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martedì

Recensione e consiglio di lettura di "Sotto la sabbia" di Luca Masini

"Sotto la sabbia"...

Valutazione 5 stelle su 5

Buon pomeriggio readers. In questo periodo mi sono soffermata moltissimo sulla lettura di "Sotto la sabbia", un libro di @lucamasiniautore che mi ha fatto molto riflettere. Si tratta di un romanzo, a mio parere scritto con una buona padronanza delle situazioni raccontate, che rievoca tante sfaccettature dell'anima di una persona, rendendola vulnerabile addirittura anche ai suoi stessi occhi. Il protagonista di questa meravigliosa storia è Fabio, un bambino eterno dentro, un uomo ormai cresciuto fuori. Ad un certo punto della sua vita, dopo aver nascosto e sotterrato tanti ricordi e momenti negativi della propria esistenza evitandoli, si trova a doverli fronteggiare faccia a faccia, senza la giustificazione della presenza di un timore che sia in grado di riuscire ad ostacolarlo. In effetti, egli viene messo nelle condizioni di dover vendere la sua casa in cui è cresciuto, nella quale ha racchiuso gran parte della sua vita, costituendo il suo bagaglio di emozioni, il suo immenso scrigno di moltitudini, ha nascosto tra quelle mura i suoi timori, le sue incertezze. Di conseguenza, è ormai costretto ad affrontare a cuore aperto ogni ricordo, ogni attimo positivo o negativo che abbia fatto parte della sua vita fino a quel momento e che, in un modo o nell'altro, abbia contribuito a renderlo ciò che oggi è diventato. Il suo radicale cambio del presente lo condurrà a fare un viaggio in cui sarà costretto a destreggiarsi fra le trame del suo passato. Questo sarà l'unico modo per conoscere sè stesso, quello che lui è diventato al giorno d'oggi e in che modo ci sia riuscito, andando incontro a sacrifici, pugni in faccia, lacrime e rifiuti. Senza, naturalmente, dimenticarsi dei momenti e delle persone belle che hanno accompagnato la sua vita e che sempre ne faranno parte. Questo scritto è il simbolo del fatto che prima o poi chiunque di noi si trova costretto a scendere a patti con la propria coscienza, facendo riemergere tutti i lati, oscuri e non, del proprio passato. La mia valutazione è di 5 stelle su 5 perché l'autore è stato in grado di trattare con estrema delicatezza un argomento raro, così difficile e personale, che pochi sarebbero in grado di elevare con una tale maestria.

Trama:
Siamo tutti bravi a mettere in pratica la tecnica dello struzzo. Rimaniamo con la testa ben piantata nella sabbia, confidando nella speranza di eliminare tutti quei ricordi che non vorremmo mai vedere riemergere. Fabio sta per vendere la casa in cui è cresciuto ed ogni immagine diventa un sassolino nella scarpa impossibile da ignorare. Ogni capitolo è una folata di vento che scopre le immagini che compongono il suo passato e che spiegano il suo presente.

Incipit:
Il sole è già una palla di fuoco quando parcheggio l’auto davanti ad una cartoleria con le saracinesche abbassate. Sul vetro un cartello rettangolare mi informa che il negozio è chiuso per ferie e che riaprirà alla fine di agosto. Dall'altra parte della strada si alza una struttura grigia, con immense vetrate, circondata da una recinzione metallica che ne delimita la proprietà. Non appena la sfioro con le dita, la mia mente disegna nell'aria una stanza stretta e lunga con due file di banchi e una gigantesca cattedra, dietro la quale sta seduta una donna con il viso magro e gli occhi indagatori, pronti a scorgere anche la minima paura nelle iridi dei ragazzi immobili davanti a lei. Mentre sta per pronunciare il nome della prossima vittima, il suono di un clacson mi fa sobbalzare e una cimosa immaginaria si solleva dalla lavagna, cancellando quell'immagine e riportandomi alla realtà.
Attraverso la strada con passo sostenuto e mi siedo nuovamente al posto di guida, controllando l’orologio sul cruscotto: le quindici e trenta. Mancano ancora tre ore. Metto in moto e guido per una decina di minuti fino a quando i miei occhi non scorgono un grande palazzo in mattoni rossi all'inizio di una strada senza uscita. Parcheggio tra un furgone e una station wagon con il parabrezza sporco di terra. Gran parte delle finestre sulla facciata anteriore hanno i rotolanti abbassati. Un uomo sulla sessantina, con un cappello di paglia calcato sulla testa e i pantaloni usurati sulle ginocchia, è intento ad annaffiare il giardino condominiale. Nel vedermi, stacca la mano destra dalla sistola e la alza in segno di saluto, poi torna a fissare il fazzoletto verde davanti a sé con un bel sorriso dipinto sulle labbra. Prima di arrivare alla cabina dell’ascensore, lancio un’occhiata furtiva alle targhette poste sulle cassette della posta e noto con piacere che il palazzo non ha accolto nessun nuovo inquilino dall'ultima volta che sono venuto.
Giunto al quinto piano, infilo la chiave nella serratura e la porta si apre su un piccolo ingresso dai muri bianchi. L’appartamento si anima della voce immaginaria di mia madre che urla a Vincenzo di abbassare lo stereo.
Procedo a piccoli passi lungo il corridoio popolato di mobili ricoperti con il cellophane, sbirciando nelle stanze.
Mi soffermo davanti alla mia camera, la chiave è ancora inserita nella toppa.
La stanza è avvolta nell'oscurità, con il letto rifatto e la libreria povera di letture. Il tappeto persiano comprato da mia madre è perfettamente arrotolato e spinto contro il muro. I comodini sono coperti da due dita di polvere. Le impronte sul cuscino sono state cancellate dal tempo. Il poster di Madonna è scomparso, lasciando libera la parete ammuffita sopra la testata del letto.
Apro le tende. Un raggio di sole entra nella camera e illumina una foto. È ritratta una bambina con i capelli biondi abbracciata ad una bambola di stoffa. È Elisa. Mia sorella. È venuta al mondo il venticinque aprile millenovecento settantotto mentre fuori il cielo si squarciava.

