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giovedì

Review Party "Non prima che siano impiccati" di Joe Abercrombie

Non prima che siano impiccati...

Valutazione 4,5 stelle su 5

Traduttore: Benedetta Tavani
Curatore: Edoardo Rialti
Editore: Mondadori
Collana: Oscar fantastica
Anno edizione: 2019
Formato: Tascabile
In commercio dal: 19 novembre 2019
Pagine: 1152 p.

Salve a tutti, lettori! Aspettavo da un bel po' questo momento. È giunta l'ora di parlarvi del secondo romanzo che compone la trilogia di Joe Abercrombie. Si tratta di "Non prima che siano impiccati". Vi avevo parlato in maniera molto positiva del primo romanzo che, nonostante la poca dinamicità, aveva sin da subito attirato la mia attenzione a causa della sua impostazione. Vi avevo ampiamente parlato della struttura imponente di quest'opera, non al fine di intimorirvi, bensì al fine di farvi riflettere sul fatto che si tratta di una lettura da non iniziare a cuor leggero.

Ribadisco: non è il solito fantasy che può piacere o meno, ma si tratta di un qualcosa di più meccanico e strutturato che, con la sua evoluzione, ci fa comprendere come nulla possa essere lasciato al caso. Niente è scontato, ogni piccolo dettaglio esiste per essere ritrovato in seguito; apparentemente vi sembrerà che le descrizioni dei particolari siano abbastanza inutili, accessorie e che si sarebbero potute evitare. Iniziando a leggere "Non prima che siano impiccati", vi renderete conto che, effettivamente, tutta quella (chiamiamola così) "descrizione preliminare" abbastanza ampia sia servita da prequel a tutta la situazione che prenderà una piega diversa proprio in questo secondo volume.

Come potrete notare, questa volta mi sono leggermente ricreduta: in effetti, ho aumentato di mezzo punto bello pieno la valutazione finale. In questo romanzo tutto acquista un senso: arrivano finalmente le risposte che tanto attendevo, il primo libro era stato capace solamente di spingermi a pormi nuovi quesiti, a ragionare molto sulle cose e a fantasticarci su parecchio. Questa non è affatto una connotazione negativa, tutt'altro. Siccome serve da iniziazione all'opera, è positivo il fatto che il lettore inizi ad esserne incuriosito. Quello che mi ha infastidito di più è stato che questa sorta di introduzione si sia prolungata per tutto il libro, senza aggiungere nulla di nuovo al discorso. 

Differentemente da quanto si potrebbe pensare, in realtà, il "prequel" ha avuto una buona ragione d'esistere, ma questo posso dirlo solo e soltanto dopo aver letto il secondo volume. Che dire, non mi aspettavo questo scoppio improvviso di dinamicità, forza e fantasia! È come se, improvvisamente, l'autore avesse deciso di catapultarci nel suo mondo, nel disegno dell'opera che ci ha presentato ma, stavolta, con l'intenzione di immergerci e renderci partecipi del discorso narrativo. 

Accattivante, innovativo e semplicemente geniale. Sono questi gli aggettivi con i quali designerei "Non prima che siano impiccati". Ne consiglio la lettura ai readers più forti, più cruenti, a quelli che non si lasciano spaventare da questa curiosa impostazione iniziale. Posso assicurarvi che proseguirne la lettura sarà solo a vostro beneficio, poichè avrete sin da subito l'impressione di essere stati ripagati di tutto quello che finora vi è mancato e avreste voluto aggiungere. 

È una sensazione bellissima per il lettore quando le sue aspettative vengono pienamente soddisfatte. Spero davvero che la trilogia possa concludersi nel miglior modo possibile; in questo momento la sto osannando, sono in quella fase in cui mi rendo consapevole della bellezza dell'opera ma, al contempo, sono razionale e cerco di stare con i piedi per terra perché tutto potrebbe precipitare inevitabilmente con il terzo volume. Spero non sia così, in ogni caso vi farò sapere presto, appena lo concluderò, con un'altra recensione dedicata a lui.

Trama:

Un pilastro della narrativa fantastica contemporanea, dopo il quale niente è stato più come prima.
«Nessuno scrive heroic fantasy più duri di quelli di Joe Abercrombie» – Jeff Vandermeer
«Non si hanno mai troppi coltelli»
Logen Novedita è un guerriero in fuga dal Nord di cui è stato il campione idolatrato tanto dai nemici che lo vorrebbero morto come dagli amici che farebbero meglio a crederlo tale. Perché dentro di lui si annida il Sanguinario, un'ombra per cui orrore, fuoco e morte sono un banchetto al quale invitare tutto e tutti. Glokta l'Inquisitore trascina il proprio corpo torturato nei palazzi del potere, investigando su una cospirazione in grado di ribaltare l'ordine costituito. Il giovane Jezal dan Luthar, che forse si accontenterebbe della propria bellezza, sfacciataggine e abilità nella scherma, scoprirà che qualcuno nutre grandi e pericolosi progetti per lui. Il Maggiore West deve lottare contro la propria sorella, l'idiozia delle gerarchie militari, e la costante feroce emicrania. Nelle vene della misteriosa e intrattabile Ferro Maljinn scorre sangue di demone, e una sete di vendetta che minaccia di travolgere un Impero. I loro cammini sono destinati a incrociarsi nella guerra che chiude le sue fauci sull'Unione da Nord a Sud, mentre alle ombre del passato e ai sortilegi si sommano le nuove, devastanti forze dell'oro e della tecnologia. Con questo grandioso affresco, ricco di pathos e umorismo nero, che comprende rovine ciclopiche e bettole, schermaglie politiche e duelli brutali in un cerchio di scudi, mercenari e prostitute, regine e banchieri, Joe Abercrombie ha portato il fantasy verso nuovi confini, capaci di fondere J.R.R. Tolkien e i noir americani, il realismo di G.R.R. Martin e l'ironia citazionista di Tarantino.

mercoledì

Recensione "L'opale perduto" di Lauren Kate edito Rizzoli

L'opale perduto...

