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martedì

Blogtour "L'ombra del vento" di Carlos Ruiz Zafon

L'ombra del vento...

Traduttore: Lia Sezzi
Illustratore: Francesc Catalá-Roca
Editore: Mondadori
Collana: Oscar draghi
Anno edizione: 2019
Formato: Tascabile
In commercio dal: 5 novembre 2019
Pagine: 432 p., ill. 

Eccoci arrivati all'ultimo dell'anno. Per celebrare al meglio la fine del 2019 ho pensato di parlarvi di uno dei romanzi che mi ha appassionata di più in assoluto. Si tratta de "L'ombra del vento" di Carlos Ruiz Zafon. Come molti di voi sapranno, da poco tempo è nata l'edizione illustrata di questo capolavoro, vi garantisco che è un'edizione di vero pregio e curata nei minimi dettagli. Le illustrazioni che corredano il testo sono semplicemente favolose, sono presenti anche delle foto del dopoguerra di un famoso fotografo catalano, dunque vi consiglio di andare a vedere il romanzo di persona in libreria. In occasione dell'uscita dell'edizione illustrata, io e le mie colleghe abbiamo organizzato un blogtour che potesse celebrare l'importanza di questa chicca della letteratura contemporanea. La mia è l'ultima tappa prevista, chiude l'intero blogtour e, a fine articolo, troverete come sempre il calendario con le altre tappe e i nomi degli altri blog che hanno aderito all'iniziativa. Buona lettura!

Come si conclude la storia?

Il viaggio del nostro adorato protagonista, in realtà, non ha una vera e propria conclusione ne "L'ombra del vento". Infatti molte domande rimangono senza alcuna risposta poichè la storia continua con i romanzi successivi. Di questo primo volume della saga posso dire che è semplicemente geniale. Coniuga in maniera ineccepibile l'aspetto storico con quello letterario, è un connubio tra pura letterarietà e arte. La morale della storia, a mio parere, sta nel fatto che ogni libro, ogni racconto appartiene a qualcuno in particolare e, come era destino che Daniel trovasse il suo nel Cimitero dei Libri Dimenticati nella Barcellona del dopoguerra, ognuno di noi è legato tramite un filo rosso ad una trama o a un romanzo ben preciso. Daniel ha molto dello scrittore del libro ritrovato, Julian Carax. E solo col tempo lo capirà, cercando di risolvere l'incredibile mistero che getta ombre e oscurità sulla fine di Julian. Il titolo dell'articolo è una sottile provocazione alla mente di chiunque vorrà leggerlo, poichè i nostri protagonisti, Daniel e Julian, sono al contempo degli esempi di forza e tenacia. Non si abbattono davanti a nulla, entrambi lottano per realizzare ciò che più desiderano. Potranno mai, questi due eroi letterari, fare una tragica fine? Oppure riusciranno a chiudere i conti col passato lasciandosi alle spalle ogni cosa e proseguendo per la loro strada? "L'ombra del vento" presenta una trama molto articolata, un finale che invita il lettore a continuare la saga. Ciò che più apprezzerete in questo romanzo sarà la celebrazione della potenza della parola, dei libri che diventano mezzi per andare oltre l'apparenza, per indagare, scoprire e dare un senso alla realtà che ci circonda. Finalmente, per la prima volta, ogni evento ruota attorno ai misteri riguardanti un libro, l'intera realtà di Daniel viene stravolta per dar voce a una storia smaniosa di rinascere e di prendersi il posto e i meriti che le spettano. 



domenica

Recensione "The Chain" di Adrian McKinty edito Longanesi

The Chain...

Valutazione 3,5 stelle su 5

Traduttore: Alberto Pezzotta
Editore: Longanesi
Collana: La Gaja scienza
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 29 agosto 2019
Pagine: 352 p.

Salve a tutti, lettori. Oggi vi parlo di "The Chain", una nuova uscita che risale ad Agosto 2019, targata Longanesi editore. Questo libro è stato scritto da Adrian McKinty, avevo delle aspettative molto alte in quanto è stato presentato come un thriller imperdibile, geniale e ben strutturato. Purtroppo, non è stato propriamente così, o meglio: le premesse c'erano tutte, l'idea che sta alla base della storia è a dir poco geniale e nasce da un meccanismo apparentemente semplice che si va complicando sempre di più. La storia non ha una sola protagonista, gli eventi vengono narrati dal punto di vista di una donna ma ben più complesso è il discorso che unisce le trame di ogni singola storia. L'interpolazione di tutti questi racconti dà vita alla Catena, un meccanismo che si autoalimenta da solo. Il tutto consiste nel rapire il figlio di qualcun altro per poter salvare il proprio, commettere un crimine per salvare i propri affetti ed evitare di essere uccisi. In questo panorama si staglia la figura di Rachel, una giovane madre come tante altre che, giorno dopo giorno, lotta in maniera sempre più determinata il cosiddetto "male del secolo": il cancro.

Improvvisamente, sua figlia Kylie viene rapita e l'unico modo per poterla riavere sarà quello di rapire un altro bambino. Fin qui, la narrazione mi ha sorpresa e catturata moltissimo. L'unico aspetto che, a mio parere, è stato trascurato, è lo scambio dei nomi tra Kylie e Rachel che avviene frequentemente in molti capitoli. La cosa risalta subito agli occhi del lettore in quanto si tratta di capitoli in cui la madre o la figlia non sono presenti e viene inserito il loro nome al posto di un altro. La mancanza di una cura approfondita alla narrazione è data anche dalla traduzione che rende in maniera inefficace alcuni termini (ad esempio, la parola "passamontagna" viene tradotta con "maschera da scii".  Questi sono dettagli sui quali si potrebbe benissimo sorvolare se non per il semplice fatto che annichiliscono completamente tutto il bel lavoro di "labor limae" che sta alla base della strutturazione del romanzo. Questi particolari finiscono per prendere il posto di rilievo che spetterebbe all'idea centrale, offuscano l'importanza, dal punto di vista sociologico, della faccenda.  La Catena è un esperimento che ha come vittime le persone che amano e i loro cari, per evitare di essere colpiti da questo fenomeno bisogna essere soli. Il libro si divide in due parti: la prima, nella quale gli eventi vengono presentati in maniera diretta senza troppi giri di parole; la struttura del romanzo è articolata in brevi capitoli che, per quanto ristretti e provvisti solamente dell'essenza descrittiva, offrono una visione completa della vicenda centrale. 