Consiglio di lettura e recensione di "Non è un paese per ricchi di Salvatore Zeola

"Non è un paese per ricchi"...

Valutazione 5 stelline su 5

Buon pomeriggio, ho appena finito di leggere questo meraviglioso libro. Inizio col dire che ne avevo proprio bisogno, è un romanzo molto fresco, leggero e innovativo, consigliatissimo soprattutto se, nell'ultimo periodo, avete affrontato letture pesanti e molto impegnative. Il romanzo di cui vi sto parlando è "Non è un paese per ricchi" di @salvatore.zeola . I protagonisti della vicenda che anima tutto il racconto sono i Mangiaforte, una famiglia perfetta per definizione in quanto possiedono soldi, astuzia e fortuna. Il capofamiglia, Vittorio, è candidato a Bologna per la carica di sindaco quando, improvvisamente, si ritrova al centro di uno scandalo a sfondo sessuale, a seguito del quale lui e sua moglie Maria Concetta, vengono automaticamente espulsi dall'alta società che erano abituati a frequentare. Cambieranno strategia, Vittorio proverà a candidarsi alle elezioni in un piccolo paesino del Meridione, Rocca Acripante, tra l'altro paese d'origine di sua moglie. Così, dall'alto della loro condizione, i Mangiaforte saranno costretti a rivolgersi a quella parte della società che, fino a quel momento, avevano sempre snobbato, ignorato e detestato, riconoscendo loro l'importanza del ruolo che rivestivano nel sostenerli. La storia si articolerà in alleanze, tradimenti e momenti ironici che faranno nascere nel lettore quella voglia incontrastabile di continuare a divorare il libro pagina dopo pagina. La mia valutazione è di 5🌟 su 5🌟 perché è davvero una storia ineguagliabile, di giustizia, che contiene molti aspetti della vita reale, trattati con una finezza e leggerezza che li rende unici. Consigliato agli amanti delle saghe familiari, è un libro da leggere al volo conservando la sua visione umoristica e critica, per farci guardare il mondo con occhi diversi, mettendoci nelle condizioni di poter ridere di questi personaggi che, immancabilmente, si presentano davanti ognuno di noi ogni giorno, anche quando meno ce lo aspettiamo. Ve lo consiglio vivamente, è un libro che non deve mancare all'interno delle vostre librerie, è una perfetta lettura autunnale che si pone in completa antitesi rispetto alla società odierna. Spero possa piacervi, buona lettura, readers!❤

Trama:
I Mangiaforte sono quel che si dice una famiglia perfetta: possiedono astuzia, fascino, soldi e il futuro al loro orizzonte si annuncia ancora più dorato del presente. Vittorio, il capofamiglia, è in rampa di lancio per la carica di sindaco nella ricca Bologna. A seguito di uno scandalo sessuale, però, per lui e sua moglie Maria Concetta, detta Macy, le porte dell'alta società si chiuderanno inesorabilmente. Saranno quindi costretti a ritentare una nuova corsa elettorale a Rocca Acripante, l'ingovernabile paese del Meridione da cui proviene la prorompente Macy, scaltra arrampicatrice sociale poco incline al low profile. Per far tornare a brillare la propria stella, i Mangiaforte dovranno bussare alla porta della gente che hanno sempre snobbato e tenuto a debita distanza: i famigerati Altri, diventati improvvisamente l'ago della bilancia della loro sopravvivenza sociale. Non sarà semplice perché, tra nemici giurati e finti alleati, i Mangiaforte scopriranno che ogni albero, per quanto florido e rigoglioso sia, non può separarsi dalle sue radici che, proprio come l'erba cattiva, non muoiono mai.