Valutazione 5 stelle su 5

Editore: Rizzoli
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 3 settembre 2019
Pagine: 352 p.
Età di lettura: Young Adult

Buongiorno, lettori! Ultimamente ho avuto il piacere di leggere una delle ultime uscite Rizzoli, ve ne parlo in quanto mi ha molto colpita la bellezza che si cela tra queste 2pagine. Si tratta di un libro del quale avrete sicuramente sentito parlare bene, "L'opale perduto" di Lauren Kate. Ho parlato di bellezza in quanto il tutto si svolge in un ambiente incantato, in una delle città italiane più storiche e più suggestive in assoluto: Venezia. Inoltre, il periodo storico scelto per narrare i fatti è contestualizzato in maniera impeccabile, ogni evento, tutto quello che accade è perfettamente in linea con lo spazio temporale che gli è stato assegnato, ovvero il Settecento.

Non vi aspettate la classica storia d'amore sdolcinata e frivola, "L'opale perduto" è molto più di tutto questo. L'amore che nasce tra i due protagonisti è dettato da circostanze più grandi di loro, c'è comprensione, c'è passione verso la musica, verso la realizzazione di un obiettivo comune. Violetta desidera diventare una cantante, Mino è un violinista, entrambi fanno parte di un orfanotrofio chiamato l'Ospedale degli Incurabili. 

Sono proprio le circostanze avverse che fortificano il loro sentimento: vivono in una società bigotta e altamente selettiva, non hanno nessuno a cui aggrapparsi se non loro stessi. Per questo motivo, finiscono per fare della loro debolezza una forza, un modo per poter sopravvivere a quel mondo che li aveva scartati, che li aveva considerati reietti. 

Il loro riscatto può avvenire solamente tramite la coltivazione della loro passione, dell'impeto amoroso che si trasformerà, a tempo debito, in qualcosa capace di smuovere anche le trame del racconto più fitte. Ma attenzione: nulla può essere trascurato o dato per scontato, nè nella vita, nè in questo romanzo che ha l'intenzione di configurarsi come una tragedia apparentemente irrisolvibile. 

A tutto c'è rimedio e anche i nostri protagonisti troveranno il modo di emergere, troveranno la retta via che da tempo stanno cercando. Come avrete potuto capire, questo romanzo mi ha appassionata sin dall'inizio, ha toccato le corde del mio cuore e, soprattutto, non mi ha affatto delusa. Se proprio dovessi aggiungere qualcosa, secondo me sarebbe stato bello ampliare maggiormente le descrizioni dell'ambiente e della società del secolo anzichè focalizzarsi maggiormente sulla storia, sarebbe stato un discorso più completo e più organizzato. Per il resto credo sia un libro da leggere assolutamente, ha più di un aspetto altamente educativo ed è consigliato soprattutto ai giovani.

Lo consiglio anche a chi vuole leggere qualcosa di nuovo, storie diverse ambientate nel passato che riescono a vivere anche nel presente. In poche parole, ecco cos'è stato e cosa continua ad essere dentro me "L'opale perduto". La mia valutazione è di 5 stelle su 5 e scoprirete il perché non solo leggendo le mie parole, dando credito al modo con il quale ve l'ho presentato, bensì andando a scavare nel romanzo, vi accorgerete che, dentro quelle pagine, si cela la parte più vera di ogni essere umano.

Trama:


Dopo il successo mondiale della saga di Fallen, ecco il nuovo romanzo di Lauren Kate: la storia di un amore ostacolato, in una Venezia magnifica e crudele, città delle maschere, luogo perfetto dove nascondere, fin che si può, i trasalimenti del cuore.
«Un romanzo che ci trasporta nei fasti della Venezia del ’700, a passo di danza tra calli e vicoletti, in un carnevale di musica, amore e intrigo» – The Huffington Post
E Violetta si sentì meno sola. Erano due spiriti affini su un tetto.
È una cupa notte di dicembre del 1725, Venezia è stretta nella morsa dell'inverno. Violetta, cinque anni, si è rifugiata nella soffitta dell'istituto per trovatelli noto come Ospedale degli Incurabili, dove vive. Oltre il vetro gelido di una finestra, con la sua bambola stretta al petto, sente il canto soave di una donna, giù in strada, e la vede abbandonare un bambino nella ruota. Dieci anni dopo, in quella stessa soffitta piena di vecchi indumenti e violini rotti dove lei continua a sognare una vita libera, Violetta incontra Mino. Violinista dell'ala maschile dell'orfanotrofio e primo essere umano capace di farle intravedere, attraverso il soffio suggestivo della musica, un orizzonte di speranza. Ma questa inaspettata magia ancora non basta: troppo urgente è il desiderio di Violetta di diventare una cantante, e potrebbe essere un desiderio maledetto...

giovedì

Review Tour "Il richiamo delle spade" di Joe Abercrombie

Il richiamo delle spade...

