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Review Party "Preludio alla fondazione" di Isaac Asimov

Preludio alla fondazione...

Editore: Mondadori
Edizione: 4
Anno edizione: 1995
Formato: Tascabile
In commercio dal: 1 gennaio 1994

Salve a tutti, lettori! Oggi inizieremo a percorrere un lungo viaggio a tappe nel mondo del ciclo della Fondazione di Isaac Asimov. Il primo libro che recensirò, in occasione dell'uscita del ciclo integrale per Mondadori, sarà "Preludio alla Fondazione". Come sempre, a fine articolo, troverete le date delle recensioni previste sugli altri blog. Iniziamo col dare delle piccole precisazioni storiche per chi non avesse familiarità con questo romanzo. "Preludio alla Fondazione" di Isaac Asimov è un libro pubblicato nel 1988 ed è da considerare come una sorta di antefatto dell'intero ciclo che narra le origini della psicostoria. Particolare rilievo avrà, in questa prima parte, uno dei personaggi che ho amato di più in assoluto nell'intera serie: Hari Seldon, l'eroe intellettuale di turno, sempre pronto a portare avanti le proprie idee. La caratteristica che mi è piaciuta di più in questo protagonista è la sua determinazione, la sua integrità morale che gli impedisce di vendere se stesso e le sue teorie che, invece, verranno protette e sviluppate. In una fuga costante dai colossi galattici che tentano di impadronirsi delle teorie sulla psicostoria, Hari cercherà di attualizzare questa disciplina, in un primo momento solo teorica, che ha come obiettivo ultimo quello di scoprire in anticipo, tramite delle complicate formule di matematica e statistica, cosa ci riserva il futuro. 

La storia che Asimov ci racconta in questo primo libro sarà un bellissimo viaggio che, nonostante l'obiettivo sia quello di sfuggire al controllo dei potenti, avrà molti risvolti positivi sia per il progresso delle teorie di Hari, sia per i numerosi incontri che avranno modo di colmare, anche se parzialmente, la sua sete di conoscenza. Ciò che motiva Seldon a portare avanti la teoria sulla psicostoria sono soprattutto i suoi amici e compagni di viaggio, tra cui: Chetter Hummin, un importante giornalista che farà l'impossibile per portare Seldon in un posto sicuro e Dors Venabili, una studiosa di storia che, dopo aver ricevuto la richiesta di aiuto da parte di Hummin, decide di proteggere Seldon. Ho trovato la scrittura molto scorrevole, lineare e senza alcun tipo di increspatura che possa comprometterne una lettura fluida e piacevole. Inoltre, Asimov è particolarmente attento alla descrizione dei dettagli soprattutto in questa prima parte, ovvero nel prequel al Ciclo della Fondazione. Quest'attenzione è dovuta alla volontà dell'autore di immettere, quanto più possibile, il lettore nella visione dell'ambiente proprio in cui si svolgono i fatti.

Seldon è, senza alcun tipo di dubbio, il protagonista indiscusso di questa prima parte dell'opera, riscuote successo e attenzione proprio per via delle sue aspirazioni. In un primo momento, la psicostoria non sembra trovare fondamento stabile nel mondo in cui Seldon vive, nonostante si tratti di una realtà complessa e variegata, l'elemento straordinario viene sempre inserito con una certa cautela da parte di Asimov. La psicostoria, non a caso, è pensabile solo tramite un'architettata e complessa formula matematica, non piomba irrazionalmente nella narrazione. Nonostante io per prima abbia manifestato il mio appoggio di stima nei confronti di Seldon, il personaggio principale, non nego che un ruolo fondamentale è stato svolto dal suo inseparabile compagno di viaggio, se così vogliamo definirlo, ovvero da Chetter Hummin. Seppure la sua presenza è discreta, caratterizzata da un passo felpato che non turba in alcun modo la narrazione, ogni sua azione e ogni sua mossa sono determinanti nel futuro di Seldon stesso. Sicuramente, quello che mi è venuto da pensare, è che senza una spalla come Hummin, Seldon non sarebbe mai potuto esistere come personaggio, in quanto sarebbe caduto facilmente preda di chi aveva intenzione di corromperlo e, forse, anche di ottenere il monopolio completo della sua teoria per poterla distruggere o farne un uso sproporzionato. 

Trattandosi di un libro inusuale, spesso considerato impegnativo per la mole di pagine o per la presenza di una narrazione densa di dettagli e di personaggi, mi sento di consigliarlo a chi ha già dimestichezza con questo genere, con la scrittura di Asimov in generale, ma anche ai più volenterosi che, non conoscendo questo mondo, se ne appassioneranno magari soltanto leggendo la trama e vorranno approfondire le loro conoscenze. 

Non lo consiglierei ad un lettore non abituato, perché mi rendo conto che per carpire al meglio determinate dinamiche bisogna essere dei lettori veramente strong. In qualsiasi caso, consiglio la lettura dei libri dell'intera saga in maniera ordinata, così come sono stati concepiti, pensati e scritti, perché, evidentemente, se Asimov li ha pensati in questo ordine, il filo conduttore che traccerà nell'intero Ciclo della Fondazione sarà determinante per capire l'importanza della consequenzialità e delle motivazioni presenti dietro le azioni dei vari personaggi. La mia valutazione è di 4,5 stelle su 5 e spero tanto che questo libro possa suscitare il vostro interesse, perché vi coinvolgerebbe a pieno in un mondo nuovo, impensabile e, soprattutto, un mondo da scoprire ed interiorizzare quanto più possibile.   

Trama:

Il libro racconta l'origine della straordinaria epopea della Fondazione, il più celebre ciclo narrativo della fantascienza moderna. Nell'anno 12020 dell'Era galattica Hari Seldon, un oscuro matematico originario di Helicon, giunge sul pianeta Trantor per presentare le teorie sperimentali di una nuova scienza, la psicostoria, in grado di prevedere il futuro. L'ipotesi avanzata dallo scienziato accende subito l'interesse dell'imperatore e dei potenti personaggi che gravitano intorno a lui. Ma tra lusinghe, raggiri e intrighi di palazzo, Seldon si trova presto in pericolo... Inizierà così una lunga e avventurosa fuga per le gigantesche cupole di Trantor alla ricerca di quella misteriosa chiave che gli consentirà di capire l'intero passato del genere umano e di aprire le porte al suo futuro.