Recensione di "Giallo Smeraldo" di Maria Thea Chiodino

"Giallo Smeraldo"...

Valutazione 4,5 stelle su 5

Buongiorno, cari lettori! Adesso vi parlerò del secondo capolavoro di @maria_thea_chiodino_author che ho avuto il piacere di leggere, dopo "La guardia della Ra" del quale potrete trovare la recensione scorrendo tra i miei post e anche sul mio blog. Premetto che "La guardia della Ra" mi ha appassionata tantissimo e che "Giallo smeraldo" non è stato da meno. Se devo essere sincera, però, la struttura della storia del libro precedente mi ha affascinata un po' di più rispetto a questo, anche se entrambi sono dei libri ben riusciti. "Giallo smeraldo" è una storia ambientata in Costa Smeralda nel lontano 1976. La protagonista di questo viaggio, Luisa, conduce apparentemente una vita tranquilla e spensierata ma, ben presto, qualcosa turberà la sua spensieratezza conducendola in un mondo di intrighi e misteri. Nel frattempo, la zona è diventata d'interesse comune tra i Vip che, col loro arrivo, determineranno un cambiamento epocale di quel luogo rispetto a come se lo ricordava la nostra amata protagonista. Luisa ha appena ricevuto una proposta di lavoro in un'agenzia immobiliare, dove si trova, suo malgrado, ad affrontare problemi e questioni più grandi di lei. Riuscirà la nostra protagonista a farcela? Ma chi è quel misterioso giovane che la segue e la corteggia? Come mai quella stupenda villa è sempre chiusa?...una suspense da 10 e lode con la quale ci lascia la nostra autrice, abile anche a svelare i misteri poco a poco, a farci godere istante dopo istante. La qualità che mi ha fatto apprezzare di più questo libro è stato il fascino del mistero che si portava dietro, che necessitava nella maniera più assoluta di essere scoperto. La mia valutazione, per questo motivo, è di 4,5 stelle su 5 perché la storia è ben impostata, mi è piaciuta tantissimo la parte misteriosa, il coraggio di Luisa e il suo modo di prendere in mano la situazione. Ovviamente, paragonandolo a "La guardia della Ra" che è tutto un altro genere, preferisco quello, senza però nulla togliere a questa fantastica ed intrigante storia. Devo ammettere che l'autrice da molto spazio al lettore, in quanto gli consente di spaziare con la mente, di immaginare, di viaggiare e farsi la propria idea sul mistero.❤❤

Trama:
1976. La nascente Costa Smeralda fa da sfondo a un giallo che sconvolge la tranquilla vita di Luisa. Una Gallura ancora selvaggia e ancestrale trapela da questo intrigante racconto, dove l’arrivo dei Vip, lentamente ma inesorabilmente, sta cambiando la società di questa terra antica e mitica che, grazie ai ricordi della protagonista, affascina e coinvolge. Luisa al suo primo impiego importante in un’agenzia immobiliare si ritrova invischiata in qualcosa di più grande di lei. Chi è l'affascinate giovane che la segue e la corteggia? Come mai quella villa è sempre chiusa? 

Recensione e consiglio di lettura de "La pianista" di Elfriede Jelinek

"La pianista"...