Valutazione 4 stelle su 5

Traduttore: Benedetta Tavani
Curatore: Edoardo Rialti
Editore: Mondadori
Collana: Oscar fantastica
Anno edizione: 2019
Formato: Tascabile
In commercio dal: 19 novembre 2019
Pagine: 1152 p.

Salve a tutti, lettori! Oggi vi parlerò di un nuovo romanzo dell'ormai rinomato Joe Abercrombie. "Il richiamo delle spade" ha dimostrato di essere un vero libro che merita di essere letto. È edito Oscar Mondadori e fa parte della sezione fantasy. In un mondo in cui i libri che necessitano veramente di essere letti tendono a scarseggiare, c'è sempre più bisogno di autori come Abercrombie. È una storia all'interno della quale si intrecciano tanti punti di vista di versi.

L'autore è stato capace di tessere una vera e propria rete fitta di contatti, di relazioni umane. In un mondo dove ogni cosa sembra essere perduta, nuove forze stanno per riprendere possesso della realtà, per rivoluzionarla definitivamente. Niente sarà come prima dopo che tutti i nostri protagonisti avranno portato a termine i loro obiettivi. Ho adorato il libro perchè è sempre emozionante, non è mai banale e tiene moltissimo sulle spine il lettore che, senza alcuna ombra di dubbio, deve lasciarsi condurre dal fluire delle pagine per poter scoprire cosa si cela dietro il disegno ben studiato e pensato dell'autore.


L'unico aspetto che mi sento di criticare è la trama abbastanza fitta e incalzante. Bisogna costruirsi uno schema in testa, altrimenti durante la lettura si rischia, spesso e volentieri, di finire fuori binario, senza comprendere il meccanismo che anima tutto il racconto e senza comprendere a fondo i messaggi che l'autore vorrebbe lanciare.

La lettura dev'essere attenta e non superficiale. Attenzione, però. Non stiamo parlando di un banale fantasy, ma di un libro abbastanza strutturato e impostato. Nulla è dato al caso, ogni evento è pensato per essere incastrato tra gli altri, suscitando interesse nei confronti di chi legge. 


Come viene anticipato nelle considerazioni della critica, questo romanzo riunisce dentro sè una molteplicità di generi poco consueti: noir, fantasy, humor nero. Sono tutte caratteristiche che conferiscono una particolarità aggiuntiva a questo tipo di storia. Piano piano, entrando nel meccanismo, il lettore trova piacere nello scoprire i segreti che si celano in questo mondo. E, inevitabilmente, si affeziona anche ai cattivi. Perché in questo libro c'è un universo tutto da esplorare meticolosamente. Consigliato a chi non si lascia intimorire da una trama imponente che si rivelerà entusiasmante e a chi adora questo tipo di costruzioni, a chi adora i fantasy ben pensati e mai banali.


La mia valutazione è di 5 stelle su 5 per tutti i motivi che ho esposto nella recensione, rileggerei questo libro molto volentieri, è una di quelle letture che consiglio e che, a mio parere, meritano di essere promosse.



Trama:


Un pilastro della narrativa fantastica contemporanea, dopo il quale niente è stato più come prima.
«Nessuno scrive heroic fantasy più duri di quelli di Joe Abercrombie» – Jeff Vandermeer
«Non si hanno mai troppi coltelli»
Logen Novedita è un guerriero in fuga dal Nord di cui è stato il campione idolatrato tanto dai nemici che lo vorrebbero morto come dagli amici che farebbero meglio a crederlo tale. Perché dentro di lui si annida il Sanguinario, un'ombra per cui orrore, fuoco e morte sono un banchetto al quale invitare tutto e tutti. Glokta l'Inquisitore trascina il proprio corpo torturato nei palazzi del potere, investigando su una cospirazione in grado di ribaltare l'ordine costituito. Il giovane Jezal dan Luthar, che forse si accontenterebbe della propria bellezza, sfacciataggine e abilità nella scherma, scoprirà che qualcuno nutre grandi e pericolosi progetti per lui. Il Maggiore West deve lottare contro la propria sorella, l'idiozia delle gerarchie militari, e la costante feroce emicrania. Nelle vene della misteriosa e intrattabile Ferro Maljinn scorre sangue di demone, e una sete di vendetta che minaccia di travolgere un Impero. I loro cammini sono destinati a incrociarsi nella guerra che chiude le sue fauci sull'Unione da Nord a Sud, mentre alle ombre del passato e ai sortilegi si sommano le nuove, devastanti forze dell'oro e della tecnologia. Con questo grandioso affresco, ricco di pathos e umorismo nero, che comprende rovine ciclopiche e bettole, schermaglie politiche e duelli brutali in un cerchio di scudi, mercenari e prostitute, regine e banchieri, Joe Abercrombie ha portato il fantasy verso nuovi confini, capaci di fondere J.R.R. Tolkien e i noir americani, il realismo di G.R.R. Martin e l'ironia citazionista di Tarantino.

Review Party "Il caso Léon Sadorski" di Romain Slocombe edito Fazi editore

Il caso "Léon Sadorski"...

Valutazione 5 stelle su 5

Traduttore: Maurizio Ferrara
Editore: Fazi
Collana: Darkside
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 14 novembre 2019
Pagine: 438 p.