La seconda parte del romanzo, invece, ha come scopo ultimo quello di farci risalire alle origini della catena per darci l'idea su come si sia generata e come sia riuscita, nel tempo, ad accumulare un patrimonio invisibile di denaro e di vittime. Nessuno ne conosce l'esistenza, eppure è sempre pronta a colpire dietro l'angolo, nascosta, aspettando il momento migliore per uscire allo scoperto, quando nessuno se lo aspetta. Ripeto: idea spettacolare, resa malissimo dalla traduzione e da un assente lavoro di editing e di correzione di bozze. Per questo motivo, ho deciso di dare a questo romanzo una valutazione di 3,5 stelle su 5. Le mie più alte aspettative sono state deluse, spero che la versione cinematografica riesca, quantomeno, a compensare le mancanze del romanzo ed arrivare dove, purtroppo per noi lettori, il romanzo non è riuscito.

Trama:


Una scrittura travolgente, un meccanismo narrativo perfetto che ha conquistato gli autori di crime fiction più importanti al mondo.
«Spaventoso, travolgente, originale. Una storia che non riuscirete a togliervi dalla testa per moltissimo tempo.» - Stephen King
«Fenomenale. Scritto in stato di grazia. Un capolavoro di suspense. Mi ha terrorizzato, ma dovevo andare fino in fondo. Un romanzo che entra a far parte di quell’élite di thriller amati in tutto il mondo come L’amore bugiardo e Il silenzio degli innocenti.» - Don Winslow
«Se fossi bloccato su un’isola deserta mi assicurerei di avere con me un libro di McKinty.» - Ian Rankin
«Un romanzo potente che riesce, pagina dopo pagina, riga dopo riga, ad affondare un artiglio nel nostro cuore e portarci davanti agli occhi le nostre paure, ancora palpitanti» – La Lettura
«L'unico modo per riavere tuo figlio è rapire il figlio di un altro»
"Mi chiamo Rachel Klein e fino a pochi minuti fa ero una madre qualunque, una donna qualunque. Ma adesso sono una vittima. Una criminale. Una rapitrice. È bastato un attimo: una telefonata, un numero occultato, poche parole. Abbiamo rapito tua figlia Kylie. Segui le istruzioni. E non spezzare la Catena, oppure tua figlia morirà. La voce di questa donna che non conosco mi dice che Kylie è sulla sua macchina, legata e imbavagliata, e per riaverla non sarà sufficiente pagare un riscatto. Non è così che funziona la Catena. Devo anche trovare un altro bambino da rapire. Come ha fatto lei, la donna con cui sto parlando: una madre disperata, come me. Ha rapito Kylie per salvare suo figlio. E se io non obbedisco agli ordini, suo figlio morirà. Ho solo ventiquattro ore di tempo per fare l’impensabile. Per fare a qualcun altro ciò che è stato fatto a me: togliermi il bene più prezioso, farmi precipitare in un abisso di angoscia, un labirinto di terrore da cui uscirò soltanto compiendo qualcosa di efferato. Io non sono così, non ho mai fatto niente di male nella mia vita. Ma non ho scelta. Se voglio salvare Kylie, devo perdere me stessa".

Review Tour "Malvagio fino all'osso" di Tony J. Forder

Malvagio fino all'osso...

Valutazione 5 stelle su 5

Traduttore: Raffaella Arnaldi
Editore: Nua
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 20 dicembre 2019

Salve a tutti, lettori! Oggi vi parlerò di una nuova uscita che mi ha letteralmente sorpresa! Si tratta di "Malvagi fino all'osso" di Raffaella Arnaldi edito Nua. Questo è un giallo molto originale, mi è piaciuta la sua impostazione in quanto vengono fusi elementi puramente storici con elementi tipici del giallo. Il passato torna a rivivere nel presente tramite il ritrovamento di un cadavere non identificato. Sarà l'ispettore James Bliss a condurre le indagini e a far luce sui dettagli della scena del crimine. Purtroppo, il cadavere ritrovato non sarà l'unica vittima di tutto il racconto. Proseguendo, la trama si infittisce ulteriormente e verrà dato del filo da torcere al nostro ispettore. 

La storia è molto affascinante, il mistero si svela piano piano, senza lasciare tracce troppo visibili nel discorso narrativo, anzi: proseguendo, si ha la sensazione di non riuscire a venirne a capo, come se ogni tessera che si aggiunge a costruire il puzzle sia un ulteriore passo verso il nulla. Credo sia un romanzo degno dei casi alla Agatha Christie, dove tutto è presentato e si sviluppa come se fosse un labirinto senza uscita. Di conseguenza, ho apprezzato anche il linguaggio semplice che accompagna il racconto; essendo la trama già ingarbugliata di per sé, sarebbe stata una tragedia se il linguaggio fosse stato confusionario. 


Lo stile è ben definito, il tratto della penna è uniforme e sempre fedele a sé stesso. Al giorno d'oggi trovo sia difficile scrivere dei thriller d'impatto e che riescano a suscitare un profondo interesse; la Christie non aiuta di certo, in quanto si tratta del modello per eccellenza che si prende come esempio nella stesura dei vari romanzi noir, polizieschi o gialli che siano. Nonostante ci siano autori affermati che provino ad andare oltre un certo schema, la struttura del giallo rimane sempre e comunque invariata. Tenendo presente questo aspetto della faccenda, dobbiamo essere consapevoli del fatto che soltanto nei dettagli è possibile cogliere un margine di differenza  che possa portare alla luce le grandiosità di un romanzo di questo genere. La descrizione è approfondita nella giusta misura, non si sconfina mai in qualcosa che possa risultare troppo eccessivo o artificioso.