Valutazione 3 stelle su 5

Buongiorno a tutti! Oggi voglio parlarvi di un libro che, come sapete, appena sono entrata nella biblioteca dell'università, è venuto a cercarmi. Sto parlando de "La pianista" di Elfriede Jelinek, un capolavoro di houmor nero, una tragedia/ commedia tutta noir, da gustare rigo per rigo, pagina dopo pagina. È il romanzo più importante per l'autrice, che l'ha fatta conoscere in tutto il mondo. Scritto nel 1983, questo libro ha come tema centrale il rapporto difficoltoso che si viene a creare tra una madre che la vuole spuntare sempre, stile tiranno, e una figlia ormai non più giovane, una pianista, che troverà difficoltà nel legarsi ad un uomo. Erika Kohut, la protagonista, è alla disperata ricerca di un'identità sessuale che la condurrà nei cinema a luci rosse e negli show di periferia, prima di rientrare a casa, dove ancora divide il letto matrimoniale con la madre. Erika sarà l'oggetto dell'amore di un suo allievo di pianoforte, Walter Klemmer...fin qui, tutto potrebbe sembrare normale, se non fosse per il fatto che la nostra protagonista non lo condurrà di certo tra le trame di una normale storia d'amore, bensì farà in modo di trasformarla in una relazione formale di padrone-schiavo. L'autrice si destreggia in maniera ammirevole tra gli intrecci di questa storia, raccontando la falsità della borghesia viennese, l'eccessiva possessività della madre nei confronti della figlia che esaspererà il loro rapporto e il genere pornografico che la farà da padrone nella relazione tra Erika e Walter. La mia valutazione per questo libro è di 3 stelle su 5 in quanto mi aspettavo una storia e un genere completamente diverso. La narrazione è ben costruita, è abbastanza visibile il modo con cui l'autrice usa la sua scaltrezza nel dosaggio delle parole giuste, analizzando i momenti salienti della storia e mettendoli in contrasto, facendo emergere una realtà cruda e violenta, a tratti apatica e sterile. Consigliato agli amanti delle tragedie miste alle commedie, ma se state cercando un libro leggero, per rilassarvi e riderci su, vi anticipo che non è il caso di questo testo. Per poterlo interpretare e capire servono un giudizio critico e attento. Buona lettura a tutti, readers!❤

Trama:
Erika Kohut è un'insegnante quarantenne di pianoforte che vive con la madre un rapporto tormentato. È sorvegliata continuamente, frenata nei suoi entusiasmi, schiavizzata e si conforta comprando abiti costosi che appende nell'armadio senza poterli indossare. Erika, per ricercare la sua identità sessuale, con un senso di autolesionismo e voyeurismo, prima di tornare a casa dove l'attende la tirannica madre, si reca negli squallidi peep-show della periferia di Vienna, nei cinema a luci rosse o tra le siepi del Prater. Il tentativo di Erika di legarsi con il suo allievo Walter Klemmer finirà in una "catastrofe sadomasochista" ed Erika, ferita e vinta, ritornerà a casa:
«La schiena di Erika, con la chiusura lampo dell'abito un po' abbassata, si riscalda a poco a poco. la schiena si scalda ai raggi del sole che diventa sempre più forte. Erika cammina e cammina. La sua schiena si riscalda sotto il sole. Il sangue le cola giù. La gente alza lo sguardo dalla ferita al volto. Alcuni si girano persino a guardarla. Non tutti. Erika sa bene in che direzione deve andare. Va a casa. Cammina accelerando lentamente il passo»
Il linguaggio che usa l'autrice è tagliente e impietoso e la scrittura si avvale di similitudini, di metafore vorticose e di giri di parole. Ella non risparmia nessuno, né l'amore materno, né il genere pornografico, né i miti musical - culturali di Vienna, né le ipocrisie del mondo borghese in cui vive, istruito e stupido.

domenica

Recensione e consiglio di lettura di "Università e puttane" di Matteo Fini

"Università e puttane"...

Valutazione 5 stelle su 5

Buonasera, readers. Siamo arrivati all'ultima recensione del giorno, anche questa, molto particolare e diversa dai soliti romanzi. Il libro di cui vi parlerò in queste righe è "Università e puttane" di Matteo Fini @matteofini , un libro che ha suscitato scalpore all'interno dei teatri di tutta Italia. In effetti, il progetto che sta alla base dell'ideazione del libro è un monologo teatrale di successo che è stato messo su carta vista la crescente richiesta di un testo critico dal carattere così imponente. A mio parere, questo testo dev'essere letto almeno una volta nella vita da qualsiasi universitario che, come me, riuscirà ad intravedere cenni di realtà che tendono a venire nascosti nel mondo reale ma dei quali sono tutti a conoscenza. Il testo è stato soggetto a denunce, dibattiti e polemiche che inaspriscono gli animi di chi, pur non ammettendolo, è a conoscenza di determinati sistemi all'interno del mondo universitario. Molte volte, chi la frequenta, sa molto poco di lei...di cosa odono quelle mura, di chi si aggira tra le sue aule...nel racconto assisteremo all'alternarsi di diversi personaggi, ognuno con la propria esperienza da raccontare. Sottolineo che è un testo che tratta argomenti reali, molto pesanti, ma che tra le sue righe diventano argomenti molto leggeri, a tratti comici, ironici che, purtroppo, ironizzano su una realtà cruda che, quotidianamente, si esplica in questo contesto scolastico. La mia valutazione per questo libro è di 5 stelle su 5 in quanto ho adorato la scia di polemiche che ha scatenato, la piccola ma grande rivoluzione che è riuscito ad operare nel contesto teatrale e non. A mio avviso, è un modo per iniziare a cambiare le cose, denunciando alcuni scempi anche con leggerezza, armandosi di quel coraggio che non ha mai avuto nessuno finora ma che deve spingerci sempre maggiormente a denunciare e disprezzare ciò che è ingiusto. Per un mondo migliore, siate determinati e testardi nel conseguimento degli obiettivi che volete raggiungere, non arrendetevi mai, nonostante le ingiustizie. Questo è l'insegnamento nascosto tra le righe di questo fantastico testo. Buona lettura a tutti gli studenti, a chi ha un sogno e tenta di raggiungerlo.❤