Eccomi qui per parlarvi di una nuova uscita della Fazi editore. Si tratta de "Il caso Léon Sadorski" di Romain Slocombe. È un thriller magnifico, ben pensato e strutturato. Essendo una nuova uscita, ho avuto l'opportunità di leggerlo in anteprima. Come romanzo è molto particolare in quanto unisce elementi storici a quelli tipici dei gialli, con una punta di elementi che afferiscono al thriller psicologico. 

Premetto che io ho adorato questo libro anche perché ho studiato a fondo il periodo storico in cui è immersa tutta la vicenda. Siamo nella Parigi del 1942, un periodo buio per tutta l'Europa. Ancora di più lo è stato per la Francia in quanto ha subito una serie di barbarie perpetrate dall'esercito tedesco che ha occupato quasi tutto il territorio europeo.

Tenendo conto di questa situazione, in un passato non troppo distante da noi, Slocombe ci mette davanti ad un thriller ben fatto, con un protagonista tutt'altro che ammirevole. È proprio questo il gioco su cui fa leva l'autore: un personaggio capace di manipolare gli eventi in un mondo corrotto già di suo. È interessante poter vedere, tramite gli occhi degli astuti collaborazionisti, da dove e come sia passata l'idea delle varie alleanze, degli accordi sottoforma di sotterfugio. 

Un racconto incredibile, costruito sull'astuzia e sulla manipolazione delle menti. Ma tutto ciò non è destinato a durare, fortunatamente. Anche i più furbi cadranno, prima o poi. È un mondo che gioca sulla precarietà di tutte le menti, sulle persone e sui meccanismi sociali. Firmare un accordo è come camminare sospesi nel vuoto: ogni cosa che si fa può essere ritorta contro chiunque. Un regime negazionista, una realtà complessa dove nessuno può pensare di farla franca a lungo.

La mia valutazione è di 5 stelle su 5 poichè penso che un libro come questo merita tanto; non ho mai letto qualcosa di simile perché, per quel che concerne quel periodo storico in particolare, si tende sempre a dar voce alla parte lesa, piuttosto che raccontare la parte spiacevole. Seppure si tratta di un thriller, ci aiuta ad aprire gli occhi su quel mondo infausto che era quello vissuto nel 1942.

Trama:


Romain Slocombe firma un thriller atipico, pervaso dell’atmosfera classica del noir francese e al tempo stesso minuziosamente documentato sul piano della ricostruzione storica. Léon Sadorski, protagonista antieroe di una nuova serie di polizieschi, trascina il lettore in una Parigi oscura e corrotta.
Parigi, aprile 1942. La capitale francese è in piena Occupazione tedesca. La paura dei bombardamenti inglesi, i traffici illeciti, gli arresti arbitrari, la caccia serrata al terrorista e all’ebreo di turno sono all’ordine del giorno e la popolazione deve decidere se stare o meno dalla parte dei nazisti. Per Léon Sadorski, ispettore di polizia antisemita e anticomunista, la scelta è scontata: il collaborazionismo rappresenta l’occasione perfetta per ottenere privilegi e autorità. Personaggio dall’indole egoista e meschina, per lui l’Occupazione sarà anche l’alibi ideale per lasciare libero corso a tutte le sue bassezze e perversioni: si getterà quindi a capofitto nel suo lavoro di poliziotto, arrestando gli ebrei per spedirli al campo di lavoro più vicino, dando una mano alle Brigate speciali incaricate di intervenire contro i presunti terroristi e approfittandosi di chiunque. Ma, come tutti gli approfittatori, Sadorski è avido e codardo; e quando verrà arrestato inspiegabilmente dalla Gestapo e portato in una prigione di Berlino, dovrà giocare d’astuzia e affinare le sue armi per poter continuare indisturbato a fare i propri interessi nella Parigi collaborazionista. Romain Slocombe firma un thriller atipico, pervaso dell’atmosfera classica del noir francese e al tempo stesso minuziosamente documentato sul piano della ricostruzione storica. Léon Sadorski, protagonista antieroe di una nuova serie di polizieschi, trascina il lettore in una Parigi oscura e corrotta.

Review Party "Curvy love" di Lia Carnevale

Curvy love...

Valutazione 4,5 stelle su 5

Salve a tutti, lettori! Oggi vi parlerò qui sul blog di un libro che mi è piaciuto parecchio e che ho letto ultimamente tra una lezione e l'altra. Si tratta di "Curvy love" di Lia Carnevale. Come sempre, alla fine dell'articolo, troverete un banner col nome degli altri blog che aderiscono all'iniziativa.

"Curvy love" è un romanzo che parla in maniera radicale del problema dell'accettazione di sè e degli altri. Da questo punto di vista, per il messaggio che l'autrice ha voluto trasmettere, è un bellissimo libro, scritto bene e molto scorrevole.

Mi sono rivista molto in Rosy, la protagonista, dopo una delusione di qualsiasi tipo è difficile andare avanti, facendo a pugni anche con il proprio fisico che si fatica ad accettare. Molte donne credono di essere imperfette non sapendo che è proprio dietro quell'imperfezione che si cela la vera bellezza.

Secondo me, questo è il cuore vero e proprio del romanzo, dove ogni lettrice può sentirsi a casa, non giudicata e perfettamente in linea con l'elaborazione del pensiero che sta dietro l'accettazione di sè. Per ogni cosa ci vuole tempo, e questo imparerà a capirlo la nostra Rosy. Un romance particolare, una storia d'amore che è decentrata rispetto alla vera e propria morale che si cela dietro queste pagine.

