domenica

Review Tour "La corte di nebbia e furia" di Sarah J. Maas

La corte di nebbia e furia...

Valutazione 5 stelle su 5

Traduttore: Lia Desotgiu
Editore: Mondadori
Collana: Chrysalide
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 18 giugno 2019
Pagine: 622 p.

Salve a tutti, lettori! Eccoci giunti al fatidico giorno in cui vi posso finalmente parlare del seguito di Acotar! Come ben ricorderete, ho partecipato al Review Party per recensirlo in anteprima. Potrete ancora trovare la recensione del primo volume di questa saga della Maas qui sul blog. Dopo aver letto il primo volume della saga, che mi è molto piaciuto, attendevo con impazienza l'uscita del secondo. L'ho letteralmente divorato e mi è piaciuto tantissimo, almeno quanto il primo! Ho pianto, riso e sofferto insieme ai personaggi. È una delle sensazioni più belle che un libro ti può dare: farti immedesimare in una realtà che non esiste ma che vivrà dentro te per sempre. Eccolo il potere evocativo di questa saga, secondo me; è proprio quello di farti sentire libera preda dell'avventura più bella e vivace che un libro possa regalarti. Dopo aver sconfitto Amarantha, Feyre si sente finalmente libera da quell'incubo che la perseguitava: la sua oppressione e il suo gioco sporco che la tenevano imprigionata in una bolla che lei desiderava scoppiare. Feyre può tornare alla Corte di Primavera, il posto in cui desidera stare, dove desidera vivere serenamente. Per farlo, dovrà pagare un prezzo molto alto: quello di fare i conti con le terribili azioni che è stata costretta a commettere per liberare Tamlin e il suo popolo. Si sente oppressa, in colpa, incapace di vivere e sognare, pur avendo duramente lottato per conquistarsi la pace eterna. La nostra cara Feyre non sarà più come ce la siamo ricordata. Anche i rapporti con lo stesso Tamlin finiranno per incrinarsi, soprattutto dopo che, una volta tornata alla Corte di Primavera, Feyre viene corteggiata da Rhysand, il quale la obbliga, per un patto stipulato in passato, di trascorrere del tempo alla Corte della Notte (tetro luogo nascosto tra le misteriose montagne che lo circondano). Quest'obbligo non viene visto come un'imposizione da Feyre, bensì come un sollievo dal peso opprimente che si porta addosso. L'aver dovuto combattere contro i suoi stessi principi per salvarsi e salvare chi ama di più al mondo, l'ha portata ad avere una visione negativa di sé stessa. Tutto ciò accade mentre Prythian sta per subire un grosso attacco, ancora più potente e pericoloso di quello precedente. Cosa accadrà stavolta? Sarà Feyre in grado di proteggere la sua gente oppure morirà devastata dal senso di oppressione che la tiene ancorata al suo passato da guerriera? Riuscirà a dominare i poteri che ha conquistato diventando immortale? Quello che è sicuro è che ogni equilibrio stabilitosi precedentemente verrà nuovamente scombussolato. Non vi spoilero nulla poiché credo che sia giusto così, sappiate soltanto che è una lettura che interiorizzerete moltissimo, che di sicuro vi piacerà e che è una delle letture ideali per trascorrere un'estate da brivido, ricca di emozioni intense e di avventure accanto ai nostri personaggi preferiti. Lo consiglio a chi ama il genere fantasy, a chi vuole approcciarsi a questo genere in quanto è una lettura che richiama tanti aspetti che non riguardano propriamente il fantasy puro, lo consiglio a chi sogna e a chi combatte ogni giorno per far sì che i propri sogni si realizzino. Ricordatevi di non leggerlo se non prima avete letto "La corte di rose e di spine", il primo volume della saga. Buona lettura estiva a tutti!

Trama:

Mentre Feyre cerca di barcamenarsi nel fitto intrico di strategie politiche, potere e passioni contrastanti, un male ancora più pericoloso di quello appena sconfitto incombe su Prythian. E forse la chiave per fermarlo potrebbe essere proprio lei...
"Una piccola parte di me bisbigliava che potevo sopravvivere ad Amarantha; potevo sopravvivere alla transizione in quel nuovo corpo estraneo... Ma non ero sicura di poter sopravvivere a quella cavità vuota e fredda nel mio petto. Persino durante i periodi più bui, quella parte di me era stata piena di colore, di luce. Forse diventare una Fae l'aveva distrutta. Forse Amarantha l'aveva distrutta. O forse l'avevo distrutta io, quando avevo ficcato i pugnali nei cuori di due innocenti e il loro sangue mi aveva scaldato le mani."
Dopo essersi sottratta al giogo di Amarantha e averla sconfitta, Feyre può finalmente ritornare alla Corte di Primavera. Per riuscirci, però, ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Il dolore, il senso di colpa e la rabbia per le azioni terribili che è stata costretta a commettere per liberare se stessa e Tamlin, e salvare il suo popolo, infatti, la stanno mangiando viva, pezzetto dopo pezzetto. E forse nemmeno l'eternità appena conquistata sarà lunga a sufficienza per ricomporla. Qualcosa in lei si è incrinato in modo irreversibile, tanto che ormai non si riconosce più. Non si sente più la stessa Feyre che, un anno prima, aveva fatto il suo ingresso nella Corte di Primavera. E forse non è nemmeno più la stessa Feyre di cui si è innamorato Tamlin. Tanto che l'arrivo improvviso e molto teatrale di Rhysand alla corte per reclamare la soddisfazione del loro patto – secondo il quale Feyre dovrà passare con lui una settimana al mese nella misteriosa Corte della Notte, luogo di montagne e oscurità, stelle e morte – è per lei quasi un sollievo. Ma mentre Feyre cerca di barcamenarsi nel fitto intrico di strategie politiche, potere e passioni contrastanti, un male ancora più pericoloso di quello appena sconfitto incombe su Prythian. E forse la chiave per fermarlo potrebbe essere proprio lei, a patto che riesca a sfruttare a pieno i poteri che ha ricevuto in dono quando è stata trasformata in una creatura immortale, a guarire la sua anima ferita e a decidere così che direzione dare al proprio futuro e a quello di un mondo spaccato in due.