Detto questo, confermo e ribadisco la mia valutazione di 5 stelle su 5 per i dettagli che hanno fatto la differenza, per la suspence continua e sempre crescente che desta curiosità e accende l'animo del lettore. Consigliato agli amanti del genere, a chi vuole approcciarsi a questo mondo e, soprattutto, a chi vuole regalare qualcosa di alternativo rispetto alle solite letture in occasione del Natale.


Trama:

Tra i boschi di Peterborough, nella contea del Cambridgeshire, vengono rinvenuti i resti di uno scheletro. L’ispettore James Bliss e l’agente Penny Chandler investigano sul caso e scoprono che la vittima, una giovane donna, è stata spostata dal luogo di sepoltura originale. Un testimone è convinto che una ragazza sia stata investita da un’auto nella lontana estate del 1990, e che la polizia sia intervenuta. Tuttavia, non esiste documentazione relativa all'incidente o alla presunta vittima. Mentre il caso progredisce, un paio di agenti in pensione vengono uccisi. I due avevano legami con dei colleghi che erano in servizio al momento della segnalazione di un incidente stradale. Bliss e Chandler, indagando, scavano più a fondo e cominciano a chiedersi se alcuni ufficiali di alto grado possano essere coinvolti nell'omicidio della giovane donna sepolta nei boschi. Ogni anello della catena subisce pressioni, compreso l’ispettore, che si scontra con i superiori e i media. Quando la sua squadra riceve avvertimenti mirati, Bliss dovrà decidere se mollare il caso o perseguire i responsabili. Abbandonerà, in modo da non danneggiare la propria carriera, oppure lotterà a ogni costo? Ed è possibile che il killer sia molto più vicino di quanto i due immaginino?

martedì

Recensione "Un amore per Natale" di Alice Marcotti

Un amore per Natale...

Valutazione 5 stelle su 5

Eccomi qua, carissimi lettori! Oggi voglio parlarvi di una storia d'amore speciale. Come avrete sicuramente notato, ogni tanto mi concedo anch'io la lettura rilassante di un bel romance. Quello del quale vi parlerò oggi è uscito davvero da poco, l'uno Dicembre. Si tratta di "Un amore per Natale" di Alice Marcotti. È un libro auto-pubblicato, l'idea della trama mi è molto piaciuta, è tipica di un romance, non c'è nulla di straordinario in questo, ma posso affermare con assoluta certezza che, nel leggerlo, vi renderete conto di quanto sia sviluppata bene.

Innanzitutto, sono stata molto presa dal racconto, nonostante possa sembrare un romance abbastanza classico, non si può dare per scontato il fatto che riesca a tenere i lettori incollati alle pagine. "Un amore per Natale", invece, mi ha alquanto sorpresa, ero talmente presa dalla storia che non vedevo l'ora di fiondarmi su quelle pagine, per vivere e rivivere i momenti intensi dei nostri protagonisti.

In alcuni punti ho trovato piuttosto ambiguo l'agire di Abby, si trova costantemente tra due fuochi e non sa come uscire dalla situazione. Oltre al suo disorientamento, mi è, però, piaciuta in qualità di personaggio. Molto spesso, le protagoniste dei romance tendono a risultare poco chiare, evasive e soprattutto ingestibili. 

La scrittura è molto fluida, accompagna la lettura in tutta serenità, lo stile è deciso e incisivo nei punti in cui serve, attribuisce alla storia quella spinta in più nei momenti cruciali, il che è un fattore positivo e da non dare mai per scontato. Per tutta questa serie di motivazioni, mi sono sentita di valutare questo romanzo coinvolgente con 5 stelline su 5. 

Lo consiglio agli amanti del genere, a chi ha bisogno di ritrovarsi tra le pagine di un buon libro, a chi vive una situazione simile a quella dei protagonisti e non sa come uscirne, nè che piega prenderanno le cose, ma lo consiglio soprattutto a chi desidera fare un bel regalo per Natale ad una persona che adora leggere moltissimi romance. Buona lettura!

Trama:

Abigail Paige ed Elliot Pearce si conoscono da sempre. Da piccoli erano inseparabili, ma durante gli anni del college si sono persi di vista. A Natale le famiglie Paige e Pearce si riuniscono a Horse Holding, come tutti gli anni. Abby vuole presentare il fidanzato alla famiglia,l'uomo che pensava di volere per sempre, ma perde tutte le sue certezze quando, per la prima volta, dopo anni, Elliot si presenta alla tenuta.Tra i due ci sono troppe questioni in sospeso e l'atmosfera natalizia riporterà a galla sentimenti assopiti ormai da molto tempo. Abby ed Elliot si ritroveranno faccia a faccia con i propri desideri e con le proprie emozioni. Dovranno decidere se vale la pena cambiare la propria vita e rimanere insieme, oppure tornare a casa e non vedersi mai più. 

《 Un tempo io amavo quel ragazzo. L’avevo amato come nessun altro in vita mia. Avevo passato tutte le superiori a desiderare che si accorgesse di me, che la smettesse di andare a letto con tutte. Che mi guardasse negli occhi e mi confessasse di provare i miei stessi sentimenti》.

venerdì

Review Party "Un piccolo odio" di Joe Abercrombie

Un piccolo odio...

Valutazione 4 stelle su 5

Traduttore: Edoardo Rialti
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 19 novembre 2019
Pagine: 504 p.

Salve, cari lettori! Oggi vi torno a parlare di un autore molto apprezzato, del quale vi avevo parlato già in precedenza. Sto parlando di Joe Abercrombie, l'autore de "La prima legge". Come ben sapete, ho valutato in maniera positiva tutt'e tre i romanzi della trilogia, lo stesso avverrà per quello del quale sto per parlarvi che, rispetto a "La prima legge", vanta alcune novità abbastanza curiose.

