"Sono parole che hanno interi mondi dentro, piccole schegge di suono di due o tre sillabe che avrebbero bisogno di pagine e pagine per essere spiegate, ma che vanno lasciate lì, sono intraducibili non nel senso che sia impossibile tradurle, bensì nel senso che non lo si deve fare, perché sono bellissime così come sono, intraducibili e misteriose, col loro suono tutto strano eppure musicale, sbilenco e perfetto in una volta"