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Review Party "Gli strani viaggi di Giulio Verne" edito Mondadori

Gli strani viaggi di Giulio Verne...

Curatore: Massimo Scorsone
Editore: Mondadori
Collana: Oscar draghi
Anno edizione: 2020
Formato: Tascabile
In commercio dal: 26 maggio 2020
Pagine: XX-1046 p.

Salve a tutti, cari lettori! Oggi, finalmente, è giunto il momento che attendevo da tanto. Potrò parlarvi di uno dei classici intramontabili che hanno fatto sognare giovani, adulti e bambini. In occasione dell'uscita di una raccolta speciale di Mondadori dedicata ai capolavori dell'eterno Jules Verne, ho l'opportunità di recensire di uno dei tanti romanzi presenti al suo interno. Il romanzo che ho scelto è "L'isola misteriosa" perché, in questo racconto, Verne riesce ad unire storia e avventura rendendole un tutt'uno. In basso, come sempre, troverete un calendario con le tappe previste sugli altri blog; all'interno di queste tappe si parlerà degli altri libri che compongono la nuova raccolta Mondadori, dal celebre "Ventimila leghe sotto i mari" al meno conosciuto (ma non per questo meno valido) "Michele Strogoff". Nel mio articolo, mi soffermerò ad analizzare in maniera dettagliata "L'isola misteriosa", anche se vi anticipo che la nuova raccolta Mondadori è un gioiellino da possedere e custodire, visto che al suo interno sono presenti alcuni dei più importanti libri dell'autore, corredati anche da magnifiche illustrazioni in bianco e nero che evocano i momenti salienti presenti in ogni libro. Vi auguro una buona lettura!


Trama:

Nelle viscere della terra, sotto gli abissi dell'oceano, tra gli spazi siderali e le steppe siberiane, la penna di Jules Verne riesce a farci vivere mille avventure. Questo volume raccoglie i più famosi e i più amati racconti celebrando uno dei grandi maestri della narrativa fantastica. All'interno: "Viaggio al centro della terra"; "Ventimila leghe sotto i mari"; "L'isola misteriosa"; "Michele Strogoff"; "Un inverno tra i ghiacci"; "L'espresso del futuro".

L'isola misteriosa...

"L'isola misteriosa" è un romanzo di avventura scritto da Jules Verne. Venne pubblicato dal 1874 al 1875 nella rivista Magasin d'Éducation et de Récréation. In seguito, fu raccolto in un unico volume dall'editore Hetzel nel 1875. Quest'ultima edizione conteneva numerose illustrazioni di Jules Férat. Sebbene sia un romanzo leggibile benissimo come se fosse autonomo rispetto agli altri scritti di Verne, in realtà, è l'ultimo capitolo della trilogia che include "I figli del capitano Grant" e "Ventimila leghe sotto i mari". Per questo motivo, nel corso della narrazione, incontreremo personaggi a molti di voi già noti, anche se non avete mai letto "L'isola misteriosa" poiché fanno parte dei due precedenti romanzi e, spesso, riportano delle allusioni agli accadimenti del passato narrati nei libri precedenti. 

Per immergervi completamente nell'atmosfera che aleggia attorno alle storie tipiche di Verne, vi consiglio di pensare ai  primi grandi viaggi organizzati per andare scoperta del mondo, come quello di Cristoforo Colombo e dei suoi contemporanei. Leggendo le fantastiche avventure di uno dei più famosi romanzieri francesi di tutti i tempi, vi renderete presto conto che, prima di Verne, a far da pionieri in questo genere di scritti ci furono altri autori. Il mio riferimento è rivolto soprattutto alla letteratura inglese e a due autori in particolare: Daniel Defoe e Jonathan Swift. Sin dall'inizio, infatti, ho asserito che Jules Verne riesce tracciare un legame indissolubile tra la storia e il genere dell'avventura, per questo motivo dovremo sempre tener conto di questa sua capacità, cercando di trovare dei legami che lo riconducano ad altri scrittori che, come lui, spalancarono le porte alla cosiddetta letteratura del viaggio. Non a caso, Defoe è l'autore di "Robinson Crusoe", mentre Swift scrisse i famosi "Viaggi di Gulliver", libri che hanno come temi edificanti proprio il viaggio e l'avventura. 