La prima cosa che mi sento di dirvi in merito è che con questo romanzo, Abercrombie ha mostrato di meritare a pieni voti la fama e il successo. Vi starete sicuramente chiedendo il perchè. Bene, è abbastanza semplice: in questo suo ultimo romanzo, è riuscito a coniugare un'epoca storica con un'altra completamente opposta, senza farlo pesare al lettore o senza palesarlo in ogni momento. Si passa da circostanze legate all'antica Roma e che ci fanno tornare alla mente quel particolare tipo di impostazione e mentalità, al periodo medioevale del ciclo arturiano. Il tutto ha come tema l'avventura e la magia che in nessun momento smettono di essere la parte più rilevante del racconto stesso.

Ho adorato la leggerezza con la quale si passa da una situazione ad un'altra, la trama densa ma al contempo non appesantita, piuttosto spalmata in tutto il suo contenuto e la sua bellezza. I personaggi non sono troppo stigmatizzati, nonostante dalla trama lo si può pensare benissimo, in realtà li ho trovati abbastanza poco definiti, variabili e sono riuscita a cogliere le sfumature caratteriali più interessanti di ognuno di loro. Lo stile è profondo, non è affatto superficiale, anche se pecca un po' di schematicità, nel senso che nulla viene dato al caso e gli eventi vengono presentati in maniera coordinata, ci sono pochissimi colpi di scena, a mio avviso, per essere un libro di cinquecentoquattro pagine. In quanto alla dinamicità non si può dire nulla, è un fattore apprezzabile e al di fuori della media, come dovrebbe essere.

Anche perché la dinamicità impedisce di perdersi in descrizioni banali e poco utili al lettore. Fortunatamente, la penna di Abercrombie è abbastanza lesta, non ci lascia riflettere molto su un'azione per quanto poi ne venga presentata un'altra; ci troviamo all'interno di un vortice in continuo movimento e ho apprezzato tantissimo questa piccola peculiarità. Per questo motivo, la mia valutazione è di 4 stelle su 5. Sono onesta nell'affermare che questo libro, per come viene impostato e presentato, meriterebbe molto di più, almeno un'altra stellina piena. Purtroppo alcuni dettagli che ho colto non hanno destato in me l'interesse profondo che speravo, anche se, a mio parere, "Un piccolo odio" resta uno dei romanzi riusciti meglio ad Abercrombie.

Trama:


L'età della follia è arrivata.
«Un racconto di forza bruta e magia sottile, in un mondo sulla soglia della rivoluzione industriale» – Robin Hobb
«Joe Abercrombie è straordinario» – George R. R. Martin
«Joe Abercrombie è senz’altro l’autore più originale e spiazzante del fantasy» – La Lettura
«Un ordine che si ergeva da secoli oscilla e si torce, antiche barriere, per quanto cerchiamo di puntellarle, collassano come castelli di sabbia dinanzi alla marea, gli uomini temono di perdere ciò che hanno, e bramano ciò che non possiedono. È tempo di caos. Di paura... un tempo d'opportunità.»
Savine dan Glokta è la figlia dell'uomo più odiato del regno, l'Arcilettore, a sua volta pronta a diventare la serpe più velenosa degli affari e delle industrie, se questo le garantirà un primato in un mondo in cui sembrano comandare solo gli uomini. Leo dan Brock, il Giovane Leone, attende di essere nominato Lord Governatore per respingere le aggressioni di Crepuscolo il Possente e dei suoi uomini del Nord, ma imparerà che le leggende degli eroi nascondono molte zone oscure, fatte di tradimenti e compromessi. Vick si è unita agli Spezzatori che intendono difendere i lavoratori dalle misure rapaci dei padroni, ma nasconde una decisione presa anni fa, nei gelidi campi di prigionia. Grosso è un veterano di guerra che vorrebbe dimenticare gli orrori degli assedi e la forza micidiale che si annida nelle sue mani tatuate, ma passato e violenza non sono mai troppo lontani. Il vecchio Trifoglio vorrebbe solo starsene seduto a insegnare un po' di arte della spada, ma sarà costretto ad accompagnare e consigliare un manipolo di giovani che lo irridono, e non conoscono la belva che è stato e può ancora essere. Il Principe Coronato Orso deve decidere se sprofondare definitivamente sotto le droghe, le cortigiane e il vino, oppure se mettere la sua intelligenza a servizio d'un sogno più grande, per sé e tutto il reame. I loro cammini si incroceranno e affronteranno una nuova età di tecnologia, potere economico, barbarie e follia, insurrezioni popolari e congiure di palazzo, duelli brutali nel Cerchio di scudi e il ritorno della magia. Sì, perché, se antichi stregoni decidono di allearsi con banchieri e ingegneri, al Nord invece la giovane Rikke scopre di possedere un dono invidiato e maledetto, la Vista Profonda, la capacità di vedere le ombre del passato e gli spettri del futuro. E come deciderà di impiegarla determinerà il destino di tutti. Joe Abercrombie torna trionfalmente al mondo della Prima Legge che lo ha reso il re del fantasy grimdark con una nuova magnifica saga ambientata alcuni decenni dopo la prima, in cui Il Trono di Spade s'incontra con I Miserabili. Vecchi protagonisti cedono il passo a una nuova generazione che si addentra in un mondo ancora più realistico, ironico, brutale e commovente, che riflette e amplifica i drammi della politica attuale con la forza d'una immaginazione che ha sempre il sentore inesorabile della verità, e a ogni svolta conduce il lettore dove questi non avrebbe mai creduto di arrivare. Dentro e fuori di sé.

mercoledì

Review Party "Il priorato dell'albero delle arance" di Samantha Shannon

Il priorato dell'albero delle arance...

Valutazione 5 stelle su 5

Traduttore: Benedetta Gallo
Editore: Mondadori
Collana: Oscar fantastica
Anno edizione: 2019
Formato: Tascabile
In commercio dal: 20 novembre 2019
Pagine: 816 p.

