuovi, a chi si sente in parte un Robinson Crusoe, a chi vive di avventure e sogni. La mia valutazione è di 5 stelle su 5 perché ho amato ogni singola descrizione riguardante la Sardegna, terra di mille leggende, ma ho avuto anche modo di apprezzare Leon come se fosse un nuovo Robinson, perso nel vortice dei sentimenti contrastanti. Leggendo l'incipit di questo romanzo, mi sono accorta che l'autore aveva perso il manoscritto prima della sua pubblicazione. Se non fosse stato trovato, a mio parere, ci saremmo persi una visione moderna e travolgente delle vicende di un uomo innamorato della sua terra e della sua donna.❤

Trama:
Fine anni ’70, Leon è un giovane di ricca famiglia milanese, viene arrestato in Iraq per droga insieme a Luneide, una ragazza sconosciuta con gli occhi color delle mammole. Durante un brutale interrogatorio, i soldati minacciano di far violentare la ragazza da un dobermann, il giovane la salva in un modo bislacco, vengono rilasciati.L’anno seguente il giovane si ritrova nella Sardegna meridionale, aveva lasciato la famiglia per incompatibilità domestica e si era trovato un lavoro stagionale nella zona di Capo Teulada dove rastrella le dune e le spiagge ficcando le immondizie dentro un lunghissimo sacco legato in vita con uno spago e che si trascina dietro come uno strascico. Abita in una sbilenca capanna di canne, il suo unico amico è un ricco pastore errante di capre che parla solo in versi. L'esistenza di Leon è selvatica, alla Robinson Crusoe, la mattina lavora, per il resto della giornata vive di natura e nella natura bellissima di quei luoghi, con un gozzetto quasi in disarmo pesca di frodo le aragoste, affronta pericolosamente il maestrale e sfida il sole in una sorta di cupio dissolvi, una protesta contro se stesso per il suo carattere ispido che rifiuta i compromessi e tende a ideali di sincerità, di purezza e di "per sempre", tanto che alla bella età di ventisei anni non ha ancora fatto all’amore con una donna, è illibato. Ogni notte lo tormentano incubi di cristallo oscuramente legati al suo concepimento e alla sua nascita. Sulle dune ritrova la ragazza con gli occhi a mammola conosciuta in Iraq, lei stava trascorrendo in un camping gli ultimi scampoli delle vacanze e si trasferisce nella capanna di Leon, insieme vivono un amore puro, tribolato per le asprezze e le incertezze di lui e per il bisogno di certezze che agitano Luneide. Comunque sono giorni bellissimi, Leon conduce per mano Luneide alla scoperta di un mondo impensato e colmo di avventure meravigliose oltre che pericolose anche per colpa di un vigilante armato paranoico e per giunta con un occhio di vetro sbagliato, prestito annuale rinnovabile di un amico che lo aveva ereditato da uno zio morto. L’incanto si rompe quando, il giorno della partenza di Luneide, Leon scopre un innocente segreto che lei gli aveva tenuto nascosto. Per Leon segue un periodo terribile: rischia la vita in una burrasca di maestrale e viene salvato in mare dal caprone preferito del suo amico pastore, la mamma di un lupetto mannaro gli brucia la capanna, scopre la ragione dei suoi incubi e del suo brutto carattere, perde il lavoro, perde il pastore poeta, viene ospitato in una casa di riposo abitata da indomabili centenari dove conosce una rusticissima dolcissima prostituta. Distrutto dagli avvenimenti rientra in famiglia a Milano, ritrova Luneide e vanno a vivere insieme. L’ordinata ordinaria quotidianità distrugge la coppia. Di nascosto Leon torna in Sardegna per un’assurda conclusione, perfetto ossimoro della sua vita.