Consiglio di leggerlo per comprendere a fondo le problematiche che scaturiscono dalla non accettazione dell'altro. I complessi mentali, credo che ognuno di noi sia abituato a farseli in quanto viviamo in una società sempre più stereotipata, dove le diversità vengono viste come difetti da abolire. La diversità è un punto di forza, non una barriera invalicabile che costringe l'individuo ad uscire dal giro sociale, perché considerato diverso.

Dulcis in fundo, la mia valutazione è di 4,5 stelle su 5 perché nonostante abbia apprezzato molto i temi trattati, nel romanzo ho trovato una miscellanea di elementi che mi riconducevano ad altre tipologie di struttura: ad esempio, la tipologia del romanzo erotico, o del romanzo di formazione. Alcuni dettagli erano dei veri e propri rimandi a questi generi e, essendo che fossero presenti praticamente ovunque, avrei preferito che fossero meno accentuati.

È un libro da leggere consigliato soprattutto a chi si sente non accettato, a chi fatica ad essere capito e, soprattutto, a chi non smette mai di combattere contro ogni sorta di stereotipo o pregiudizio imposto da una società malata, sempre più squallida e decadente.

Trama:

Rosy è pigra, odia la palestra e anche i suoi chili di troppo, ma ama i dolci di cui non può fare a meno. Quando Adrian la stringe tra le braccia e la fa sua, non può crederci. Lui è davvero troppo per lei: aspetto nordico, occhi azzurri, fisico prestante. L'uomo più attraente che abbia mai conosciuto. Anche se non si sente alla sua altezza, e ha bisogno di superare le proprie paure e i propri limiti, decide per la prima volta di darsi una chance per vivere qualcosa di profondo con la persona di cui si è innamorata. Ma i suoi piani verranno sconvolti quando scoprirà che Adrian non è sincero come credeva...
Il suo corpo tondo le sembra una condanna. Reagire alla devastazione che il vuoto di lui le ha lasciato non è semplice, soprattutto perché deve imparare la lezione più difficile: amarsi per amare ed essere accettati.


venerdì

Review Party "L'impero delle tempeste" di Sarah J. Maas

L'impero delle tempeste...

Valutazione 4 stelle su 5

Traduttore: Elisa LeonzioClaudia Valentini
Editore: Mondadori
Collana: Oscar fantastica
Anno edizione: 2019
Formato: Tascabile
In commercio dal: 5 novembre 2019
Pagine: 688 p.

Cari lettori, come ormai intuirete dalle numerose recensioni uscite sul blog e dedicate ai libri della Maas, adoro il suo genere. Sono qui per parlarvi del suo ultimo libro, "L'impero delle tempeste" edito Mondadori che potrete trovare in tutte le librerie in quanto è uscito il cinque Novembre. Si tratta dell'ultimo volume della saga del trono, è un bel mattoncino da leggere ma vi assicuro che è molto piacevole e interessante. 

È un young adult che si incrocia col mondo fantasy, come potrete immaginare. Rispetto ai romanzi che ho letto finora della stessa autrice ho riscontrato delle differenze nel suo modo di narrare gli eventi in quest'ultimo romanzo. Premetto che finora ho sempre adorato i suoi romanzi ma il suo stile è cambiato in questo suo ultimo scritto. È leggermente confusionario in alcuni punti, anche se, stranamente, la storia che viene raccontata ne risente poco. 

La tecnica utilizzata rende piacevole la lettura, il ritmo è sempre incalzante e non annoia mai. Penso sia un libro adatto a chi conosce il genere o, almeno, che abbia avuto un primo approccio in precedenza con i libri della scrittrice, non può essere considerato un romanzo dal quale partire se si è totalmente nuovi a questo mondo. Se doveste trovarvi in questa situazione, vi consiglierei di guardare alla saga di Acotar, tanto per iniziare.

La trama è molto interessante e cattura sin dall'inizio l'attenzione del lettore, gli argomenti trattati sono presentati in maniera scorrevole, senza inceppi. Alcuni punti sono più descrittivi di altri, solo in pochi e particolari casi l'autrice si sofferma sui dettagli. Trovo che sia una storia alla quale guardare con ammirazione poichè la protagonista, Aelin, è disposta ad arrivare fino in fondo pur di ottenere ciò che le spetta di diritto che, sicuramente, non le verrà servito su un piatto d'argento. Addirittura arriverà ad allearsi con i suoi stessi nemici pur di farcela, esempio del fatto che quando si desidera pienamente qualcosa, si arriva a fare di tutto pur di riuscire a conquistarla. 

La mia valutazione è di 4 stelle su 5 per i motivi che vi ho elencato nella recensione. In seicentottantotto pagine troverete diversi mondi che si intersecano tra di loro, un insieme di fili rossi che, anche se alcune volte sembrano formare un groviglio, nella maggior parte dei casi vi conducono in luoghi non prevedibili, riuscendo a sorprendervi ed entusiasmarvi. Ve lo consiglio se amate i fantasy, i young adult e i mondi in cui tante vite prendono forma, ognuna delle quali fa emergere la parte più bella e interessante di sè. La lotta al potere e al trono non sarà di certo una cosa facile da perseguire, nè da approfondire. Confido nell'interesse sfrenato che susciterà questa storia in un lettore appassionato, pronto a far tesoro della tenacia della protagonista facendola diventare suo motivo d'ispirazione. Buona lettura.