Salve a tutti, lettori! So di non avervi anticipato nulla in merito a questa lettura, ma sappiate che l'ho fatto solo ed esclusivamente perché è da mesi che se ne parla ovunque, in quanto questo è il romanzo più quotato del 2019. Sembra sia piaciuto a molti, tra questi ci sono anche io, in questa recensione tenterò di parlarvene nella maniera più naturale possibile in modo da farvi comprendere fino in fondo quali sono stati i punti della storia che hanno suscitato in me maggiore interesse. "Il priorato dell'albero delle arance" è un romanzo di Samantha Shannon edito Mondadori Oscar. Si tratta di un young adult che ha molto da dire.

Ha molto da dire poichè, se avete intenzione di cimentarvi in una lettura abbastanza impegnativa dal punto di vista della mole, siete nel posto giusto. Anticipo che questo libro possiede una considerevole mole di pagine non al fine di scoraggiarvi, piuttosto per rendervi consapevoli e per prepararvi all'impresa. Venendo a conoscenza di questo particolare, sono in molti a tirarsi indietro spaventati dalla mole immensa. L'unica cosa che ho riscontrato di negativo nella presenza di così tante pagine è stato il fatto che, in alcuni punti, la scrittura tendeva a dilatare il tempo e a rendere prolisso il romanzo, come se si fermasse con insistenza su descrizioni o particolari che, a mio parere, non erano strettamente necessari ai fini della comprensione del discorso narrativo.

La trama è qualcosa di sublime, penso sia un'idea abbastanza originale quella che è stata messa su carta, non per nulla vi ho anticipato che si tratta del romanzo che ha fatto parlare di più e accendere una serie di dibattiti infiniti. Ho trovato che, in molti punti, il romanzo riprendeva elementi caratteristici della storia di Re Artù e Merlino. È come se la sovrana Sabran IX fosse la personificazione di re Artù e, dall'altro lato, ci viene presentato Ead in qualità di Merlino, in una Camelot dove praticare la magia è qualcosa di severamente punibile e proibito.

Nonostante la presenza di analogie con questa serie, trovo che i fatti abbiano preso una piega totalmente diversa portando innovazione in un contesto ampiamente conosciuto. Forse, proprio per questo motivo, "Il priorato delle arance" è stato in grado di riscuotere successi e consensi in maniera naturale, poiché basandosi su elementi apparentemente scontati, giunge a conclusioni inaspettate, ve ne accorgerete leggendolo.

La mia valutazione è di 5 stelle su 5, trovo che lo stile sia abbastanza definito e chiaro, i personaggi lasciano qualcosa di loro al lettore, ognuno fa emergere una parte prepotente della loro personalità che rimane impressa in maniera inequivocabile. Vi consiglio la lettura del romanzo soltanto se appassionati del genere, se vi dovessero intrigare avventure che si mischiano al fantasy ma che mantengono pur sempre un intento moralistico, se dovessero piacervi storie che afferiscono a letterature antiche e ve lo consiglio soprattutto se vi piacciono quei romanzi apparentemente infiniti ma che, una volta lasciati andare, rimangono impressi per sempre nella mente.

Trama:


Tra draghi, lotte per il potere e indimenticabili eroine, l'epico fantasy al femminile per il nuovo millennio.
Il romanzo fantasy dell'anno. La casa di Berethnet ha regnato su Inys per mille anni ma ora sembra destinata a estinguersi se la regina Sabran IX non si sposerà e darà alla luce una figlia. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell'ombra della corte. A vegliare segretamente su Sabran c'è Ead Duryan, adepta di una società segreta che, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys...

martedì

Review Party "Lo sguardo lento delle cose mute" di Patrick Rothfuss

Lo sguardo lento delle cose mute...

Valutazione 4 stelle su 5

Traduttore: Giovanni Zucca
Illustratore: Nate Taylor
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 12 novembre 2019
Pagine: 144 p., ill.

Buon pomeriggio, lettori! Oggi parleremo di una nuova uscita per Mondadori. "Lo sguardo lento delle cose mute" di Patrick Rothfuss è il libro del quale vi avevo già parlato all'interno del blogtour, negli articoli precedenti. Nello specifico, mi ero soffermata a trattare i cinque motivi per i quali, a mio parere, sarebbe stato interessante poter leggere questo romanzo. Adesso parleremo in maniera più specifica del suo contenuto, di quello che, effettivamente, mi è rimasto di quest'avventura.

Come potrete intuire leggendo la trama, non si tratta di un racconto comune. All'inizio mi è venuto molto difficile poter comprendere pienamente le dinamiche della narrazione, non avevo compreso a fondo gli intrecci e la situazione. Pian piano, perseverando e andando avanti con le pagine, dentro me si è fatta chiarezza e ogni cosa mi è subito sembrata palese. Questo è dovuto al fatto che, inizialmente, vengono messi insieme tutti gli elementi che compongono il discorso narrativo e solamente in seguito viene dato loro un senso. 


Nonostante questo primo smarrimento, sono riuscita a scorgere sin da subito una particolare affinità con l'animo sfuggente della protagonista. Il mondo in cui gli eventi si avvicendano, è già di per sè molto misterioso. Ancora di più, il mistero si annida dentro la protagonista, la nostra cara Auri. È come se sfondo narrativo e protagonista venissero fusi e formassero un tutt'uno da questo punto di vista.


Vi posso assicurare che ogni cosa prenderà forma a tempo debito, consiglio solamente di non spaventarsi nel caso in cui ci si senta spaesati e abbastanza confusi, inizialmente. Penso sia legittimo e comprensibile. D'altronde, mi preme sottolineare il fatto che il mondo che ci viene presentato, è guardato da Auri, una persona che vive in solitudine e nel mistero, non ci viene offerto nessun altro punto di vista se non il suo. Questo aspetto l'ho trovato un tantino limitante, non credo che alla narrazione possa giovare il dover guardare a quella realtà soltanto da un punto di vista. Al contempo, lo trovo interessante poichè ci offre spunti di riflessione su come l'autore voglia condurci in una strada a senso unico, senza offrirci ulteriori chances o vie di fuga. 