Nel periodo storico in cui sono ambientate le vicende narrate, non era raro trovarsi in guerra. I Paesi combattevano tra di loro per ottenere l'egemonia dei territori limitrofi, per espandere il proprio dominio avviando nuove conquiste, per affermare la loro supremazia sugli altri popoli. In questo clima, cinque nordisti cercano di fuggire dalla realtà che li avvolge tramite l'ausilio di una mongolfiera. L'evasione dalla realtà rappresenta la prima caratteristica che contraddistingue questo genere di romanzi. La ricerca di un posto migliore in cui vivere è il sogno di qualsiasi uomo che si trovi costretto ad essere parte integrante di una realtà rischiosa e incerta. Il naufrago è, oltre che un sognatore, un uomo senza Patria, un avventuriero e un possibile colonizzatore. Infatti, i nostri protagonisti saranno al centro di una progressiva conquista di quest'isola misteriosa nella quale si trovano. Verne, raccontando la loro quotidianità, mette al centro del discorso narrativo l'uomo e la sua innata propensione al controllo e alla sottomissione di terre inesplorate. Nonostante l'incertezza aleggi costantemente sulla loro sorte, gli uomini decidono di mettere a repentaglio la loro stessa vita pur di colonizzare un nuovo territorio. Animati dalla convinzione di poter diventare dei moderni esploratori, di avere l'isola sotto il loro completo controllo, distanti da ambienti bellicosi, decidono di creare il loro personale "campo di battaglia", reinventandosi avventurieri. Dalla figura del naufrago intimorito e insicuro, si passa rapidamente alla figura di colonizzatore moderno che finora era stata tanto disprezzata, dato che erano state proprio le nuove colonizzazioni a portare guerra e instabilità nel Paese d'origine dei naufraghi. 

Diversamente da quanto credevano i nostri avventurieri, l'isola misteriosa non è un luogo privo di vita, da sottomettere, da ricostruire e reinventare. L'isola misteriosa è un posto speciale, magico, protetto da qualcuno o qualcosa che sembra essere inspiegabile a parole. Quando i nostri protagonisti se ne renderanno conto, tutto ciò che loro avevano razionalmente pianificato svanisce, come una bolla di sapone, come se ogni cosa che avessero costruito durante il loro soggiorno non esistesse più, non fosse più all'altezza di un posto così. Dalla più completa razionalità, dall'ordine umano, si passerà ad un ordine naturale, irrazionale e difficilmente spiegabile che ci manda un messaggio chiaro e forte: la Terra non è un pianeta da colonizzare, da sottomettere e domare a nostro piacimento; la natura saprà sempre riprendersi il posto che le spetta, nonostante le venga negato da un'imponente razionalità umana. Non a caso, "L'isola misteriosa" è uno dei romanzi più complessi ma, al contempo, più belli di Jules Verne; come abbiamo potuto analizzare, al suo interno non si trovano soltanto delle avventure prive di senso, vuote, che non sembrano portare da nessuna parte, anzi! L'autore calcola perfettamente ogni singola mossa dei suoi protagonisti, li rende dei soggetti presenti nel loro contesto ma che, contemporaneamente, perdono la loro importanza nel momento durante il quale vengono messi di fronte a una realtà più grande di loro stessi. 