Trama:
Un racconto ambientato nel mondo universitario italiano, protagonista di un monologo teatrale di successo, portato in giro per l'Italia negli ultimi due anni, quasi clandestinamente... Nonostante denunce preventive l'autore inizia a pubblicare alcuni brani su Facebook, crea delle storie e dei personaggi che possano raccontare la bellezza, le storture, le regole e le paure che muovono il complesso sistema universitario italiano. Un luogo che tanti frequentano, ma che nessuno conosce. Da qui il crescente interesse del pubblico (fatto sia di addetti ai lavori, sia di lettori fuori dagli schemi universitari) e dei media che si appassionano alle storie e ai personaggi, così da scatenare un'ondata di polemiche e discussioni non ancora sopita.

Consiglio di lettura e recensione di "Preludi al silenzio" di Marek Sigis

"Preludi al silenzio"...

Valutazione 5 stelle su 5

Buonasera miei amati lettori! Come state? Vi avevo anticipato nelle stories che vi avrei parlato di un qualcosa di speciale, raro e comprensibile a pochi. Sto parlando della raccolta di liriche messa a punto da Marek Sigis @mareksigis, intitolata "Preludi al silenzio". Nella raccolta, i vari componimenti presentano delle sfumature nuove che racchiudono una mescolanza tra presente e passato. Tutte le poesie hanno un comune denominatore, la corrente esistenzialista, ovvero una dottrina filosofica che non smette mai di indagare, di chiedersi il perché di ogni cosa. Questa dottrina è la protagonista di ogni componimento ma, nonostante ciò, non smette mai di rivolgere dei riferimenti ai piaceri quotidiani, alle illusioni del nostro inconscio, all'evanescenza della vita. I sonetti si articolano in preziosi virtuosismi, manifestazioni pure del "saper poetare" che adottano un linguaggio parlato, abbastanza comprensibile che tende ad assumere un'inclinazione aulica, divenendo a tratti più complesso ma anche più adeguato. Questo libro ha come scopo ultimo quello di combattere la depressione giovanile, l'indifferenza e l'inettitudine che affliggono il mondo in cui viviamo, la noncuranza dell'aspetto interiore delle cose, la superficialità. È una denuncia moderna pretenziosa che si avvale di un linguaggio particolarmente elaborato che ha come fine ultimo quello di fare breccia nel cuore del lettore, di colpire e cambiare in maniera radicale ogni aspetto e manifestazione sociale che persegue un atteggiamento inetto e superficiale. Mi ha colpito molto l'uso di latinismi in alcuni tratti, quasi a voler sottolineare la vasta portata e importanza del messaggio che lo scrittore vuole fare arrivare al suo pubblico. La mia valutazione è di 5 stelle su 5 perché finora non ho mai avuto il piacere di leggere una raccolta di sonetti con questo potenziale. La consiglio a chiunque ama la vera poesia, a chi pensa che coloro i quali sanno scrivere davvero bene si sono ormai estinti. Consiglio inoltre di leggere ogni verso con calma, di analizzarne ogni dettaglio e ogni possibile significato. Auguro a tutti buona lettura, cari readers!❤

Trama:
Debutto lirico di Marek Sigis, nella raccolta confluiscono tradizione e sperimentalismo in uno sfondo intriso di esistenzialismo, lasciando tuttavia spazio a illusioni e piaceri passeggeri. Una denuncia moderna contro la cruda realtà dell'indifferenza e dell'inettitudine, una lotta all'agghiacciante depressione giovanile: questa la chiave di comprensione di sonetti e versi liberi tra virtuosismi e gergo metropolitano.