La mia valutazione è di 4 stelle su 5, ho apprezzato e al contempo criticato in maniera positiva parecchi aspetti che, secondo me, sono quelli da evidenziare per quel che concerne questo libro. Una realtà abbastanza omogenea, anche se in maniera del tutto relativa.

Trama:


In questo libro ricco di segreti e di misteri, Patrick Rothfuss ci conduce nel mondo di uno dei personaggi più enigmatici de Le cronache dell'assassino del re e si collega alle vicende narrate nel secondo volume delle Cronache.
«Auri sapeva come andavano le cose a volte. Certi giorni semplicemente ti calavano addosso come pietre. Altri erano volubili come gatti, sgusciavano via quando avevi bisogno di conforto, per tornare più tardi quando non li volevi, a darti spintoni, a rubarti il fiato.»
Sotto l'Università c'è un posto oscuro, che solo poche persone conoscono; una rete spezzata di antichi passaggi e stanze abbandonate. Lì vive una giovane donna, nascosta tra i tunnel tentacolari, al centro di questo luogo dimenticato. Il suo nome è Auri, ed è piena di misteri. "Lo sguardo lento delle cose mute" è un breve e agrodolce scorcio sulla vita di Auri, una storia che, giocosa e inquietante al tempo stesso, offre al lettore la possibilità di guardare il mondo attraverso gli occhi della sua protagonista e di imparare cose che solo Auri conosce.

venerdì

Review Party "L'ultima ragione dei re" di Joe Abercrombie

L'ultima ragione dei re...

Valutazione 4,5 stelle su 5

Traduttore: Benedetta Tavani
Curatore: Edoardo Rialti
Editore: Mondadori
Collana: Oscar fantastica
Anno edizione: 2019
Formato: Tascabile
In commercio dal: 19 novembre 2019
Pagine: 1152 p.

Salve a tutti, cari lettori! Vi avevo promesso che, ben presto, vi avrei parlato dell'ultimo romanzo che compone la trilogia scritta da Abercrombie. Vi ricordo che le recensioni dei due volumi precedenti le potrete trovare qui sul blog corredate dallo stesso impianto grafico. Ribadisco la mia felicità nell'aver potuto partecipare a questa iniziativa dalla quale non sono stata affatto delusa. Vi ricorderete che l'inizio della trilogia è stato leggermente sottotono rispetto a quello che mi sarei aspettata. Questo, però, non mi ha impedito in nessun modo di proseguirne la lettura, anzi! Direi che è stato uno dei motivi che mi ha spinto maggiormente a perseverare e a cimentarmi con costanza in quest'impresa. Questo è stato un vero e proprio "tour de force" che è stato costruito attorno all'uscita del romanzo.


Di sicuro, noterete e vi colpirà subito la stessa valutazione, in stelline, del terzo e del secondo volume: sinceramente, ho trovato entrambi sulla stessa lunghezza d'onda, dal secondo volume in poi si nota in maniera inequivocabile il cambiamento di rotta operato dall'autore: vi avevo già anticipato che il primo romanzo fa da introduzione, da corredo di presentazione di una storia bellissima e intensa, articolata nel modo giusto. Le note descrittive non mancano, nonostante la dinamicità degli eventi e le sorprese che essi celano, la descrizione dettagliata di ogni accadimento rimane un punto cardine imprescindibile di tutta la storia. 

L'unica cosa che mi ha leggermente depistata in questo terzo volume è stato l'intreccio degli eventi e l'incontro con vari personaggi che mi ha leggermente depistata in alcuni tratti. Forse ciò è dovuto al fatto che ho compiuto una vera e propria "full immersion" nel romanzo ma senza starci troppo sopra, vi spiego: ho alternato volentieri questa lettura con quella degli altri libri e, forse per questo motivo, alcuni passaggi mi sono risultati poco chiari a livello narrativo ed esplicativo. Per quel che concerne ambientazione, personaggi e impianto strutturale li trovo veramente impeccabili e mi sento autorizzata a consigliare l'intera saga a chiunque. Dopo aver finito di leggerla, posso affermare con certezza che si tratta di una trilogia magnifica, sorprendente ed emozionante. Al di là del genere, che è l'aspetto sul quale un lettore si basa maggiormente per scegliere una lettura, credo sia importante anche dare voce a libri di generi differenti, che pensiamo possano non piacerci ma che, alla fine, finiscono per sorprenderci. Non me la sento di anticiparvi o, come si dice ora "spoilerarvi", qualcosa sulla trama poiché è tutto un unicum, la storia riprende da dove si era interrotta e non mi va di darvi degli indizi che vi porteranno a scoperchiare i vasi di Pandora fin troppo presto.

Sappiate godervi questa lettura e il libro saprà regalarvi il meglio di sé. Il mio giudizio potrete vederlo nel sottotitolo dell'articolo. Spero che i miei consigli e le mie dritte possano esservi d'aiuto ad operare una scelta oculata, degna di voi e dei vostri gusti. Tra le altre cose, in caso non l'aveste ancora letto, ve lo consiglio per Natale; seppur si tratta di un romanzo che con il Natale ha ben poco a che fare, vi assicuro che potrebbe essere un regalo apprezzatissimo da tutti gli amanti dei gialli, delle storie "miscellanea" e dei libri d'avventura in cui a farla da padrone sono personaggi degni dell'attenzione di autori del calibro di Tolkien, ad esempio.

Trama:



Un pilastro della narrativa fantastica contemporanea, dopo il quale niente è stato più come prima.