Il confronto con Defoe potrebbe sussistere nel momento in cui Robinson Crusoe incontra Venerdì, un uomo che non ha mai avuto contatti col mondo, un nativo di quell'isola. Come accade anche ne "L'isola misteriosa", avviene anche qui una sorta di colonizzazione: a Venerdì vengono imposti, da parte di Robinson, usi e costumi londinesi che nulla hanno a che fare con le origini di Venerdì stesso. L'imposizione culturale e il dominio di terre sconosciute la fanno da padrone in entrambe le storie. Spesso, gli scritti di autori come Defoe e Verne avevano un duplice scopo, nell'epoca in cui furono scritti: oltre ad essere dei romanzi d'avventura ben congegnati, rappresentavano una sorta di protesta nei confronti dell'operato umano, delle molteplici conquiste e imposizioni che venivano perpetrate nei confronti delle terre conquistate e delle popolazioni che vi abitavano. La letteratura del viaggio e della scoperta, dunque, diventa anche un modo per poter andare oltre determinati confini mentali imposti dalla società bigotta e colonizzatrice del tempo. Non a caso, sia ne "L'isola misteriosa" che in "Robinson Crusoe" la colonizzazione finisce per avere un esito completamente negativo, proprio al fine di rendere questi libri un mezzo tramite il quale far ascoltare la propria voce e le proprie idee all'interno della società moderna. Pensatori rivoluzionari, oltre che scrittori, sempre controcorrente rispetto alle credenze dominanti della loro epoca. 

Un altro confronto che mi sentirei di azzardare è quello con "I viaggi di Gulliver" di Jonathan Swift. In questo caso, invece, l'autore ci mostra un altra faccia della medaglia. Sempre a discapito dei colonizzatori incalliti, Swift ci fa capire, tramite il rapporto che Gulliver stabilisce con una strana popolazione come quella dei Lilliputiani, che l'integrazione delle popolazioni conquistate, piuttosto che la loro sottomissione, può rappresentare un'immensa risorsa e non un ostacolo da aggirare. Naturalmente, nonostante i bellissimi insegnamenti dei quali si fanno messaggeri gli scritti di Swift, Verne e Defoe, la società moderna ha continuato a considerare la colonizzazione l'unico mezzo efficace per proteggere ed incrementare gli interessi economici di ciascun Paese. "L'isola misteriosa" tratta di un risvolto negativo della situazione proprio perché vuole porsi come un insegnamento, un monito, un avvertimento nei confronti di una società senza scrupoli, ma gli altri romanzi di Verne parlano dei possibili risvolti positivi che può avere il contatto con altre popolazioni, ad esempio. Uno dei libri che testimonia ciò è "Viaggio del mondo in 80 giorni". 

Al di là di ogni cosa, ora potrete finalmente capire la complessità, la poliedricità nascosta dietro un romanzo d'avventura come gli intramontabili classici di Verne che, oltre ad essere dotati di una scrittura fluida, di una traduzione italiana impeccabile, non mancano mai di portare avanti messaggi complessi, nascosti all'interno di una bottiglia che naviga in mezzo al mare ma, nonostante tutto, non tanto difficili da raggiungere e scoprire.   

Trama:

Nel corso della guerra di Secessione americana cinque nordisti, prigionieri delle truppe separatiste, fuggono su una mongolfiera e vengono alla fine gettati su un'isola sperduta del Pacifico. Novelli Robinson Crusoe, i cinque uomini riescono a sottomettere la natura che li circonda e trasformano la nuova patria in una colonia, ripercorrendo simbolicamente l'intero cammino della civiltà e le varie tappe dello sviluppo tecnologico, dalla conquista del fuoco all'invenzione del telegrafo elettrico. Ma fin dai primi momenti del loro arrivo, accadono cose strane e inesplicabili. Una presenza invisibile aleggia intorno ai naufraghi, un'influenza benefica ma non per questo meno inquietante. Chi è il «genio dell'isola», dotato di poteri quasi sovrannaturali, che spia e aiuta i coloni restando nascosto nell'ombra? E perché lo fa? Cosa vuole da loro? In un crescendo di suspence degno di un moderno thriller, alla fine il disordine sarà riparato e i naufraghi riusciranno a scoprire il segreto, ma non per merito loro. Il mistero mina alle fondamenta il processo di appropriazione dell'isola che i coloni hanno avviato, la loro razionalità scientifica viene messa in crisi dall'irruzione nella scena dell'irrazionale e del sovrannaturale, ciò che sembrava essere celebrazione della scienza e del progresso diventa denuncia dei limiti invalicabili della ragione. Da qui la grandezza e la modernità dell'Isola misteriosa, il più complesso dei romanzi di Verne.