Trama:

Cuore di pietra. Volontà di ferro. Lei è l'Assassina.

La lunga strada dall'omicidio al trono è appena cominciata per Aelin Galathynius, l'ultima discendente della sua casata, la principessa perduta di Terrasen che in molti conoscono come Celaena Sardothien. I regni di Erilea stanno andando in frantumi attorno a lei. Per salvare coloro che ama dalle forze dell'oscurità, dovrà allearsi con i suoi nemici. Mentre la guerra incombe all'orizzonte, l'unica speranza di salvezza risiede in una tenace ricerca che potrebbe mettere fine a quanto Aelin ha di più caro.

Blog Tour "Il regno corrotto" di Leigh Bardugo

Il regno corrotto...

Editore: Mondadori
Collana: Fantastica
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 29 ottobre 2019
Pagine: 480 p.

Cari lettori, rieccomi per parlarvi del secondo romanzo della duologia della Bardugo, "Il regno corrotto". Come ben saprete, è il seguito di "Sei di corvi" ed è stato un romanzo tanto atteso. In occasione della sua uscita abbiamo organizzato un blogtour per parlarvene meglio. Vi ricordo che sul blog troverete sia la recensione che la tappa del blogtour sul primo romanzo, "Sei di corvi". In basso troverete un banner con le date previste per le altre tappe del blogtour organizzate dalle mie colleghe. Io vi parlerò dei 5 motivi per iniziare a leggere "Il regno corrotto". Come prima cosa vi consiglio di leggere assolutamente il primo volume della duologia, così potrete comprendere al meglio il suo seguito. Buona lettura. 


5 motivi per leggere "Il regno corrotto"


1. Come prima cosa, vi darò una motivazione che potrà sembrare, a tratti, abbastanza banale, ma in realtà non lo è affatto; vi consiglio di leggerlo in quanto è un fantasy, un genere che si presta benissimo a qualsiasi tipo di lettore o lettrice. Oltre ad essere un fantasy, ingloba elementi che fanno parte del genere dell'avventura, del mondo dei gialli e dei romanzi gotici; insomma, si tratta di un vero e proprio gioiellino del quale non si può fare a meno. A mio parere, arriva ad inglobare addirittura alcuni elementi tipici del romanzo di formazione, ad esempio lo spirito di squadra, l'individualità del protagonista che arriva a diventare una pluralità di voci che parlano tramite una sola, quella del loro leader.

2. Dovrete leggerlo perché amerete il protagonista. Kaz Brenner è un personaggio dai mille volti, un cattivo di quelli spietati, senza remore. Mi sono innamorata sin da subito della sua figura in quanto è il personaggio meno indicato a fare il protagonista: tetro, misterioso e a momenti addirittura spettrale, ha l'aurea di un corvo nero che gli si addice alla perfezione. Non si direbbe affatto un leader eppure, come scoprirete nel primo romanzo della duologia, sarà costretto a diventarlo per una serie di motivi. 

3. Perché nulla può essere dato per scontato. In questo romanzo non potrete presumere niente, perché, per mia esperienza personale, ogni mia supposizione risultava inesatta e la penna dello scrittore riusciva sempre a stupirmi in qualche modo. Nessuno ci assicura che i protagonisti riusciranno nuovamente a farla franca, questa volta sarà davvero dura riuscire a sopravvivere, ogni sforzo e ogni pugno incassato nel primo romanzo diverrà cosa vana, come se nulla fosse accaduto e tutto venisse resettato. Ci saranno nuovi pericoli da affrontare insieme, nuovi ostacoli da superare, nemici che riemergeranno dal passato e che saranno pronti a prendersi tutto quello che finora è stato negato loro. Il mondo del Grishaverse, dopo questa battaglia, non sarà di sicuro lo stesso di prima.

4. Perchè vi innamorerete della trama e degli intrighi presenti in essa. Eh sì, come vi avevo anticipato, non si tratta affatto di un romanzo lineare, ma di un romanzo dove ogni cosa può succedere, tutto è precario, le azioni dei personaggi sono incontrollate e imprevedibili. Non vi annoierete di sicuro, è il romanzo adatto a qualsiasi tipo di lettore, è molto versatile e adotta un linguaggio diretto che, nonostante gli intrighi, riesce subito a farsi strada per occupare un posticino nel cuore di chi lo legge.

5. Ultimo motivo, ma non per questo meno importante, io vi avviso, sulla copia cartacea c'era scritto che diventerà presto una serie tv o un film girato da Netflix. Personalmente, prima di guardare un film tratto da un qualsiasi libro, mi piace leggere prima il romanzo, per prima cosa in quanto presenta tratti che poi non vengono valorizzati al meglio nella maggior parte dei film e in secondo luogo perché leggendo il libro potrete crearvi un'idea vostra del mondo del Grishaverse, ed è un'opportunità immensa, vi aiuta tantissimo a immaginare un mondo ipotetico in cui potrebbe avvenire il tutto, un mondo che interiorizzerete come vostro soltanto e che, a prescindere da quale film guarderete, non potrà mai essere sostituito a tutti gli effetti.

Detto ciò spero che le mie motivazioni vi portino a leggere e ad amare la duologia in questione. Lascio la trama de "Il regno corrotto" in basso in caso vogliate leggerla e saperne di più. Vi auguro una buona lettura.

