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Review Party "Un piccolo odio" di Joe Abercrombie

Un piccolo odio...

Valutazione 4 stelle su 5

Traduttore: Edoardo Rialti
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 19 novembre 2019
Pagine: 504 p.

Salve, cari lettori! Oggi vi torno a parlare di un autore molto apprezzato, del quale vi avevo parlato già in precedenza. Sto parlando di Joe Abercrombie, l'autore de "La prima legge". Come ben sapete, ho valutato in maniera positiva tutt'e tre i romanzi della trilogia, lo stesso avverrà per quello del quale sto per parlarvi che, rispetto a "La prima legge", vanta alcune novità abbastanza curiose.

La prima cosa che mi sento di dirvi in merito è che con questo romanzo, Abercrombie ha mostrato di meritare a pieni voti la fama e il successo. Vi starete sicuramente chiedendo il perchè. Bene, è abbastanza semplice: in questo suo ultimo romanzo, è riuscito a coniugare un'epoca storica con un'altra completamente opposta, senza farlo pesare al lettore o senza palesarlo in ogni momento. Si passa da circostanze legate all'antica Roma e che ci fanno tornare alla mente quel particolare tipo di impostazione e mentalità, al periodo medioevale del ciclo arturiano. Il tutto ha come tema l'avventura e la magia che in nessun momento smettono di essere la parte più rilevante del racconto stesso.

Ho adorato la leggerezza con la quale si passa da una situazione ad un'altra, la trama densa ma al contempo non appesantita, piuttosto spalmata in tutto il suo contenuto e la sua bellezza. I personaggi non sono troppo stigmatizzati, nonostante dalla trama lo si può pensare benissimo, in realtà li ho trovati abbastanza poco definiti, variabili e sono riuscita a cogliere le sfumature caratteriali più interessanti di ognuno di loro. Lo stile è profondo, non è affatto superficiale, anche se pecca un po' di schematicità, nel senso che nulla viene dato al caso e gli eventi vengono presentati in maniera coordinata, ci sono pochissimi colpi di scena, a mio avviso, per essere un libro di cinquecentoquattro pagine. In quanto alla dinamicità non si può dire nulla, è un fattore apprezzabile e al di fuori della media, come dovrebbe essere.

Anche perché la dinamicità impedisce di perdersi in descrizioni banali e poco utili al lettore. Fortunatamente, la penna di Abercrombie è abbastanza lesta, non ci lascia riflettere molto su un'azione per quanto poi ne venga presentata un'altra; ci troviamo all'interno di un vortice in continuo movimento e ho apprezzato tantissimo questa piccola peculiarità. Per questo motivo, la mia valutazione è di 4 stelle su 5. Sono onesta nell'affermare che questo libro, per come viene impostato e presentato, meriterebbe molto di più, almeno un'altra stellina piena. Purtroppo alcuni dettagli che ho colto non hanno destato in me l'interesse profondo che speravo, anche se, a mio parere, "Un piccolo odio" resta uno dei romanzi riusciti meglio ad Abercrombie.

Trama:


L'età della follia è arrivata.
«Un racconto di forza bruta e magia sottile, in un mondo sulla soglia della rivoluzione industriale» – Robin Hobb
«Joe Abercrombie è straordinario» – George R. R. Martin
«Joe Abercrombie è senz’altro l’autore più originale e spiazzante del fantasy» – La Lettura
«Un ordine che si ergeva da secoli oscilla e si torce, antiche barriere, per quanto cerchiamo di puntellarle, collassano come castelli di sabbia dinanzi alla marea, gli uomini temono di perdere ciò che hanno, e bramano ciò che non possiedono. È tempo di caos. Di paura... un tempo d'opportunità.»
Savine dan Glokta è la figlia dell'uomo più odiato del regno, l'Arcilettore, a sua volta pronta a diventare la serpe più velenosa degli affari e delle industrie, se questo le garantirà un primato in un mondo in cui sembrano comandare solo gli uomini. Leo dan Brock, il Giovane Leone, attende di essere nominato Lord Governatore per respingere le aggressioni di Crepuscolo il Possente e dei suoi uomini del Nord, ma imparerà che le leggende degli eroi nascondono molte zone oscure, fatte di tradimenti e compromessi. Vick si è unita agli Spezzatori che intendono difendere i lavoratori dalle misure rapaci dei padroni, ma nasconde una decisione presa anni fa, nei gelidi campi di prigionia. Grosso è un veterano di guerra che vorrebbe dimenticare gli orrori degli assedi e la forza micidiale che si annida nelle sue mani tatuate, ma passato e violenza non sono mai troppo lontani. Il vecchio Trifoglio vorrebbe solo starsene seduto a insegnare un po' di arte della spada, ma sarà costretto ad accompagnare e consigliare un manipolo di giovani che lo irridono, e non conoscono la belva che è stato e può ancora essere. Il Principe Coronato Orso deve decidere se sprofondare definitivamente sotto le droghe, le cortigiane e il vino, oppure se mettere la sua intelligenza a servizio d'un sogno più grande, per sé e tutto il reame. I loro cammini si incroceranno e affronteranno una nuova età di tecnologia, potere economico, barbarie e follia, insurrezioni popolari e congiure di palazzo, duelli brutali nel Cerchio di scudi e il ritorno della magia. Sì, perché, se antichi stregoni decidono di allearsi con banchieri e ingegneri, al Nord invece la giovane Rikke scopre di possedere un dono invidiato e maledetto, la Vista Profonda, la capacità di vedere le ombre del passato e gli spettri del futuro. E come deciderà di impiegarla determinerà il destino di tutti. Joe Abercrombie torna trionfalmente al mondo della Prima Legge che lo ha reso il re del fantasy grimdark con una nuova magnifica saga ambientata alcuni decenni dopo la prima, in cui Il Trono di Spade s'incontra con I Miserabili. Vecchi protagonisti cedono il passo a una nuova generazione che si addentra in un mondo ancora più realistico, ironico, brutale e commovente, che riflette e amplifica i drammi della politica attuale con la forza d'una immaginazione che ha sempre il sentore inesorabile della verità, e a ogni svolta conduce il lettore dove questi non avrebbe mai creduto di arrivare. Dentro e fuori di sé.

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