«Nessuno scrive heroic fantasy più duri di quelli di Joe Abercrombie» – Jeff Vandermeer
«Non si hanno mai troppi coltelli»
Logen Novedita è un guerriero in fuga dal Nord di cui è stato il campione idolatrato tanto dai nemici che lo vorrebbero morto come dagli amici che farebbero meglio a crederlo tale. Perché dentro di lui si annida il Sanguinario, un'ombra per cui orrore, fuoco e morte sono un banchetto al quale invitare tutto e tutti. Glokta l'Inquisitore trascina il proprio corpo torturato nei palazzi del potere, investigando su una cospirazione in grado di ribaltare l'ordine costituito. Il giovane Jezal dan Luthar, che forse si accontenterebbe della propria bellezza, sfacciataggine e abilità nella scherma, scoprirà che qualcuno nutre grandi e pericolosi progetti per lui. Il Maggiore West deve lottare contro la propria sorella, l'idiozia delle gerarchie militari, e la costante feroce emicrania. Nelle vene della misteriosa e intrattabile Ferro Maljinn scorre sangue di demone, e una sete di vendetta che minaccia di travolgere un Impero. I loro cammini sono destinati a incrociarsi nella guerra che chiude le sue fauci sull'Unione da Nord a Sud, mentre alle ombre del passato e ai sortilegi si sommano le nuove, devastanti forze dell'oro e della tecnologia. Con questo grandioso affresco, ricco di pathos e umorismo nero, che comprende rovine ciclopiche e bettole, schermaglie politiche e duelli brutali in un cerchio di scudi, mercenari e prostitute, regine e banchieri, Joe Abercrombie ha portato il fantasy verso nuovi confini, capaci di fondere J.R.R. Tolkien e i noir americani, il realismo di G.R.R. Martin e l'ironia citazionista di Tarantino.

Blog Tour "Lo sguardo lento delle cose mute" di Patrick Rothfuss

Lo sguardo lento delle cose mute...

Traduttore: Giovanni Zucca
Illustratore: Nate Taylor
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 12 novembre 2019
Pagine: 144 p.

Carissimi lettori, eccomi qua! Oggi vi parlo di una delle mie ultime letture, "Lo sguardo lento delle cose mute" di Patrick Rothfuss e vi segnalo i 5 motivi per i quali dovreste intraprendere quest'avventura anche voi. Come sempre, vi lascio la trama del libro allegata all'articolo; nonostante ciò vi annuncio che ne parleremo presto anche all'interno del Review Party dedicato alla sua uscita e, tramite la recensione, vi farò conoscere il mio parere. Buona lettura!

Trama:

In questo libro ricco di segreti e di misteri, Patrick Rothfuss ci conduce nel mondo di uno dei personaggi più enigmatici de Le cronache dell'assassino del re e si collega alle vicende narrate nel secondo volume delle Cronache.
«Auri sapeva come andavano le cose a volte. Certi giorni semplicemente ti calavano addosso come pietre. Altri erano volubili come gatti, sgusciavano via quando avevi bisogno di conforto, per tornare più tardi quando non li volevi, a darti spintoni, a rubarti il fiato.»
Sotto l'Università c'è un posto oscuro, che solo poche persone conoscono; una rete spezzata di antichi passaggi e stanze abbandonate. Lì vive una giovane donna, nascosta tra i tunnel tentacolari, al centro di questo luogo dimenticato. Il suo nome è Auri, ed è piena di misteri. "Lo sguardo lento delle cose mute" è un breve e agrodolce scorcio sulla vita di Auri, una storia che, giocosa e inquietante al tempo stesso, offre al lettore la possibilità di guardare il mondo attraverso gli occhi della sua protagonista e di imparare cose che solo Auri conosce.

Cinque buoni motivi per leggerlo

  • Si tratta di un libro affascinante sotto ogni punto di vista: è dedicato agli amanti dei gialli e dei romanzi d'avventura. Inoltre si riallaccia alla trama de "Le Cronache dell'assassino" e ci consente di ampliare gli orizzonti facendo focus su un personaggio particolare: la misteriosa Auri. Ho trovato il suo punto di vista molto esplicativo e ben scritto, è una storia che non ha bisogno di essere raccontata perché si comprende subito e, soprattutto, è molto dinamica e non annoia mai: se siete alla ricerca di un libro misterioso ma al contempo divertente, beh, direi che siete nel posto giusto! 
  • L'autore ci fa immergere in luoghi inesplorati, quasi impensabili e ce li fa amare sin dal primo istante. Ormai posso dire di avere alle spalle una modesta esperienza per quel che concerne le ambientazioni utilizzate nei libri...non tutte mi hanno sempre soddisfatta ma non per il loro essere luoghi tetri o altro. Era proprio l'autore che non me ne dava un'idea ben definita, di conseguenza io costruivo luoghi fantastici nella mia mente sulla base di nessuna indicazione fornita dal testo. Vero è che bisogna lavorare moltissimo d'immaginazione quando si legge, senz'altro. Questo è uno degli aspetti che mi piace di più, però quando si tratta di luoghi preferisco che siano descritti nella maniera più ampia (che non vuol dire prolissa) e approfondita possibile giusto per farmi l'idea di base dalla quale poter sviluppare ogni sorta di fantasia; la penna di Rothfuss è quella ideale per potersi immergere in un luogo da libro perfetto!
  • Ho adorato la mentalità della protagonista; spesso capita di incontrare protagonisti che non rispecchiano il nostro modo di pensare e di essere: devo dire che, stavolta, il personaggio di Auri mi ha spiazzata: pur non essendo sempre d'accordo con quello che ha fatto o detto nella maggior parte dei casi lo sono stata. I caratteri forti ed apparentemente imbattibili sono la colonna portante che tiene unite varie trame che si incatenano tra di loro.
  • A proposito di trame...all'inizio, date le premesse della trama, pensavo che mi sarebbe risultato difficile immergermi in questo mondo, perché fa riferimento ad una saga ben precisa scritta dall'autore. Nonostante fossi partita con questo presupposto, a lungo andare il libro mi ha fatto cambiare completamente idea: non solo ho apprezzato la storia in tutte le sue sfaccettature, ma posso dire di averne approfondito e assaporato ogni tratto, ogni particolare in essa contenuto. Sono felice di questo, spesso si finisce col credere che i libri che nascono basandosi su uno pregresso non possano esprimere al meglio le loro qualità se non in virtù del romanzo dal quale dipendono. Questa storia è la vera e propria eccezione a tutto questo, è un racconto indipendente (per chi non conosce il libro di Rothfuss al quale si fa riferimento, potrebbe addirittura presupporre che questo sia un romanzo auto-conclusivo) adatto a qualsiasi tipo di lettore, molto versatile, dunque.
  • Ultimo motivo per il quale vi consiglierei di intraprendere la lettura di questo libro è che, secondo me, non esiste storia più bella e più spontanea di un racconto che, inizialmente, sembra essere il più strano e bizzarro di tutti. Seguendo la mia esperienza personale, posso affermare che i libri che si sono rivelati essere i migliori sono proprio quelli nei quali non riponevo nessuna aspettativa. Così è successo con questo libro, non vedo l'ora di potervene parlare tramite la recensione.
Spero possiate trovare questo articolo interessante e che possiate fare tesoro dei miei consigli. In caso deciderete di leggere questo libro mi piacerebbe potermi confrontare sui diversi punti di vista, pensieri, emozioni e preconcetti che è stato in grado di suscitare in voi. 