Trama:



Non sanno che cosa possiamo fare insieme. Loro non sanno che noi non smettiamo mai di combattere.
Jesper non smetteva un attimo di tamburellare le dita sulle cosce.
«Qualcuno ha per caso notato che l'intera città ci cerca, ce l'ha con noi o vuole farci fuori?»
«E allora?» disse Kaz.
«Be', di solito è solo metà della città.
Kaz Brekker e la sua banda di disperati hanno appena portato a termine una missione dalla quale sembrava impossibile tornare sani e salvi. Ne avevano dubitato persino loro, a dirla proprio tutta. Ma rientrati a Ketterdam, non hanno il tempo di annoiarsi nemmeno un istante perché sono costretti a rimettere di nuovo tutto in discussione, e a giocarsi ogni cosa, vita compresa. Questa volta, però, traditi e indeboliti, dovranno prendere parte a una vera e propria guerra per le buie e tortuose strade della città contro un nemico potente, insidioso e dalle tante facce. A Ketterdam, infatti, si sono radunate vecchie e nuove conoscenze di Kaz e dei suoi, pronte a sfidare l'abilità di Manisporche e la lealtà dei compagni. Ma se i sei fuorilegge hanno una certezza è questa: dopo tutte le fughe rocambolesche, gli scampati pericoli, le sofferenze e le inevitabili batoste che hanno dovuto affrontare insieme, troveranno comunque il modo di rimanere in piedi. E forse di vincerla, in qualche modo, questa guerra, grazie alle rivoltelle di Jesper, al cervellone di Kaz, alla verve di Nina, all'abilità di Inej, al genio di Wylan e alla forza di Matthias. Una guerra che per loro significa una possibilità di vendetta e redenzione e che sarà decisiva per il destino del mondo Grisha.




mercoledì

Review Tour "La libertà possibile" di Margaret Wilkerson Sexton edito Fazi Editore

La libertà possibile...

Valutazione 5 stelle su 5

Traduttore: Arianna Pelagalli
Editore: Fazi
Collana: Le strade
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 10 ottobre 2019
Pagine: 308 p.

Eccomi qui, lettori! Oggi parleremo di una delle mie ultime letture che mi ha particolarmente affascinato: si tratta de "La libertà possibile" edito Fazi editore, romanzo d'esordio della scrittrice Margaret Wilkerson Sexton. In occasione della sua uscita è stato organizzato un review party al quale ho aderito con piacere. Dunque eccovi la recensione di seguito, con un banner in calce all'articolo che vi indirizza su tutti i blog in cui oggi potrete trovare altre recensioni e quindi conoscere pareri differenti dal mio. Buona lettura. 

Con mia grande sorpresa, é una di quelle poche volte in cui la critica è obiettiva: in effetti vengono prese in esame tre epoche diverse, con tre generazioni completamente differenti tra di loro. Trattandosi di un romanzo d'esordio, non ero a conoscenza dello stile narrativo della scrittrice: infatti è stato come intraprendere un viaggio in un mondo senza sapere dove andare e devo dire di esserne rimasta sorpresa, le mie aspettative sono state soddisfatte nella maniera più assoluta.

Io adoro i romanzi immersi nella storia, quindi sono totalmente di parte. Il tutto è ambientato a New Orleans, una città magica, in cui i destini di tante persone finiscono per intrecciarsi dando vita a questo racconto. Il tutto si staglia su due piani temporali diversi, il 1944 e il 2010. Innanzitutto vorrei evidenziare come, nonostante si tratti di due piani temporali abbastanza distanti tra di loro, il tema centrale di questo romanzo, che é la distinzione razziale, é vivo ancora oggi e continua ad essere presente in vari contesti nonostante il profondo abisso che separa due date e due secoli differenti.

Questo romanzo ha tante potenzialità, ha molto da insegnare alle generazioni future e penso sia proprio il caso che siano i più giovani a doverlo leggere per primi. La caratteristica più toccante presente nel meccanismo narrativo è il fatto che i protagonisti, nonostante vengano disillusi più volte, vengano buttati giù dalla vita, non si affliggono, non demordono e combattono contro tutto e tutti per affermarsi, consapevoli delle loro capacità e del fatto che, se ti fermi, sei perso. 

Inoltre, questo romanzo apre lo sguardo del lettore, si sofferma molto sulla descrizione della società, della città stessa in cui tutto avviene ed è bello fermarsi ad osservare come ogni cosa cambi nel tempo rimanendo immutata e immobile in alcuni tratti. Gli stereotipi imposti dal contesto sociale e culturale non mutano poi così tanto nel contenuto quanto nella forma. Il razzismo, l'odio fomentato da coloro i quali fanno della distinzione una malattia, rimane sempre lo stesso ma cambia soltanto il modo tramite il quale lo si manifesta. La candidatura di questo libro a uno dei premi più prestigiosi, secondo me, è pienamente meritata.

Ho sentito parlare benissimo del romanzo da chiunque lo abbia letto finora, non ci sono state discordanze di nessun tipo e me ne compiaccio perché, in un mondo come il nostro, esiste il bisogno di diffondere buona e sana letteratura. La mia valutazione è di 5 stelle su 5 nella speranza che possa entusiasmare chiunque lo legga come è successo con me. Consigliato ai giovani, agli amanti dei romanzi storici, familiari e, contemporaneamente, romanzi che raccontano di epoche lontane nel tempo ma terribilmente vicine nella mentalità. Vi auguro buona lettura.

Trama:

Tre generazioni, tre destini e tre epoche a confronto.
«Il romanzo d’esordio di Margaret Wilkerson Sexton, La libertà possibile, una storia familiare ambientata a New Orleans, è davvero un grandissimo libro!» – Tayari Jones
«Questo brillante e ben riuscito romanzo d’esordio illumina di una luce vivida e compassionevole tre generazioni di una famiglia di colore di New Orleans, concentrandosi più sulla loro capacità di resistenza che sulle ingiustizie subite» – The New York Times Book Review
«Un romanzo commovente, ingegnosamente costruito su un andirivieni costante tra le diverse storie dei protagonisti e i salti temporali. Margaret Wilkerson Sexton ritrae l’intreccio dei personaggi e degli eventi in modo penetrante e ricco di sfumature, mostrando come le avversità a cui ci sottopone la vita vengano amplificate dalle ingiustizie e dalle disparità razziali di ciascuna epoca» – The Washington Post
1944, New Orleans. Evelyn proviene da una delle più rispettate famiglie della città e quando si innamora di Renard, un ragazzo qualsiasi, senza soldi e dal futuro incerto, in casa scoppiano le tensioni. Le riserve della famiglia di lei e la decisione di lui di partire per la guerra come volontario metteranno alla prova la relazione tra i due. Negli anni Ottanta, la figlia di Evelyn, Jackie, è una madre single: il marito Terry è andato via di casa nel tentativo di combattere la sua tossicodipendenza, lasciando soli lei e il figlio T.C. L’inaspettato ritorno dell’uomo sconvolge la ritrovata normalità di Jackie, la quale è lacerata dall’idea di dargli un’altra opportunità. Nel 2010, in una New Orleans che porta ancora i segni dell’uragano Katrina, il venticinquenne T.C. è appena uscito di prigione quando il suo amico Tiger gli propone un “grande affare”. L’arrivo di un figlio sconvolgerà i piani del ragazzo, ma non il giro di eventi che ormai si è innescato. Tre generazioni, tre destini e tre epoche a confronto: La libertà possibile racconta la faticosa conquista della libertà da parte dei membri di una famiglia di colore, oltre i pregiudizi sociali e le aspettative dei familiari, fra sogni infranti e porte che invece si aprono. Con una scrittura incisiva e ricca di sfumature, che le è valsa la nomina al National Book Award 2017, Margaret Wilkerson Sexton costruisce un romanzo d’esordio in cui la brillante analisi sociale e la raffinata descrizione dei sentimenti umani sfiorano l’esattezza fotografica.



Blog Tour "Quel che dicono tutti" di Martin Wilson

Quel che dicono tutti...

Valutazione 5 stelle su 5

Traduttore: Chiara Messina
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 23 settembre 2019

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlerò di un libro che ho letto ultimamente per il quale è stato organizzato un blogtour. Sul mio blog troverete la recensione che è prevista per questa tappa, mentre nel calendario in basso vedrete le date con le tappe previste per gli altri articoli. Buona lettura!

Premetto che si tratta di un romanzo educativo sotto diversi punti di vista. Potremmo definirlo un vero e proprio romanzo di formazione in quanto è destinato a ragazzi, fa riflettere parecchio e, al contempo, è un ottimo intermediario tra il mondo degli adolescenti e quello degli adulti. Credo che dovrebbero essere pubblicati più spesso libri così belli da leggere e istruttivi, con mille significati dietro tutti da interpretare e comprendere al meglio. La storia è intrigante, ha come protagonista James, un ragazzo che per vari motivi viene escluso dalla vita sociale in fermento nella sua scuola e viene relegato in un angolino, senza un'apparente via di scampo. 


L'argomento si fa ancora più interessante quando entrano i suoi compagni, sia di scuola che di quartiere, a far parte del discorso narrativo. Tra intrighi e passioni varie si staglia questo racconto formativo che contribuisce a far comprendere a fondo le insidie che si nascondono dietro quella che viene definita l'età della spensieratezza e della tranquillità.


L'ambiente in cui il racconto ha luogo ingloba il mondo dello sport nelle sue forme più varie. Il che aiuta ad immedesimarsi maggiormente nella narrazione e nel modo di vivere dei personaggi. Non è complesso, è la rappresentazione della quotidianità, della semplicità che sta dietro la vita complicata degli adolescenti. 


La mia valutazione è di 5 stelle su 5 in quanto è un libro che ha una sua valenza a livello educativo, mi è piaciuto perché si tratta di una storia scorrevole e ben scritta, assolutamente consigliato!

Trama:

Il popolare e atletico James sembra avere la vita perfetta, ma l'unica cosa che il ragazzo vuole davvero è ricevere la sua lettera di ammissione al college, così da poter lasciare l'Alabama una volta per tutte. In una città in cui è impossibile mantenere i segreti, tutti sembrano essere al corrente di quello che suo fratello Alex ha fatto durante la festa per l'inizio del nuovo anno scolastico, anche se nessuno sa spiegarsi il perché del suo gesto. Allontanato dai suoi amici e con un fratello costantemente impegnato e distante, Alex è pronto ad affrontare il nuovo anno da solo. Ma Henry, il bambino che vive alla porta accanto, continua a presentarsi a casa sua in cerca di compagnia. E, quando Alex decide di darsi alla corsa campestre, nella sua vita entra anche Nate, un amico di James, che saprà rivelarsi più di un semplice compagno di squadra.