martedì

Segnalazione "Un amore per Natale" di Alice Marcotti

Un amore per Natale...

Autore: Alice Marcotti
Genere: Romance - Storia di Natale
Editore: Self
Data uscita: 10 dicembre 2019

Sinossi

Abigail Paige ed Elliot Pearce si conoscono da sempre. Da piccoli erano inseparabili, ma durante gli anni del college si sono persi di vista. A Natale le famiglie Paige e Pearce si riuniscono a Horse Holding, come tutti gli anni. Abby vuole presentare il fidanzato alla famiglia,l'uomo che pensava di volere per sempre, ma perde tutte le sue certezze quando, per la prima volta, dopo anni, Elliot si presenta alla tenuta. Tra i due ci sono troppe questioni in sospeso e l'atmosfera natalizia riporterà a galla sentimenti assopiti ormai da molto tempo. Abby ed Elliot si ritroveranno faccia a faccia con i propri desideri e con le proprie emozioni. 
Dovranno decidere se vale la pena cambiare la propria vita e rimanere insieme, oppure tornare a casa e non vedersi mai più.

Review Party "Finale" di Stephanie Garber

Finale...

Valutazione 4,5 stelle su 5

Editore: Rizzoli

Anno edizione: 2019
In commercio dal: 3 dicembre 2019
Pagine: 496 p., Rilegato
  • EAN: 9788817143431
Età di lettura: Young Adult

Buongiorno, lettori! Questa mattina parleremo di una nuova uscita prevista per oggi che potrete trovare in tutte le librerie sin da subito. Sto parlando dell'attesissimo terzo volume della saga di "Caraval" di Stephanie Garber, che molti di voi conosceranno. Il terzo volume si intitola "Finale" ed è edito Rizzoli.

Avendo letto tutti i volumi della saga, sono giunta alla conclusione che avevo delle aspettative molto alte su questo ultimo volume. Intanto perché nè "Legend", né "Caraval" mi hanno mai delusa, e anche perché avevo voglia di capire come andasse a finire il racconto. Essendomi ormai passionata alla serie e ai suoi personaggi, devo dire di non aver potuto sperare di meglio: i risvolti della storia mi hanno impressionata facendomi tenere il fiato sospeso fino all'ultima pagina. Inutile dirvi che ho divorato questo terzo volume, gli appassionati della saga potranno capire.

A chi, invece, non l'ha mai letta, posso soltanto consigliarne la lettura approfondita. Non si tratta di un banale fantasy, in questa trama si incrociano tantissimi mondi differenti: le love story alimentano costantemente il racconto, è come entrare in un vortice e avere la sensazione di non poterne più uscire, di essere vittime del suo coinvolgimento.

La scelta di fronte alla quale viene posta la nostra protagonista è una scelta ardua che finirà per coinvolgere l'impero, chi lo abita e influirà sul destino di chiunque. Questo particolare attorno al quale ruota tutta la storia, tiene il lettore sospeso sul filo del rasoio, tuttavia piano piano l'andamento del racconto cede il passo agli eventi che svelano un po' quello che accadrà in seguito.

È solo a causa di questo motivo che non ho dato le 5 stelle piene a questo romanzo. Mi rendo conto che dal punto di vista stilistico, per via dell'impostazione e per via della scrittura pregnante che caratterizza fortemente queste pagine, avrei dovuto azzardare un po' di più con il voto; non l'ho fatto perché sono quel genere di lettrice che pensa che lo svelare gli eventi senza far maturare un vero e proprio colpo di scena al fine di incuriosire ulteriormente il lettore sia una cosa che possa mutare irrimediabilmente il giudizio di chi, come me, predilige fortemente il colpo di scena. Nonostante ciò, sappiate che questo libro merita molto, vi consiglio di iniziare la saga se non l'avete ancora fatto e di leggere il terzo volume che non può attendere. 

Trama:

Un amore per cui combattere. Un sogno per cui morire. Un finale per cui vale la pena di aspettare.
Sono passati due mesi da quando i Fati sono stati liberati, due mesi da quando Legend ha reclamato per sé il trono, due mesi da quando Tella ha scoperto che il ragazzo di cui si è innamorata in realtà non esiste. Mentre vite, imperi e cuori restano in sospeso, Tella deve decidere se fidarsi di Legend o piuttosto di un ex nemico. Dopo aver scoperto un segreto che ribalta tutta la sua vita, Rossella dovrà tentare l’impossibile per salvare coloro che ama e l’Impero. E Legend dovrà fare una scelta che lo cambierà per sempre. Caraval è finito, ma il più grande dei giochi è appena cominciato. Non ci sono spettatori questa volta, qualcuno vincerà, e qualcuno perderà per sempre.Benvenuti, benvenuti a Finale.Tutti i giochi hanno una fine…